Non sono solito replicare alle “frecciate”, nel caso specifico alle stupidaggini che direttamente o indirettamente mi vengono rivolte da chi non condivide le mie analisi o le mie opinioni.
Del resto, come è noto, quando si abbassa il confronto sul personale lo si fa -solitamente- per un motivo semplicissimo: la totale assenza di argomentazioni da opporre al pensiero o all’analisi contestata.
Per certi versi, quindi, quando il “contestatore” spende fiumi di inchiostro per delegittimare l’analista o l’opinionista, senza poi propinare alcuna argomentazione concreta al fianco di “diffamazioni” e sue, più o meno legittime, opinioni, questo suo intervento diviene, agli occhi di ogni lettore attento e intelligente, una importante legittimazione della teoria, dell’analisi o dell’opinione che, invece, si vorrebbe contestare o delegittimare.
Per questo motivo ho quasi sempre deciso di non alimentare stupide e sterili contrapposizioni. Dici qualcosa che non posso contestare nel concreto ma che mi danneggia anche se fondato e reale? Niente di più semplice che circondare la vicenda di una coltre scura che la possa occultare, rappresentata, nel caso, dalla diffamatoria delegittimazione dell’interlocutore e non dalla costruttiva e argomentata contestazione dell’analisi o del pensiero.
Ma c’è stupidaggine e stupidaggine, “frecciata” e “frecciata”… Talvolta, certe idiozie sostenute pubblicamente rendono doverosa una replica, che le evidenzi come tali alla stessa platea che le ha ricevute in pasto.
Mi riferisco, come tanti avrete già capito, al commento pubblicato ieri su queste stesse pagine -a conferma peraltro della totale apertura ad ogni pensiero di GiornaleSM, nel rispetto della linea editoriale aperta a tutti e non schierata imposta dal fondatore Marco Severini- a firma A/F (Alberto Forcellini) e intitolato “Perché vogliono fare cadere Ciavatta, cioè Rete, ci avete mai pensato?…” (https://giornalesm.com/san-marino-perche-vogliono-fare-cadere-ciavatta-cioe-rete-ci-avete-mai-pensato-forse-perche-si-vuole-ricreare-il-caos-e-mettere-di-nuovo-tutto-in-discussione-di-alberto-forcellini/).
Una difesa a spada tratta, ma priva di argomentazioni concrete, del Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta, ed una esaltazione incondizionata dell’operato di governo dei Ministri di riferimento del Movimento Rete. Arricchita da una vera “chicca”: “…Giornalisti prezzolati, opportunamente suggeriti da certi partiti o da certi personaggi, lo fanno tutti i giorni”. Chiaro il riferimento a me e a miei editoriali, pensieri o analisi pubblicati su queste pagine elettroniche.
Tralasciamo il fatto che non svolgo più la professione di giornalista da ben più di un decennio, ma, su invito di chi guida GiornaleSm, ho accettato con soddisfazione di commentare disinteressatamente l’attualità sammarinese nel ruolo di -che parolone!- “editorialista”. Ma farmi dare del “prezzolato” non ci sto.
Caro sedicente Alberto Forcellini di turno, mi hai indirettamente accusato di essere “prezzolato”, ovvero di assoggettare il mio pensiero all’interesse di chi mi pagherebbe di più. Meriteresti una denuncia penale che, in realtà, non farò mai, per pena verso tanta arroganza e superficialità che non necessita di sentenze giudiziarie per essere dimostrata come tale.
Ho sostenuto, prima, che il commento in questione non lesina stupidaggini. E, anziché cimentarmi in attacchi alla tua persona, alla tua rettitudine morale e ai motivi della tua “arrabattata” difesa “non argomentata” di Rete e Ciavatta (inutili e funzionali solo ad occultare il vero tema della contesa, ovvero lo stato della Sanità pubblica sammarinese e la fondatezza logica dei miei pensieri), preferisco restare sulla mia linea. Ovvero, contestare ciò che sostieni attraverso argomentazioni ed eventi concreti.
Potrei farlo rispondendo alla tua domanda in cui chiedi “..ma dov’è questo sfascio?”. Non servirebbe visto che tanti lettori potrebbero facilmente risponderti, ognuno con una diversa inefficienza con sui si è scontrato…
O potrei farlo ricordandoti che sono talmente “prezzolato” e legato a certi poteri massonici sammarinesi che citi che, ai tempi dell’esproprio “proletario” della Giochi San Marino, l’unico, o uno dei pochissimi, contratto non confermato fu il mio.
Ma preferisco continuare ad argomentare i miei non gratificanti pensieri sull’operato della Segreteria alla Sanità. Parliamo, allora del Segretario Ciavatta e del fatto che “in molti ormai si sono resi conto che Rete, quindi Ciavatta” si sono rivelati “fondamentali per portare a casa alcuni risultati importanti del programma di governo”.
Un risultato che, relativamente alla gestione della sanità pubblica, viene in mente a me, è quello di aver portato addirittura un Magistrato a dover indagare su una denunciata -per ora quindi presunta- somministrazione irregolare, se non addirittura illecita, di farmaci, in una ipotesi di reato che potrebbe addirittura configurarsi come violazione di qualche articolo di Legge in materia di sostanze stupefacenti.
Come ho detto replico argomentando. E un argomento è l’apertura di un fascicolo di indagine affidato -sembrerebbe- al Giudice Battaglino e che sarebbe ancora aperto, ovvero nella fase istruttoria. In quel fascicolo risulterebbe quanto mai eloquente una testimonianza allegata agli atti, secondo la quale la contestata “pozione” sarebbe stata consegnata a un non meglio precisabile dirigente o operatore sanitario, nella misura di “10 campioni” direttamente da “un membro dello staff della Segreteria di Stato alla Sanità” e, al novembre 2021, sempre secondo dichiarazioni allegate al fascicolo (che dovranno essere verificate dal Giudice inquirente) con la contestata terapia sarebbero stati “trattati 25 pazienti”.
In una email -anche questa agli atti- inoltre si leggerebbe: “Il prodotto oleolito, rilasciatoci dalla Segreteria di Stato” sarebbe stato somministrato a pazienti affetti da “Fioromalgia” e da “malattie neurodegenerative, tipo Parkinson avanzato o Alzimer avanzato”.
Certo, si tratterebbe di una “pozione” -non si può definire farmaco non essendo presente nel prontuario farmacologico sammarinese- totalmente legale in Italia e in Europa. Ma non sul Titano, sui cui principi attivi non esiste una Legge ad hoc che lo autorizza. E ciò fa pensare che, vista la presenza fra i principi attivi della stessa del Thc -inserito fra le sostanze stupefacenti dalla legislazione sammarinese-, possano intervenire per regolamentare la questione gli articoli attinenti utilizzo e spaccio di sostanze stupefacenti. Ma anche questo è un aspetto che dovrà essere il giudice inquirente a definire.
Il tema, infatti, non è la validità o meno della terapia, ma una presunta violazione della Legge sammarinese che, se tale, si sarebbe consumata anche grazie “ad un membro dello staff” della Segreteria alla Sanità. Avrebbe agito autonomamente? O, invece, avrebbe agito su indicazione di un superiore? La responsabilità indiretta, politica, in ogni caso, non sarebbe del vertice di quella Segreteria di Stato?
Caro Alberto Forcellini di turno, era mai successo in passato che su “un membro dello staff della Segreteria di Stato alla Sanità” pendesse il sospetto di una simile -per ora presunta- violazione? Ma se la responsabilità penale è in ogni caso personale, su chi ricadrebbe quella politica di un simile scandalo, se accertato tale?
Relativamente a Rete, alla sua “storia”, invece, alla luce di ciò, mi chiedo: dovremo prepararci ad assistere, a breve, ad un nuovo “pellegrinaggio” degli “onesti” armati di arance, ma questa volta sotto una finestra della Segreteria di Stato guidata da Roberto Ciavatta?
Enrico Lazzari