Da tempo avevamo annunciato la decisione del governo di affidare a una società esterna la redazione del cosiddetto piano di stabilità nazionale del Paese, costata a San Marino oltre 120mila euro di cui nulla andrebbe ai collaboratori sammarinesi selezionati con bando pubblico ma chiamati a offrire il proprio contributo gratuitamente. Ne proponiamo i suoi contenuti sintentizzandoli dopo aver visionato la relazione definitiva di 24 pagine del piano di stabilità nazionale. Si partirà dalle banche perché c’è la consapevolezza di come siano legate a filo doppio con l’economia reale e la sua crescita. Prima di tutto occorrerà valutare il loro stato di salute e si legge nella relazione che il quadro reale verrà offerto dall’asset quality review che sarà consegnato a giugno 2018 (anche se ci pare di ricordare fosse stato promesso per aprile). Si legge nella relazione “al termine di questo esercizio sarà disponibile una fotografia dettagliata della situazione generale del settore bancario e finanziario sammarinese e in particolare sarà stabilito qual è l’effettivo gap di capitale all’interno degli istituti di credito del nostro Paese”.
Andrà poi preso di petto il problema legato all’istituto di credito pubblico per cui “l’ammontare rilevante di attività infruttifere della Cassa di Risparmio va sostituito al più presto con attività redditizie nella misura massima sopportabile dallo Stato per riportare la situazione patrimoniale in equilibrio. Per realizzare tale sostituzione sono inevitabili e necessarie forme di indebitamento pubblico a titolo oneroso”. Si dovrà dunque in tempi brevi ricorrere all’indebitamento. “Questa imponente iniziativa, che si dovrà concretizzare in tempi particolarmente brevi, trasformerà un possibile altissimo costo (quale è stato sino ad ora l’intervento dello Stato in Cassa di Risparmio) in un investimento ad alto potenziale reddituale per lo Stato. Il rilancio di Cassa di Risparmio, infatti, rappresenta un passaggio fondamentale per il Governo e in tal senso la prospettiva di produrre indebitamento dello Stato nel breve periodo va intesa come un investimento che nel presente porta a privarsi di alcune risorse per averne di più nel futuro”. Per le banche private valgono i soliti discorsi di apertura e quindi torna attuale il discorso sull’urgenza di un memorandum con l’Italia e l’Unione europea e l’apertura del sistema ai mercati internazionali, specie a quelli emergenti.
Ovviamente il tutto dovrà essere accompagnato da una revisione della spesa pubblica che si baserà principalmente sulla riforma pensionistica, sull’introduzione dell’Iva e sull’adozione di numerose riforme della pubblica amministrazione.
Comparto da valorizzare sarà quello del turismo anche per il tramite di investimenti in infrastrutture strategiche. Tra gli investimenti ritenuti strategici e tesi al rilancio del Paese figurano: l’ampliamento dell’aviosuperficie, il campus scolastico, il palazzetto dello sport, il recupero dello storico collegamento ferroviario Dogana-San Marino, la nuova struttura ospedaliera.
I sammarinesi – conclude la nota – saranno chiamati al confronto soprattutto per rendersi conto del particolare momento che il Paese sta affrontando e dovrà affrontare.
Repubblica Sm