Dopo gli ultimi avvenimenti di questi giorni il “Tavolo Riformista” si è ristretto. Infatti, prima il PS ha abbandonato il tavolo e poi è stata la volta di Pedini Amati Lazzari, i due indipendenti che sono ormai un’unica cosa, i quali nel giro di una settimana hanno cambiato direzione di 180°.
Così alla scarna presentazione del manifesto dei valori si sono presentati solo il PSD, SU e compagni aggregati, e la sempre più immancabile terza indipendente.
A ragion veduta dunque, da oggi, l’operazione condotta magistralmente dalla improbabile Lazzarini, dal socialista per caso, Celli, a braccetto con il compagno Foschi, e dalla evaporabile Denise, può tranquillamente essere denominata: “Tavolino Riformista”.
D’altronde, senza Socialisti, senza indipendenti, senza la grande ammucchiata proposta da Civico 10, immediatamente rimandata al mittente da Rete, le prospettive di ampliamento del “Tavolino” appaiono davvero modeste.
Ma tant’è, il dado ormai è tratto! E non si torna indietro! A costo di lasciare il Governo e stare all’opposizione! Tanto è notorio che a PSD, SU, Celli e Bronzetti, interessano solo le sorti del Paese. Loro al Governo non ci tengono proprio…