San Marino. Si comincia col pienone, buon segno! … di Alberto Forcellini

L’anno nuovo comincia con segnali di speranza. Città invasa dai turisti, parcheggi pieni fino a Fonte dell’Ovo, lunghe file in salita per due giorni consecutivi; bar, ristoranti, negozi in piena attività.

Immagini che rimandano ai tempi d’oro, quando ogni anno si registravano milioni di presenze.

È davvero consolante un inizio anno con afflussi così importanti, perché il Covid ha spento le feste di piazza, i balli, gli abbracci, ma soprattutto sta tenendo a casa migliaia di persone e tra queste numerosi dipendenti del settore turistico commerciale. Sono tanti gli operatori che hanno dovuto ridimensionare i loro programmi, proprio per carenza di personale, compresi gli alberghi, dove le prenotazioni hanno subito diverse limitazioni.

E comunque è andata, con una parvenza di normalità che, complice l’anticiclone atlantico con le sue temperature primaverili, ha favorito il cosiddetto turismo di prossimità. Forse è un po’ presto per pensare alla prossima stagione estiva, tuttavia queste festività si possono configurare come una specie di test per verificare cosa funziona, cosa è da migliorare, dove si può innovare.

È molto probabile che anche quest’anno, come già quello passato, veda tra le parole più gettonate: covid, pandemia, positivi, tamponi, ovvero i termini che hanno segnato un mondo in subbuglio. Il virus è dilagante, con un milione di postivi in Italia e oltre mille a San Marino, gli ospedali sempre più carichi anche se meno in affanno rispetto alle precedenti fasi. È l’effetto vaccino, che limita la possibilità di sviluppo della malattia. Tantissimi contagiati già vaccinati non registrano sintomi, quantunque anche per loro è sempre prescritta la quarantena. In ospedale e nelle terapie intensive ci vanno in stragrande maggioranza i non vaccinati.

I quali, pur di non avvicinarsi alla dose, studiano ogni espediente. Come quello che si è servito del green pass di un’altra persona, ma è stato scoperto e si è preso una multa di 2000 euro. Oppure quell’altra persona che si  è infilata in ospedale dietro ad un’amica che stava esibendo il green pass e ha percorso tutti gli ambulatori. O quell’altra ancora che è andata negli uffici del sindacato a restituire la tessera perché non aveva tutelato i non vaccinati.

Va da sé che certi comportamenti non aiutano davvero a contenere il contagio. Il picco è atteso comunque verso la metà di gennaio: prudenza e accortezza, oltre che massima adesione alla campagna vaccinale, che rimane l’unica forma di prevenzione. In tale condizioni, è scoppiato il fenomeno dei tamponi: code ovunque, prenotazioni obbligatorie, e tanti i dubbi sulla scarsa credibilità per i tamponi fai da te. Presso i centri clinici privati, un molecolare costa sopra i 100 euro. Solo se è richiesto dall’ISS ed eseguito presso la struttura sanitaria sammarinese, è gratuito.

Cambieranno le disposizioni per la mobilità? Non è escluso, considerata la convinzione ormai abbastanza diffusa di introdurre l’obbligo vaccinale. L’altra opzione è stringere le maglie nei confronti dei non vaccinati, oppure ridurre i tempi della quarantena per chi abbia ricevuto la terza dose, oppure rendere obbligatorio il green pass in ogni ambiente e su ogni mezzo pubblico. Il Congresso di Stato torna a riunirsi nella mattinata odierna e non è escluso che si confronti su questo nuovo andamento dell’emergenza sanitaria, dopo aver emesso proprio nell’ultimo giorno del 2021 il testo unico che raccoglie e semplifica la consultazione dei decreti sull’emergenza sanitaria.

In attesa dell’arrivo del Generale Inverno, che secondo le previsioni scaccerà il sole e il caldo di queste giornate, e con il pronostico di un ulteriore aumento dei contagi, consoliamoci con la bellezza che queste giornate di festa ci hanno regalato attraverso gli spettacoli, la cultura, i concerti. Come il classico concerto di Capodanno trasmesso dal teatro La Fenice di Venezia, e la sua splendida carrellata delle più belle musiche liriche italiane. Compreso quel “Coro del Nabucco” di Verdi che, nonostante le mascherine sulle bocche dei cantanti, ha riempito di emozioni quando ha intonato “O, mia patria, sì bella e perduta!” Una frase sulla quale si potrebbe molto riflettere, anche oggi…

a/f