La riflessione lanciata da Stefano Ercolani e ripresa anche da un membro del Congresso di Stato e? sempre suggestiva e puo? dare una soluzione ai numerosi problemi che affliggono San Marino.
Personalmente non credo sia un elemento risolutivo per i tanti elementi di debolezza che ha la Repubblica di San Marino in questa fase storica.
Avere un solo referente nei rapporti internazionali o nella gestione delle politiche interne non risolve i problemi alla radice, anzi rischia di essere un ulteriore elemento che indebolisce le nostre istituzioni e il sistema Paese.
Quando in un Paese il governo fa distinzioni con la maggioranza che lo sostiene, nella maggioranza si fanno distinzioni interne, all’interno del Congresso di Stato si fanno ulteriori distinzioni facendo intendere che piu? che una squadra ci sono 9 soliti impegnati in solitarie azioni personali per spingere la palla a canestro, mi viene da pensare il punto non sia avere o non avere una guida forte ma avere smarrito la capacita? di fare squadra e lavorare per un obiettivo politico.
In qualsiasi azienda privata l’amministratore delegato, se vogliamo l’uomo forte, o un consiglio di amministrazione, se vogliamo un organismo pluralista, agiscono in presenza di informazioni, fanno pianificazione, stabiliscono obiettivi, valutano i risultati e se la persona o le persone chiamati a realizzarli falliscono, l’assemblea dei soci sostituisce le persone.
Questo in politica non accade e anzi spesso il politico tende a scaricare sul sistema o su altri i fattori di insuccesso. Cio? accade a San Marino come in ogni democrazia evoluta. Raramente ho ascoltato un politico ammettere fallimenti o addirittura decidere di ritirarsi per l’incapacita? di raggiungere obbiettivi.
E’ mia modesta opinione che oggi piu? su chi e sull’aggettivo che qualifichi la guida del Paese sarebbe utile e risolvere i numerosi elementi di criticita? del Paese, spesso espressi con chiarezza negli editoriali da Lei pubblicati su Tribuna.
Ci sono cose inspiegabili per un Paese che si definisce evoluto. La mancanza di dati per svolgere qualsiasi tipo di analisi e elaborare politiche per lo sviluppo del Paese. L’assoluta mancanza di pianificazione nelle politiche pubbliche e nella stesura del bilancio dello Stato. La burocrazia asfissiante, la produzione normativa confusa e a volte contradditoria con la quale cittadini e imprese si devono ogni giorno confrontare.
La costrizione a logiche obsolete nella gestione dell’Amministrazione pubblica e di tanti settori strategici per il Paese.
Parliamo tutti di sviluppo e non riusciamo nemmeno, faccio un esempio eclatante, a offrire una colonnina di rifornimento a un automezzo elettrico che si avventura sulle strade sammarinesi.
Noi possiamo cambiare anche subito il nostro sistema istituzio- nale, nominare un primo ministro, cancellare tanti simulacri di pseudo democrazia ma non penso risol- veremo nessuno dei problemi del Paese.
Oggi c’e? necessita? ricostruire una identita? nazionale, edificare uno stato forte, aperto alla inno- vazioni, ma capace di costruire percorsi di sviluppo originali e
non importati dalla vicina Italia o scimmiottati dall’estero usando l’abusata definizione di “internazio- nalizzazione”.
Piu? che di solisti servirebbe un team che con metodo e modestia potesse lavorare per fare uscire
il Paese dalle secche di una crisi insidiosa e subdola, con decisioni veloci, scelte univoche e senso di responsabilita? quando non si riesce a conseguire un obiettivo.
E’ una sfida che puo? raccogliere e vincere solo una persona forte? E’ il problema di una classe politica che nella sua totalita? ha fallito? E’ l’elemento per mettere in discussione l’intera classe dirigente del Paese che in tutti i suoi settori, economia, finanza, giustizia, sicurezza, sanita?, amministrazione pubblica si e? dimostrata incapace di affrontare una fase storica cosi? complessa e irta di incertezze?
Sinceramente non ho soluzioni o risposte ma intendo manifestarle pubblicamente questi miei dubbi che periodicamente mi assillano durante l’esercizio della mia attivita? istituzionale che un illustre politico defini? con arguzia da “ruzzola palle”.
Con stima
Marco Podeschi