Si apre oggi a San Marino una settimana politica di eccezionale intensità, che si muoverà su un doppio binario: da un lato il cruciale negoziato per l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, dall’altro una sessione del Consiglio Grande e Generale densa di provvedimenti fondamentali per il Paese.
Il dossier di primo piano resta quello europeo. Grande attesa è riposta sull’incontro che si terrà a Bruxelles questo mercoledì, quando il Segretario di Stato agli Affari Esteri, Luca Beccari, incontrerà il Presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa. Sul tavolo, la definizione della natura giuridica dell’accordo. Sullo sfondo, la posizione espressa dalla Francia, che sembrerebbe orientata verso una “competenza mista”. Tale scenario implicherebbe un processo di ratifica più lungo, poiché richiederebbe l’approvazione da parte dei parlamenti di tutti gli Stati membri dell’UE. Il Titano, tuttavia, confida nella possibilità di attivare una clausola per l’entrata in vigore provvisoria dell’intesa subito dopo la firma.
Contemporaneamente, si apre oggi la sessione consiliare. Tra i temi più rilevanti spicca la prima lettura della Legge di Bilancio, il cui esame è previsto al più tardi entro mercoledì. In agenda anche il riferimento del Segretario agli Interni, Gian Nicola Belluzzi, previsto per venerdì, sulle azioni necessarie per adeguare competenze e risorse in vista dell’integrazione nel mercato unico europeo. Prosegue inoltre verso la conclusione l’iter di modifica dello Statuto di Banca Centrale, già oggetto di un acceso dibattito nella scorsa sessione.
L’agenda parlamentare sarà arricchita da altri importanti passaggi. È prevista l’approvazione finale della legge sull’ICEE, l’Indicatore della Condizione Economica per l’Equità. Inoltre, la massima attenzione è rivolta alla relazione del Dirigente del Tribunale sullo stato della Giustizia per il 2024 e al riferimento della Commissione per le Riforme. Infine, l’aula avvierà il confronto sulla proposta di legge delle Opposizioni per istituire una Commissione d’Inchiesta su presunte responsabilità politiche o amministrative nella gestione di soggetti condannati per abusi sessuali su minori, una vicenda che ha già generato un dibattito aspro e partecipato.











