Tutto siamo schifati da quel signore, quell’orefice ”trafficone” e disonesto, che amabilmente spiega, nel servizio di La7, come riciclare il denaro depositato nelle banche sammarinesi e che dovrebbe essere dichiarato o stornato in Italia per effetto della Voluntary Disclosure.
Occorre allora verificare in maniera inequivocabile, con video in chiaro, chi sia l’orefice ”trafficone e disonesto” che ha sputtanato, come non mai, il paese intero. Si deve scrollare ogni dubbio sul fatto che sia o meno il padre del Segretario di Stato Marco Arzilli, quello che volle l’UCVAE – l’Ufficio di controllo e vigilanza delle attività economiche (UCVAE) – cioè quell’ufficio che fa i controlli alla società proprio per evitare questi reati – e che più di ogni altro lottò contro quelle società che usavano San Marino per fini illeciti. Arzilli di fatto controlla l’UCVAE.
I più si ricordano come Arzilli fece revocare tante società perché ”avevano leso l’immagine del paese”. Ora è successa la stessa cosa. Una volta fugati i dubbi sul fatto che l’orefice ”trafficone” e disonesto sia suo padre, farà lo stesso? Revocherà la licenza all’attività di famiglia? La Gioielleria Arzilli che lo ha visto dirigerla prima della sua esperienza politica. Userà due pesi e due misure? O farà il suo dovere di Segretario di Stato?
Per altre società, come la Condominio No-Problem dimostratasi innocente nella questione Exit, non ha avuto remore: l’ha revocata, seppure fosse in liquidazione. Ora che cosa farà? e soprattutto potrà ancora, in serenità, ricoprire il posto di Segretario di Stato nella Segreteria di Stato con delega all’Industria?
Arzilli parla sempre di legalità e trasparenza e di cacciare le mele marce. Ora che farà se verrà dimostrato che suo padre, a capo della Gioielleria Arzilli, è l’orefice ”trafficone” e disonesto? Una mela marcia? Un’attività marcia?
L’Italia ed il mondo ci guardano. Con una cosa del genere rischiamo di non essere più credibili ed anche che in ogni frangente, in ogni discorso uno si possa alzare e dire al Segretario di Stato: ”Ma scusi lei non è il figlio dell’orefice trafficone e disonesto?”. Come possiamo parlare di trasparenza, andare nei consessi internazionali quando il padre di un Segretario di Stato potrebbe aver fatto queste cose da ladro di polli? Di fatto contro l’erario sammarinese ed italiano! E dato istruzioni come evitare i controlli da parte della Finanza! Robe da pazzi.
Marco Arzilli, se non dovesse presentre le sue dimissioni, dovrebbe lui stesso chiedere un’attenta verifica dell’identità del riciclatore con un esposto, come fece fare per il caso Exit, in Tribunale. Ma domani. Subito e darne ampio risalto come fece con Exit.
Ed il Tribunale che farà ora? Dato che se fosse confermato il contenuto di questo servizio, siamo di fronte ad almeno 5/6 reati, molto importanti e che ledono l’immagine del paese? Ed in più ci potrebbe essere anche la continuazione del reato, art. 50 c.p., dato che l’oreficeria è ancora attiva e quel signore potrebbe avere la possibilità di reiterare il reato all’infinito. E per impedire la continuazione del reato è prevista anche la detenzione cautelare, se leggi fossero uguali per tutti. Se la legge fosse applicata e rispettata.
Qui a rimetterci non è Arzilli o meno, qui ci rimette tutto il paese; ci rimettiamo tutti.
Ai voglia a parlare di trasparenza e legalità.
Mi quereli ancora caro Segretario, ma questi sono i fatti. E lei, se i fatti fossero confermati da una seria indagine giudiziaria, si dovrebbe dimettere immediatamente!
Marco Severini – Direttore del Giornalesm.com