San Marino. ”Settimana scolastica corta” in Commissione Interni. estratto degli interventi della seduta del pomeriggio by Dire

La proposta della “settimana scolastica corta” è stata al centro del Comma comunicazioni nel corso dell’avvio della Commissione consiliare riunita oggi a Palazzo Pubblico, con la richiesta, avanzata da parte dei commissari di minoranza al Segretario di Stato per l’Istruzione, Andrea Belluzzi, di un riferimento sulla riorganizzazione didattica e scolastica nelle scuole medie e superiori, a cui lo stesso Segretario ha risposto affermativamente, anticipando un dibattito in commissione a breve. (…)

Di seguito un estratto degli interventi della seduta del pomeriggio 

Comma 1 Comunicazioni

 Nicola Renzi, Rf
Sull’organizzazione dell’anno scolastico e sulla didattica nella scuola. La scuola media e superiore sono state chiamate dal Segretario a fare una riflessione sull’organizzazione della didattica. Il mio intervento vuole essere costruttivo e propositivo, ci sono alcuni punti che io non ho compreso e secondo me non sono stati ben sviluppati fino ad ora e ci sono riflessioni che farò a carattere personale. Si è discusso della settimana corta, quindi dell’eliminazione del sabato e il riferimento a certi modelli educativi praticati da alcune scuole private del Circondario. Vedo qui un limite didattico enorme. Intanto bisognerebbe partire dal concetto di quali sono le discipline e le competenze che vogliamo che i ragazzi abbiano quando escono dalla scuola media e superiore. Un obiettivo fondamentale è l’apprendimento dell’autonomia del metodo di studio. Il fatto che la settimana sia strutturata su 6 giorni con presenza mattutina ha un ‘non detto’ rilevante, che c’è una parte di studio che va fatta nel pomeriggio e chiedo come possa essere possibile con il cambiamento dei curricula. Se vogliamo fare le stesse cose, dobbiamo ampliare l’orario mattutino e la permanenza a scuola nella mattina fino alle 13,30-14, andando a erodere parte del pomeriggio, quando i ragazzi hanno attività da fare pomeridiane e andrebbe a limitarle molto. Chiedo solo a che punto siamo con queste riflessioni e se questa commissione sarà chiamata ad approfondire quello che eventualmente è emerso tra corpo docente e Segreteria stato.
Guerrino Zanotti, Libera
Anche in considerazione dell’intervento fatto dal commissario Renzi, sarebbe utile e interessante poter dibattere all’interno della Commissione sugli orientamenti, alla luce di tutti i ragionamenti fatti e dei provvedimenti che il Consiglio ha adottato rispetto alle istanze d’arengo, e conoscere quindi quale sia l’orientamento della Segreteria per l’Istruzione e la Cultura e del governo su quello che sarà il modello didattico su cui il governo è orientato. A maggio 2022 avevamo presentato un Odg per dare mandato al governo di riferire sul lavoro che si stava facendo con un gruppo di lavoro, era stato richiesto poi di posticipare il termine a gennaio 2023 la predisposizione di un documento su cui aprire un dibattito. Chiedo anche io di conoscere se ci sono sviluppi e se è previsto un coinvolgimento della Commissione.
Giovanni Maria Zonzini, Rete
Sull’argomento sollevato dai commissari Renzi e Zanotti mi rimetto a quanto detto dalla Segreteria, indipendentemente da quanto verrà deciso, l’importante è che le ore non effettuate il sabato siano effettuate durante la settimana e bisogna vedere poi come si andrà ad armonizzare il carico di lavoro in più con le attività sportive pomeridiane, per esempio.
Quest’anno ricorre il 120° anniversario della Festa dei lavoratori celebrata nella Repubblica di San Marino, avrei promosso un Odg per promuoverlo nelle scuole. Se vi è accordo con i commissari lo deposito. 

La Commissione consiliare Affari Interni (..)
considerato che il 1° maggio 2023 ricorre il 120° anniversario del primo festeggiamento ufficiale organizzato per la Festa dei lavoratori e che tale giornata è oggi riconosciuta festività nazionale;ritenuto che la conoscenza del funzionamento del mondo del lavoro e degli elementi della normativa sammarinese, dei diritti dei lavoratori e della loro storia costituisca un elemento qualificante per la formazione degli studenti, dà mandato al Sds Istruzione di 

a) promuovere la collaborazione con le organizzazioni sindacali e datoriali e imprenditoriali uno o più momenti di divulgazione e riflessione in merito agli argomenti sovra citati in tutte le scuole frequentate dagli studenti di età superiore ai 14 anni;

b) di promuovere anche nell’ambito dei curricula scolastici la trattazione dei temi sopra citati nelle scuole superiori.
Vi invito a valutarlo e vorrei sapere anche l’orientamento del Segretario di Stato, non faremo le barricate, se vi è condivisione di massima siamo disposti a depositarlo.   

Daniela Giannoni, Rete
Rispetto l’argomento delle scuole medie che non prevede lezioni di sabato, mi sembra fosse chiaro che anche l’orientamento di Segreteria e maggioranza fosse quello di procedere, e anche i genitori hanno  risposto di riuscire ad avere un’organizzazione tale che permetta la fine delle lezioni il venerdì. La richiesta è fatta per i ragazzi. Attualmente gli studenti delle medie non hanno mai un giorno di completo riposo, se è vero che dal lunedì al sabato devono andare a scuola, poi la domenica devono fare i compiti per il lunedì mattina e non hanno mai una giornata di completo risposo. Inoltre il sabato e la domenica potrebbero essere l’occasione per fare ‘gite fuori porta’ con la famiglia e di vivere momenti insieme. Poi c’è la questione dello sport, ci sono ragazzi che hanno gare il sabato e succede che il sabato mattina perdano lezione. In Italia questo tipo di orario è già presente e non ci inventiamo nulla di nuovo. Sarà poi sensibilità degli insegnanti pensare all’organizzazione dei compiti a casa, nei professori  ritengo ci sia piena collaborazione. Ma è vero che siamo già a marzo e non dobbiamo ulteriormente procrastinare nel presentare un progetto. Non credo spetterà a quest’aula dare parere sull’orario di 45 o 50 minuti a lezione..credo sia giunto il momento di iniziare un nuovo orario per le Medie da settembre. Invito la Segreteria di aggiornarci sullo stato dei tavoli di lavoro. 

Matteo Rossi, Npr
L’idea della settimana corta è in discussione da tempo in maggioranza, ma il dibattito è esteso anche nel Paese. Sono stati interpellati i genitori dei ragazzi in previsione di andare alle Medie ed è stata apprezzato questo intendimento per andare verso la settimana corta e credo la questione vada approfondita e sviluppata in un’ottica oggettiva e non di parte. Perché le considerazioni fatte dal commissario Renzi sono valide. Poi il ruolo stesso dell’insegnante, nell’ottica di una riforma- non tanto nelle materie o nei curricula, ma globale e organizzativa- va rivisto. Con il mondo e la scuola che cambiano, qualche riflessione non solo sull’orario e sui trasporti scolastici va fatta quindi anche sul modo di insegnare. Non è critica, ci mancherebbe. Il ragionamento sulla settimana corta poi può essere quanto mai valido, in particolare alle Superiori i ragazzi hanno chi lo sport, chi il teatro….tutto deve essere conciliato con la scuola e bisogna trovare le formule per far combaciare tutto. Non precludiamoci ragionamenti che possono essere produttivi solo per il fatto che il professore vede cambiare il suo metodo didattico. La settimana corta è qualcosa che può andare avanti. Segretario la invito a coinvolgere tutto l’arco parlamentare, le scuole e le famiglie per fare dei passi in avanti su questo.  <
Infine,sull’Odg del collega  Zonzini non ho contrarietà, può essere valutato

Mirco Dolcini, Dml
Sulla settimana corta scolastica: riuscirei a non avere dubbi sulla settimana breve dal punto di vista lavorativo, su quella scolastica ho dei dubbi. Premesso che non ho posizione preconcetta, ma ritengo il primo obiettivo sia la formazione dello studente. Il mio timore è che la settimana corta non significa per forza ‘meno insegnamento’, però è anche vero che per quanto si possa ‘spalare’ le ore del sabato durante la settimana, i ragazzi difetterebbero di concentrazione allungando la giornata scolastica. Andiamo in un mondo sempre meno scolarizzato dove l’insegnamento base- italiano, storia, cultura- viene messo sempre da parte. Diminuendo i giorni da dedicare alla scuola, temo si possa finire con un impianto scolastico limitato e poca preparazione.
Sull’Odg, premesso che il tema della tutela dei lavoratori è corretto e fondamentale, mi sovvengo una delle ultime istanze d’arengo bocciate nell’ultimo Consiglio sul consenso informato nelle scuole perché ritenuto eccessivo. Questa è una cosa diversa, però è anche vero che la scuola così come è non ha bisogno del consenso informato, ha già ora gli strumenti necessari. Parimenti sul lavoro la scuola ha già la possibilità di approfondire tale argomento, senza il bisogno che la politica ponga l’accento su questo. 

Riccardo Stefanelli, Pdcs
Sulla settimana corta, c’è una esigenza diffusa per le famiglie e se si vuole andare incontro a questa esigenza, non si può lasciare la scuola com’è oggi, che è stata pensata per essere distribuita su 6 giorni. In una settimana si fanno 32 ore di lezione- in Italia se ne fanno 30- e allora ‘spalare’ 32 ore in 5 giorni diventa un’impresa. Se si fa, bisogna andare a rivedere curriculum e ridurre certe ore di insegnamento, altre alchimie non le vedo, senza che non si producano effetti negativi. Non si può pensare di far restare i ragazzi 7-8 ore al giorno a scuola.  Sarebbe importate fare una rivisitazione di programmi e piani di studio nelle Medie e nelle Superiori, in quel contesto si può pensare a ridurre i giorni, altrimenti è controproducente.

Sull’Odg di Zonzini: nulla in contrario s parlare del mondo del lavoro nella scuola, ma se chiedete a un preside, vi dirà che tutti i giorni è tempestato di richieste da parte di associazioni e gruppi per introdurre argomenti di per sé importanti a scuola…ma chi è insegnante, sa che la scuola non è fatta di cose estemporanee. Nella scuola qualunque tema va affrontato in un percorso disciplinare che può essere lungo e va integrato. Nulla in contrario a invitare le scuole a fare una giornata di riflessione sul lavoro, ma è un modo surrettizio di immaginare la scuola, è indottrinamento. Queste cose non passano. E di certo non può essere un organismo politico che un giorno dice ‘nella scuola oggi si parla di questo’, non può essere un predecente.

Giuseppe Maria Morganti, Libera
Sono completamente d‘accordo con chi sostiene che la proposta di una settimana più breve della scuola deve essere connessa con le esigenze organizzative della scuola stessa e occorre ripensarla prima di appesantire oltremodo i momenti di attenzione degli studenti. Però sono d’accordo che si debba riflettere su questi progetti. D’accordo sull’obiettivo della scuola fino al venerdì, ma altrettanto sul fatto che va rivista l’organizzazione scolastica con un tempo pomeridiano più lungo, con non solo materie ‘toste’ ma anche momenti di studio collettivo, ad esempio. Diamo comunque solo una indicazione di natura generale di quello che deve essere elaborato da professionisti.
Sull’Odg di Zonzini: è brutto che la politica dia indicazioni alla scuola sui temi da affrontare, magari potrebbe essere che questo obiettivo – che anche io sento trascurato- possa essere seguito in modo diverso. Per esempio, facciamo che siano gli Istituti culturali invitino le scuole a iniziative da loro pensate ad hoc. 

Pasquale Valentini, Pdcs, presidente
Sull’Odg, se vogliamo discuterlo o metterlo in votazione a fine lavori della commissione deve essere depositato al termine del Comma comunicazioni. 

Andrea Belluzzi, Sds per l’Istruzione
Sta per essere depositata la relazione sul tema della riorganizzazione scolastica, credo sia maturo il tempo per discutere in una prossima commissione. Qui bisogna anche distinguere tra diversi ordini di scuola.
Ringrazio della fiducia il Consiglio quando due anni fa abbiamo introdotto con provvedimento la lingua spagnola nella Scuola secondaria superiore, è una iniziativa che avuto successo tanto che l’abbiamo introdotta non solo nel primo anno, ma anche nel secondo del Liceo linguistico. Questo per dire che i cambiamenti nella scuola non sono solo necessari, ma vitali per la scuola stessa. Il mondo della scuola sta vivendo una rivoluzione, una riflessione va fatta,  ma partendo dalle riflessioni che vengono dal corpo docente.

Il tema dell’orario della Scuola media: ho apprezzato l’intervento del commissario Stefanelli e credo la direzione possa essere quella. La scuola sta cambiando. Il percorso dei curricula comporta una revisione della didattica da cui si può impiantare la settimana corta o meno, e la stragrande maggioranza delle famiglie sammarinesi la chiede. Non dico che va fatta, ma il quadro è questo. La scuola deve mettersi in costante discussione ed è richiesto dagli stessi insegnanti di poter percorrere una strada di aggiornamento ed evoluzione per mantenere alta la qualità della scuola. La partita, le regole del gioco e l’evoluzione che è ‘fuori’ dobbiamo non seguirla ma interpretarla, dando risposte perché i nostri studenti vanno a competere sul mercato formativo esterno e nel nostro paese. Con il percorso di associazione europea avremo un interscambio di saperi e competenze. Non possiamo sicuramente stare fermi. E chi dice che è meglio ancora la  settimana lunga, è legittimo. Ma se si va verso la settimana corta lavorativa, perché è vero ed è dimostrato che la produttività sul lavoro aumenta, allora anche quella di un giovane studente può aumentare. Il tema del sapersi organizzare con i compiti è reale, ma vale anche la responsabilità e non l’obbligo di prepararsi. E potrebbe essere un aspetto non di secondo conto nella didattica.
Sull’Odg e il tema dei diritti dei lavoratori: è comunque un tema che fa parte del curriculum della cittadinanza e, a prescindere di un Odg, deve trovare spazio, è la storia della nostra comunità. 

Giovanni Maria Zonzini, Rete
Considerato che sulla proposta di Odg non c’è compattezza nell’Aula, prendo atto  che a larga parte dell’Aula non interessa e non sto a depositarlo. Ma paragonarlo alla storia del movimento operario dell’est Europa mi sembra grottesco. Non è indrottinamento totalitari,o ma un incontro con le parti sindacali e datoriali. Dato che poi è la politica stessa che dà indicazioni su giornate dedicate per esempio a questioni ecologiche, non mi sembrava affatto inopportuno. (…) DIRE