San Marino. “Si sta rovinando il futuro delle giovani generazioni”. Protesta sul Pianello del Comitato Bimbi e Genitori: “Chiediamo la riapertura dei parchi e di tutte le altre attività”

Nel giorno della Festa dell’Arengo e delle Milizie, con le consuete celebrazioni rinviate per Covid, Piazza della Libertà viene occupata dalla protesta del Comitato Bimbi e genitori, che chiedono con cartelli la riapertura dei parchi per permettere ai bambini di svagarsi e di fare attività sportiva.

Chiesto inoltre lo stop di indossare la mascherina al banco. Chi si trova sul Pianello si dice “preoccupato per l’equilibrio psico-fisico dei nostri figli dopo un anno passato in questa situazione”.

I cartelli sono posizionati proprio davanti all’entrata di Palazzo Pubblico, e presentano messaggi come “I bambini non sono sacrificabili”,“Bambini mascherati, futuro condannato” o “La Dad non è scuola”.

Oltre a una quindicina di cartelli di questo genere è presente anche il manichino di una bambina: “Noi non siamo un partito nè un movimento politico- dice uno dei manifestanti- ne siamo associati ad un gruppo di sindacati.

La manifestazione di oggi l’abbiamo organizzata tramite un tam-tam sui social network, per sensibilizzare quante più persone possibili su una situazione che perdura da troppo tempo. Continuare a chiudere le attività e proseguire con la scelta del coprifuoco alle 22 quando è evidente che non serve a nulla poiché il numero di contagi sta continuando ad aumentare. Noi chiediamo che chi sta bene possa andare a lavorare e chi vuole svagarsi possa farlo tranquillamente.

Non siamo d’accordo con la chiusura delle scuole perché stiamo rovinando il futuro ai nostri figli, oltre a stare rovinando quello della generazione attuale” afferma il manifestante, che poi prosegue: “Noi chiediamo allo Stato di fare lo Stato, ossia di garantire ai propri cittadini il diritto al lavoro, alla libertà e anche all’istruzione. Le scuole devono aprire, così come i bar, i ristoranti e le palestre. San Marino non ha i soldi da dare a tutti per campare dignitosamente, per cui bisogna in qualche modo arrangiarsi”.

Alla protesta si sono aggiunti anche alcuni lavoratori, uno di questi ci dice: “Sono un libero professionista e da tre mesi non riesco più a fatturare nulla. Al momento sto utilizzando i miei risparmi per vivere, ma se la situazione continua sarò in difficoltà. Non ho accesso ai ristori perché ho avuto un calo del fatturato del 29% (appena 1% in meno della percentuale minima per accedere agli sgravi). I miei colleghi italiani hanno avuto aiuti dal loro Paese, mentre qua sul Titano chi è nella mia situazione fatica ad andare avanti”. La Serenissima