L’obiettivo era quello di arrivare a un risparmio idrico del 25 per cento rispetto al consumo, ma per il momento il ‘chiudete i rubinetti’ a San Marino non ha funzionato. A dieci giorni dall’ordinanza del governo per preservare le riserve d’acqua messe in serio pericolo a causa della siccità, in Repubblica non sono calati i consumi, tanto che sono già scattate le multe da parte delle forze di polizia che stanno facendo controlli a tappeto. I numeri resi noti dall’Aass parlano chiaro. Circa 12.500 metri cubi era il consumo giornaliero prima del provvedimento, sceso di pochissimo nella giornata di lunedì a 11.957. In pratica, i consumi non calano.
«La repressione in certi casi non dovrebbe nemmeno servire – dice il segretario di Stato con delega all’Azienda dei servizi sammarinesi che si occupa anche della gestione delle risorse idriche – basterebbe usare il buon senso. Ma evidentemente non è sempre così. L’Azienda quotidianamente mi invia un report sui consumi che sono quindi monitorati in continuazione». L’emergenza idrica sul Titano non si è placata. «Negli ultimi giorni c’è stato un abbassamento delle temperature – ricorda Podeschi – ma la situazione è rimasta comunque preoccupante. Non si può abbassare la guardia. E pensiamo anche che siamo soltanto all’inizio dell’estate. Bisogna prestare attenzione e non cercare di aggirare le regole. Ricordo che, oltre alle sanzioni, l’ordinanza prevede anche misure più drastiche».
Ordinanza che è entrata in vigore dieci giorni fa esatti e che vieta di utilizzare acqua dell’acquedotto pubblico per innaffiare prati, orti e giardini. Ma anche lavare piazzali, scale e strade private, riempire piscine, riversare acqua in cisterne e pozzi e lavare privatamente i veicoli. Le sanzioni ai trasgressori sono di 150 euro alla prima infrazione riscontrata nell’anno e 500 alla seconda. Ma per il momento sul Titano sembrano non avere effetto nemmeno le multe. Il Resto del Carlino
«La repressione in certi casi non dovrebbe nemmeno servire – dice il segretario di Stato con delega all’Azienda dei servizi sammarinesi che si occupa anche della gestione delle risorse idriche – basterebbe usare il buon senso. Ma evidentemente non è sempre così. L’Azienda quotidianamente mi invia un report sui consumi che sono quindi monitorati in continuazione». L’emergenza idrica sul Titano non si è placata. «Negli ultimi giorni c’è stato un abbassamento delle temperature – ricorda Podeschi – ma la situazione è rimasta comunque preoccupante. Non si può abbassare la guardia. E pensiamo anche che siamo soltanto all’inizio dell’estate. Bisogna prestare attenzione e non cercare di aggirare le regole. Ricordo che, oltre alle sanzioni, l’ordinanza prevede anche misure più drastiche».
Ordinanza che è entrata in vigore dieci giorni fa esatti e che vieta di utilizzare acqua dell’acquedotto pubblico per innaffiare prati, orti e giardini. Ma anche lavare piazzali, scale e strade private, riempire piscine, riversare acqua in cisterne e pozzi e lavare privatamente i veicoli. Le sanzioni ai trasgressori sono di 150 euro alla prima infrazione riscontrata nell’anno e 500 alla seconda. Ma per il momento sul Titano sembrano non avere effetto nemmeno le multe. Il Resto del Carlino