In uno Stato che vuole davvero essere civile e giusto, non può esserci alcuna tolleranza per chi semina morte, dolore e terrore.
Oggi possiamo finalmente dire che San Marino ha reagito con forza e determinazione.
Grazie al lavoro ESEMPLARE del Commissario della Legge Elisa Beccari, quindi del tribunale, del Corpo della Gendarmeria e del Corpo della Polizia Civile, è stato arrestato l’84enne sospettato di essere il responsabile dell’avvelenamento seriale di decine di cani nella nostra Repubblica.
Un arresto che rappresenta un primario atto di giustizia, un gesto concreto che pone un primo, decisivo freno all’orrore che per troppi anni ha colpito il nostro territorio e rimasto vergognosamente impunito.
L’indagine, coordinata dal Commissario Beccari e condotta congiuntamente e magistralmente dalle nostre forze dell’ordine, ha portato alla luce elementi concreti: l’uomo sarebbe stato visto più volte nei pressi di parchi e strade dove sono stati rinvenuti bocconi avvelenati. Testimonianze dirette e perquisizioni hanno confermato sospetti antichi, portando finalmente all’arresto.
Nel corso delle operazioni, sono stati sequestrati materiali compatibili con il confezionamento delle esche mortali — veri strumenti di tortura: formaggio, pasta di salsiccia avvelenata, chiodi e frammenti metallici.
Questo arresto è la risposta più chiara e decisa a chi ha voluto sfidare lo Stato, quindi tutti noi, e pensato di poter continuare a colpire impunemente probabilmente credendo di essere coperto politicamente, persino dopo che il Consiglio Grande e Generale aveva approvato con voto storico l’inasprimento delle pene contro i crimini sugli animali.
Non si tratta di un gesto isolato, né di una coincidenza.
La recrudescenza degli atti criminali avvenuta proprio dopo l’approvazione della nuova legge aveva il sapore di una sfida, di un tentativo disperato di riaffermare il potere dell’impunità.
Ma lo Stato ha risposto. E ha risposto con i fatti.
L’84enne, il cui nome non può essere divulgato in quanto protetto dal segreto istruttorio (anche per non inficiare o compromettere le indagini) — la cui violazione è punita severamente dall’articolo 192 bis con rilevanti sanzioni penali — è attualmente sottoposto a misura cautelare degli arresti domiciliari, in attesa del riesame della sua posizione.
E, pur rispettando il principio di presunzione di innocenza fino a prova contraria, è doveroso riconoscere che la Repubblica ha saputo dimostrare forza, vigilanza e determinazione nel proteggere la comunità e i suoi membri più indifesi.
Un ringraziamento sincero va al Commissario della Legge Elisa Beccari, quindi al tribunale, per aver condotto un’indagine accurata e tempestiva, nonché al Corpo della Gendarmeria e al Corpo della Polizia Civile per la dedizione e il coraggio dimostrati in questa operazione complessa ed anche alla politica che finalmente ha mandato un messaggio fermo, serio e deciso contro questi crimini
Difendere chi non ha voce, come gli animali, significa difendere la civiltà stessa.
E oggi, San Marino ha dimostrato che la civiltà può e deve prevalere sulla barbarie.
Ora più che mai, è essenziale che la giustizia faccia il suo corso rapidamente, con fermezza e senza cedimenti.
Perché chi ha seminato dolore non deve più essere libero di farlo.
Grazie, San Marino. Grazie, Stato. Grazie a chi ha reso possibile questo importante risultato.
Marco Severini – direttore di GiornaleSM
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