Per quanto riguarda il tavolo riformista proprio all’ultimo si sono aggiunte ieri nuove sedie e le facce delle new entry sono familiari. I vertici di Psd, Ps e Su hanno infatti incontrato venerdi? i consiglieri indipendenti Simone Celli, Federico Pedini Amati e Luca Lazzari per testare il loro interesse ad entrare nel progetto di ricompattare l’area riformista.
Assente giustificata Denise Bronzetti, perche? in missione all’Osce. Appena concluso il faccia a faccia, Marina Lazzarini, segretario del Psd, si dice molto soddisfatta: “L’incontro odierno era interlocutorio – spiega- per vedere se c’era interesse, abbiamo percepito invece un vero e proprio entusiasmo”.
Nei prossimi giorni seguira? un nuovo incontro con i consiglieri indipendenti, aggiunge Lazzarini, per condividere con loro i lavori dei quattro gruppi tematici e valutare anche la loro partecipazione attiva in questi team.
“Se vogliamo semplificare il quadro politico e ricompattare l’area riformista – sottolinea la numero uno del Psd, ricordando la provenienza politica di Celli, Pedini e Lazzari – e? necessario iniziare da chi ha gia? condiviso un pezzo di strada con noi, e? un passaggio naturale”.
Si dice particolarmente felice del “ritorno” al tavolo riformista, Celli: “Colgo favorevolmente l’attenzione del tavolo verso i consiglieri indipendenti – spiega- confido che d’ora in avanti si possa iniziare a lavorare concretamente insieme per dare sostanza al progetto dell’unita? riformista e raggiungere l’obiettivo di costruire una grande forza del socialismo europeo che possa conquistare il 30% dei voti alle prossime elezioni, io ci credo”.
Preferisce non parlare di alleanze invece Lazzari: “Ci siamo affacciati al progetto ambizioso di unire la sinistra – chiarisce- appartengo a quella famiglia e voglio capire le volonta?, quello che e? stato fatto fin ora e quello che si fara?”. Lazzari ribadisce che “e? un’opportunita? partecipare ad un progetto cosi? ambizioso” ma “la questione alleanze – puntualizza – non e? stata posta, procediamo un passo alla volta”. (…)
Francesco De Luigi, La Tribuna