La tensione sociale cresce attorno alla riforma IGR. Questa mattina, al Teatro Nuovo di Dogana, è iniziato il ciclo di assemblee zonali promosso da CSdL, CDLS e USL per contrastare il progetto di legge che ridisegna l’imposta sul reddito.
Secondo le sigle sindacali, le misure prospettate dal governo finiscono per aumentare il carico fiscale sui lavoratori, penalizzare i frontalieri e ridurre ulteriormente il potere d’acquisto, già compromesso da mesi di inflazione. Non a caso, la riforma viene definita “l’apice dell’iniquità”, con il rischio di alimentare ancora maggiori disuguaglianze.
L’assemblea di oggi ha visto protagonisti i dipendenti amministrativi di diverse realtà – dal Cons alla Scm, passando per Asa e il Colorificio – ma in sala non sono mancati anche numerosi pensionati. Il calendario prevede sette appuntamenti in due settimane, divisi tra il Teatro Nuovo di Dogana e il Teatro Concordia di Borgo Maggiore, con l’obiettivo di informare e coinvolgere il maggior numero possibile di lavoratori e cittadini.
Il mandato emerso negli incontri dei delegati dei giorni scorsi è chiaro: proseguire la mobilitazione fino a uno sciopero generale, che potrebbe coincidere con il calendario parlamentare, quando il progetto di legge approderà in Commissione Finanze. Una data certa ancora non c’è, ma nel mirino c’è la fine del mese: l’ipotesi più concreta è quella di venerdì 26 settembre.
Da oggi, dunque, il confronto entra nel vivo: le assemblee diventano la piattaforma da cui i sindacati intendono consolidare il consenso e misurare la disponibilità del Paese a fermarsi di fronte a una riforma considerata ingiusta e penalizzante.