San Marino. Sentenza della Pizzeria. I socialisti non sono colpevoli di voto di scambio ma Gabriele Gatti e gli altri del Mazzini si! C’è qualcosa che non quadra ….. di Marco Severini

Buriani Alberto
Commissario della Legge Alberto Buriani

“Facciamo una cosa scientifica”, “Ti preparo 100 bigliettini” “100 euro a voto se vuoi ci sono”, “20-15-37, 20-15-37”, “IO PERO’ CHIEDO QUALCOSA IN CAMBIO”: il consolato in Libia!

Queste le affermazioni dei consiglieri socialisti De Biagi, Mancini, dell’ex consigliere De Biagi e del Segretario socialista Celli registrate da Gianluigi Carrirolo nel video da noi pubblicato in esclusiva che a dire del Commissario inquirente Dott.Alberto Buriani – nella foto – non integrerebbero il misfatto di attentato contro il libero esercizio del diritto di voto punito dall’art. 394 c.p.

Il reato sanziona come previsto dall’articolo n.394 del codice penale, ricordiamolo a chi è profano di diritto, “chiunque in occasione delle votazioni di Stato usa violenza o minaccia o inganno ovvero offre o promette utilità non dovute, rimborsi o sovvenzioni per spese di viaggio o di soggiorno per indurre il cittadino a firmare una dichiarazione di presentazione di candidatura o una proposta di legge o referendum ovvero ad astenersi o dal non voto od a votare o non per un determinato candidato o simbolo”.

E’ la legge, il nostro codice penale che lo scrive a chiare lettere e non è un’invenzione di Marco Severini

Il reato, come ricorda Buriani nella sua sentenza, è reato di pericolo: punisce cioè, al di là dell’effettivo compimento della condotta,coloro che si attivano per porre in essere il c.d. VOTO DI SCAMBIO.

Prometto cioè una certa utilità – il consolato in Libia a Gianluigi Carrirolo – in cambio dei voti che questo si dichiara in grado di racimolare (a Fiorentino o con delle famiglie di “romani” che lui afferma di conoscere).

Dal tenore della conversazione non pare proprio “una goliardata” o “uno scherzo”. Si preparavano dei bigliettini e si indicavano anche le posizioni in lista dei tre candidati che Carrirolo si ripromette di sostenere e far votare dai suoi ”seguaci”. Addirittura si manifesta la disponibilità di risorse economiche – “100 euro” a voto – per sostenere la campagna di raccolta. Singolare – e da qui si capisce l’importanza dell’offerta – è vedere come i consiglieri provano anche a bisticciare per via dell’ordine dei numeri posti nei santini, i bigliettini con i numeri di lista.

PIU’ CHIARO DI COSI’ NON PUO’

Carrirolo non dichiara che andrà a stampare manifesti, a far comizi o di fare spot televisivi per i tre come rammenta Buriani. Dichiarare di raccogliere voti in cambio di un’utilità – addirittura una nomina diplomatica! – altrimenti non dovuta è cosa diversa! Un conto è suggerire ad un mio amico di votare per Tizio o per Caio un conto è manifestare la disponibilità a raccogliere voti in cambio di una nomina consolare! Non è la stessa cosa! Ci corre il mare.

QUANTO SENTENZIATO DAL GIUDICE BURIANI SPAZZA VIA IN UN SOL COLPO DECENNI DI LOTTE DI CHI SI E’ SEMPRE DICHIARATO CONTRARIO AL VOTO DI SCAMBIO!

SPAZZATI IN UN SOL COLPO RACCOLTE DI FIRME, DENUNCIE, VIDEO-DENUNCE, PROTESTE ANCHE FEROCI, ORDINI DEL GIORNO. TUTTO! D’ORA IN POI FARE L’INTERMEDIARIO E PROCACCIATORE DI VOTI, ANCHE CON UNA UTILITA’, SARA’ CONSENTITO.

E QUESTO SECONDO ME E’ GRAVISSSIMO.

Non si capisce per quale ragione Buriani abbia archiviato Mancini, Celli e De Biagi ed abbia invece rinviato a giudizio altre persone nei confronti delle quali non esistono video registrazioni che di fatto sono delle e proprie confessioni! Più prova di così è impossibile averla! Su Gabriele Gatti non esistono prove così importanti sul voto di scambio, eppure Gabriele Gatti è in carcere anche con questa accusa, ed altri del Conto Mazzini a processo anche per questo reato.

Va infatti ricordato che nel decreto di citazione del processo sul Conto Mazzini si contesta un’associazione a delinquere finalizzata al condizionamento del libero esercizio dei diritti elettorali ed alla collocazione in posizioni strategiche del mondo diplomatiche persone a sè vicine, come si legge dal dispositivo di rinvio a giudizio.

Allora perchè De Biagi, Celli e Mancini non ci sono in quest’associazione visto quello che risulta dall’intercettazione di Carrirolo?

Che differenza c’è? Nella vicenda della registrazione si voleva influenzare il voto e si era promesso a Carrirolo il ruolo di console in Libia, oltre che 100 euro a voto (Consigliere Mancini Alessandro). Perchè per alcuni si procede ‘e per altri si fa finta di non vedere? Si dice che è una cosa da nulla!

C’è qualcosa che non quadra! Perchè si fanno figli e figliastri? Perchè per alcuni c’è una giustizia inclemente e con la mannaia e per altri, invece, l’archiviazione? Anche se hanno commesso lo stesso reato!

Anche se non c’è scritto nelle nostre aule del Tribunale unico dei tavolucci (!!!) la GIUSTIZIA E’ UGUALE PER TUTTI!

Marco Severini – Direttore del Giornalesm.com