Simone Celli, nell’ultimo Consiglio il comma comunicazioni e? stato incentrato sulle vicende giudiziarie: mi dia un giudizio sul dibattito.
Al di la? di alcuni eccessi, peraltro piuttosto circoscritti, ritengo che la maggior parte dei rappresentanti consiliari intervenuti abbia dato vita ad un dibattito interessante e costruttivo, dal quale emerge la fortissima consapevolezza di quanto sia grave la situazione.
Nel suo intervento, molto apprezzato, ha parlato di “assunzione di responsabilita? e di dover chiedere scusa ai cittadini” in primis dai partiti tradizionali, puo? essere sufficiente?
Non e? il punto di arrivo, ma e? la precondizione minima e indispensabile. Il riconoscimento degli errori, l’assunzione di responsabilita? e le scuse ai cittadini, sono soltanto il primo passo da compiere per mostrare una reale volonta? di rottura con il passato. E’ vero che non e? sufficiente e che contestualmente occorre portare avanti un’opera di radicale rinnovamento nei gruppi dirigenti dei partiti, cosi? come e? necessario varare un “pacchetto di norme anti-corruzione” che ridefinisca il regime delle incompatibilita?, dell’incandidabilita?, della decadenza e del conflitto di interessi dei Consiglieri e che renda trasparente lo stato economico e patrimoniale di chi ricopre ruoli apicali a livello politico, nelle istituzioni di garanzia, nell’amministrazione pubblica e nelle organizzazioni sociali e datoriali.
Il suo partito e? quindi responsabile del sistema descritto nelle ordinanze della Magistratura?
Nel momento in cui si parla di sistema, le responsabilita? sono diffuse e non confinabili ad alcuni individui. Per me e per il mio partito e? un obbligo morale assumersi la propria quota di responsabilita? politica per la degenerazione etica e culturale del sistema.
E’ da diversi anni ormai il Segretario del Partito Socialista, per quale motivo i cambiamenti che auspica ora non e? riuscito a portarli a compimento negli anni passati, ma e? stato necessario l’intervento della Magistratura, per responsabilizzare la politica?
Innanzitutto, la Magistratura ha dato sostanza a quelle che prima erano “chiacchiere”. Ora che le “chiacchiere” si trasformano in fatti accertati, cambia completamente il modo di approcciarsi alla questione morale da parte della classe politica e della cittadinanza. Fino a poco tempo fa, chi poneva al centro dell’attenzione il problema della questione morale – che non e? solo la corruzione, ma anche il clientelismo tanto per fare un esempio – era una piccola minoranza a livello politico e anche nel Paese. E’ impopolare cio? che dico, ma e? la verita?. Per quanto mi riguarda sono convinto che in questi anni di impegno politico, come dirigente di partito e Consigliere, potevo e dovevo incidere maggiormente su questi argomenti e non ho alcuna paura di assumermi la mia parte di responsabilita?.
La politica e? ancora credibile?
Se con serieta?, coraggio e determinazione promuovera? un nuovo corso, la politica recuperera? credibilita? e autorevolezza.
Lei si ritiene un politico credibile agli occhi dei suoi elettori e dei cittadini sammarinesi?
Lo devono dire i cittadini sammarinesi, non io.
Oltre alla questione morale, quali sono le emergenze del paese?
Due su tutte: disoccupazione e stato di precarieta? dei conti pubblici.
Quali sono i provvedimenti che metterebbe in campo se avesse responsabilita? di Governo?
La riforma del mercato del lavoro per facilitare l’incontro tra domanda e offerta; norme specifiche per proteggere adeguatamente gli investimenti esteri; l’abbattimento della burocrazia; l’eliminazione della discrezionalita? nelle autorizzazioni e nelle concessioni; l’introduzione dell’imposta generale sui consumi; la riduzione degli sprechi e dei privilegi che sono ancora molto diffusi nell’amministrazione pubblica; la riforma del sistema pensionistico; la realizzazione di alcune opere pubbliche strategiche.
Ricorda spesso la sua giovane eta?, accompagnata da una grande esperienza politica, cosa mi dice del fenomeno della disoccupazione giovanile?
E’ un fenomeno drammatico che, al pari della disoccupazione femminile, colpisce una delle fasce piu? deboli della societa?. La politica ha il dovere di intraprendere le iniziative piu? opportune per dare una speranza concreta a chi oggi non solo non ha un posto di lavoro, ma addirittura ha smesso di credere nel proprio Paese ed e? questo l’aspetto piu? inquietante.
Politicamente come sta il suo partito?
I partiti sono organizzazioni complesse in cui molto spesso la normale dialettica interna viene confusa con uno stato di malessere. Nell’ultimo periodo qualche dissenso e? stato esplicitato pubblicamente, ma in generale sono convinto che il mio partito possa dire e dare ancora tanto. E’ vero che si puo? e si deve fare sempre di piu? e di meglio, ma desidero vedere il bicchiere mezzo pieno.
Condivide le affermazioni di Federico Crescentini, dimissionario dagli incarichi del suo partito?
Pur non condividendo il metodo e la forma con cui ha deciso di dimettersi, Federico ha posto all’attenzione mia e del partito questioni importanti che meritano un approfondimento all’interno degli organismi.
Voci di corridoio parlano della possibilita? della imminente celebrazione di un’Assemblea Congressuale del Partito Socialista per procedere a un cambiamento del vertice. Cosa mi dice a questo proposito?
Onestamente non ne abbiamo mai parlato all’interno del partito, penso pero? che in questa fase ogni ipotesi di confronto debba essere tenuta in considerazione, compresa la convocazione dei nostri delegati congressuali. In merito alla mia posizione, non solo dico di essere sempre e comunque a disposizione del partito, ma ritengo anche che dopo oltre sei anni di segreteria, tra Psrs e Ps, sia giusto ragionare sulla successione e sul coinvolgimento di persone nuove. Nel gruppo consiliare, nell’esecutivo e pure in direzione, ci sono tanti giovani di valore che hanno tutte le qualita? necessarie a ricoprire un ruolo politico importante.
Ha fatto riferimento ai suoi sei anni da segretario di partito. Pensa di aver commesso degli errori?
Tantissimi e mi prendo ogni responsabilita?. Ma non ho rimpianti, ho preso sempre le mie decisioni in buona fede e in coerenza con i valori in cui credo, anteponendo gli interessi del Paese e del partito su tutto il resto. Comunque in questi anni ho imparato che dagli errori si puo? trarre una lezione positiva per migliorarsi.
Torniamo all’attualita? politica: Sinistra Unita e Partito dei Socialisti e Democratici hanno intensificato il loro rapporto, anche in un ultimo comunicato proprio di Su, come vede questo forte avvicinamento? Cambia i piani del suo partito vero il Psd?
Mi limito a ripetere cio? che ho sostenuto in altre occasioni: piu? sono forti i riformisti, piu? sono concrete le possibilita? di avviare una nuova stagione della politica sammarinese. Per cui nessuna variazione nei rapporti tra Ps e Psd.
Su, Psd e Ps potra? essere una coalizione futura?
Penso che sia piu? appropriato affermare che Psd, Ps e Su saranno i tre pilastri di un’area riformista rinnovata e con cultura di governo.
Ma perche? invece di diventare la famosa “stampella” del Governo non vi siete guardati attorno?
Non siamo mai stati la stampella del Governo. Fin dall’inizio della legislatura abbiamo ricercato una collaborazione con il governo e la maggioranza per dare risposte tangibili ai gravissimi problemi con cui convive la comunita? sammarinese da alcuni anni. E? questo lo spirito che ci ha portati a proporre il “Patto di Legislatura” al termine del nostro Congresso Generale dello scorso mese di marzo. Ora, pero?, sono decisamente cambiate le condizioni politiche rispetto a otto mesi fa, a cominciare dalla spiccata instabilita? in cui si trova la maggioranza e di questo il gruppo dirigente del Ps ne deve tenere conto. Per quanto concerne l’ipotetica alternativa alla Dc le rispondo con estrema semplicita?: a me piacciono i progetti che nascono “per” e non “contro” qualcosa o qualcuno.
Il vostro essere “stampella” del governo, non puo? essere controproducente, agli occhi dei cittadini, in vista delle prossime elezioni?
E’ vero, in questo periodo la demagogia e il populismo fanno molto piu? presa nell’opinione pubblica e sono molto piu? redditizi sul piano elettorale. Ma noi abbiamo deciso di mettere davanti a ogni altra cosa l’interesse generale del Paese, mostrando sempre disponibilita? al dialogo e al confronto e avanzando proposte concrete in piu? di una circostanza.
Senza Dc non si puo? governare? Perche? tutti vanno verso questo partito, Giancecchi e Giardi per esempio.
La Dc rappresenta ancora oggi circa un terzo del corpo elettorale, percio? e? inevitabile doverci fare i conti. E’ ovvio che con il partito di maggioranza relativa occorra ricercare il dialogo e il confronto. Cio? non toglie, pero?, che l’area riformista debba evitare atteggiamenti di sudditanza verso la Dc, praticando una politica delle alleanze ragionevole e realista, basata sulle cose da fare e non sulle sigle. Per quanto riguarda Giardi e Giancecchi, non so proprio cosa risponderle.
I rapporti del Ps con i movimenti come sono?
Con Rete pressoche? assenti e mi pare che da entrambe le parti non ci sia l’intenzione di invertire la tendenza. Con Civico 10 nell’ultimo anno il dialogo e la collaborazione si sono notevolmente ridotti a livello consiliare, ma non posso non rilevare che su alcuni temi ci siano delle affinita? interessanti.
Il nuovo contenitore Repubblica Futura come lo vede?
Ogni nuova forma di aggregazione merita attenzione e va considerata positivamente in quanto risposta concreta al dilagante fenomeno della frammentazione.
Nicola Selva di Upr in una mia intervista ha detto che ormai la vostra coalizione e? giunta al capolinea, e? d’accordo?
Intesa per il Paese di fatto aveva esaurito la propria azione politica nel momento in cui aveva dimostrato di essere un progetto minoritario alle scorse elezioni. Cio? non toglie pero? che auspico una prosecuzione della collaborazione con Upr anche in termini di prospettiva, visto che molto spesso abbiamo registrato importanti convergenze sul piano politico e programmatico.
Sente aria di elezioni?
E’ la maggioranza a dover chiarire se esistono o meno le condizioni per far proseguire la legislatura. Personalmente ribadisco un concetto espresso qualche giorno fa: la strada piu? seria sarebbe la formazione di un governo di unita? nazionale che dia alcune risposte concrete all’emergenza economica e finanziaria, prima di andare a nuove elezioni.
Stiven Ciacci, La Serenissima