San Marino, sempre più famiglie chiedono aiuto. UCS: “Emergenza sociale, tanti esclusi e senza risposte”

La lista di chi bussa alla porta dell’Unione Consumatori Sammarinesi si allunga di settimana in settimana. Non si tratta più soltanto di nuclei familiari numerosi, ma anche di persone sole, pensionati e lavoratori che non riescono a far fronte alle spese quotidiane. La richiesta che ricorre con maggiore frequenza è quella di assistenza per l’accesso alla casa popolare o al reddito minimo, ma i requisiti troppo rigidi lasciano molti esclusi.

Bollette non pagate e cure rinunciate

Il quadro tracciato dall’associazione è netto: c’è chi smette di pagare le bollette, finendo con utenze staccate, e chi rinuncia alle cure perché non può più permettersi i costi della sanità privata. Liste d’attesa lunghe e un sistema ospedaliero sotto pressione aggravano ulteriormente la situazione. La bozza di riforma IGR, che permette la deducibilità solo per spese mediche non mutuabili effettuate in territorio, rischia di tagliare fuori chi è costretto a rivolgersi fuori confine per interventi non estetici ma essenziali.

Affitti alle stelle e stipendi erosi

Un altro fronte critico è quello abitativo. Nonostante la “Legge Casa”, gli affitti continuano a crescere e i redditi da lavoro o pensioni, già impoveriti dal caro vita, non reggono più il confronto. Le nuove regole della riforma fiscale prevedono la deduzione del 50% dell’affitto fino a un massimo di 6mila euro, una soglia che secondo UCS rappresenta un aiuto insufficiente per chi rischia seriamente di trovarsi senza casa.

Una riforma che colpisce i più fragili

Secondo l’Assoconsumatori del Titano, gli interventi annunciati dal Governo si ridurrebbero a misure spot, mentre la riforma IGR avrebbe effetti pesanti proprio sulle tasche di chi ha redditi più bassi. La promessa di investimenti futuri, come il nuovo ospedale, non cancella l’impressione che i bisogni reali dei cittadini fragili siano rimossi dalle priorità.

L’allarme dell’UCS: “Non lasciamo indietro i deboli”

L’associazione parla senza esitazioni di una vera emergenza sociale: sempre più persone cercano sostegno ma, oltre a riceverlo in modo parziale, si sentono respinte. Il rischio, denuncia UCS, è quello di una società divisa, dove chi non ce la fa viene condannato a rimanere indietro.