San Marino, sicurezza marittima: il Registro Navale rafforza l’asse con UANI contro le violazioni

Il Titano blinda la sua reputazione sui mari stringendo le maglie dei controlli internazionali. In un momento storico in cui la tracciabilità delle flotte commerciali è cruciale per la sicurezza globale, il Registro Navale di San Marino (SMSR) consolida la propria posizione strategica ospitando i vertici di United Against Nuclear Iran (UANI). Al centro del confronto, la lotta all’elusione delle sanzioni e il contrasto alle pratiche illegali nel commercio marittimo.

In un comunicato diffuso dal San Marino Ship Register, viene reso noto l’incontro avvenuto nei giorni scorsi presso la sede del Registro. Ospite d’eccezione è stato Charlie Brown, rappresentante di UANI, organizzazione in prima linea nella vigilanza sulla conformità del commercio marittimo mondiale. Ad accoglierlo è stato l’ingegner Nicola Camorali, Flag State Manager del Registro sammarinese. La visita, definita “informale ma dal forte valore strategico”, fa seguito a un precedente vertice tenutosi a Malta all’inizio di questo mese, dove era già emersa la necessità di un fronte comune sull’applicazione delle sanzioni internazionali.

L’obiettivo del Titano è chiaro: posizionarsi come una bandiera affidabile, trasparente e impermeabile alle manovre oscure di chi cerca di aggirare i divieti internazionali. Per una realtà giovane e in crescita come quella sammarinese, la collaborazione con un ente del calibro di UANI rappresenta un sigillo di garanzia. “L’incontro ha rappresentato una preziosa occasione per rafforzare ulteriormente i rapporti tra i principali stakeholder”, si legge nella nota, sottolineando l’urgenza di costruire una rete solida per “prevenire e contrastare le violazioni dei regimi sanzionatori”.

La strategia di San Marino si inserisce in un quadro di alleanze globali ben definito. La Repubblica è infatti membro attivo del RISC (Registry Information Sharing Compact), un gruppo di lavoro d’élite che comprende giganti del settore come Panama e Liberia. La missione del RISC è condividere informazioni di intelligence per stroncare sul nascere il fenomeno del “flag-hopping”, ovvero la pratica con cui le navi cambiano freneticamente bandiera per far perdere le proprie tracce ed eludere i controlli normativi.

Sotto il profilo operativo, il Registro Navale di San Marino ha scelto la linea del rigore assoluto. Oltre ad applicare ferreamente le sanzioni decretate dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea, il Titano ha deciso di allinearsi, su base volontaria, anche alle misure restrittive emanate dall’OFAC (l’ufficio di controllo dei beni stranieri del Dipartimento del Tesoro USA) e dalle autorità del Regno Unito. Una scelta di campo netta, che mira a garantire “integrità, trasparenza e conformità” in un settore vitale per l’economia mondiale, proiettando San Marino tra gli attori più responsabili dell’industria marittima.