San Marino. Sindacati. Riforma IGR approvata in Commissione: il Sindacato non si ferma!

Ieri pomeriggio la maggioranza ha approvato in Commissione Finanze la riforma IGR, comprensiva di alcuni emendamenti. Il testo depositato in prima lettura conteneva, tra le altre criticità già segnalate, il raddoppio dell’acconto delle imposte sulle indennità di mobilità e disoccupazione, dal 2,5% al 5%, poi approvato dai Commissari di maggioranza. Il Segretario di Stato per le Finanze ha sostenuto che si tratta di una richiesta dell’Ufficio Tributario, in quanto molti contribuenti si dimenticano di fare la dichiarazione dei redditi e per questo subiscono una sanzione di 500 euro, oltre a dover pagare il conguaglio fiscale. Peraltro, le sanzioni per chi omette di fare la dichiarazione dei redditi sono dovute anche qualora il contribuente risultasse a credito, quindi l’articolo in questione non incide minimamente sull’impianto sanzionatorio. Anzi, come OO.SS. alcuni anni fa siamo riusciti a ottenere la riduzione a 100 euro della sanzione per chi omette, per semplice dimenticanza, di unificare due dichiarazioni IGR-G. Ciò vale sia nei casi in cui i redditi derivino da periodi di lavoro presso datori di lavoro diversi, sia quando l’obbligo nasce dal percepimento di un ammortizzatore sociale a seguito di licenziamento o mancato rinnovo del contratto di lavoro. Se è vero che, in molti casi, il conguaglio fiscale per chi ha percepito l’indennità di mobilità o disoccupazione può essere significativo, in presenza di un precedente buon reddito da lavoro e di una ritenuta d’acconto del “solo” 2,5%, non ci si può dimenticare di chi, nella situazione opposta, addirittura va a credito. In tale ultimo caso, chi non presenta la dichiarazione dei redditi, non solo incorre ugualmente nella sanzione, ma perde il diritto a ricevere il credito. Quindi, oltre al danno, queste persone subirebbero pure la beffa di un maggior aggravio fiscale. Anche questa disposizione è emblematica del pressapochismo di chi l’ha proposta e di chi l’ha votata. Stiamo parlando di chi perde il posto di lavoro, che merita ben altra attenzione: questo punto si aggiunge all’elenco delle rivendicazioni sindacali in vista della seconda lettura, così come il posticipo al 31 ottobre dell’anno successivo dei rimborsi IGR. Il fatto che la norma attuale, per la quale questi vanno erogati entro l’anno, non sia mai stata applicata, non giustifica che ciò debba diventare la “normalità”. Non va affatto bene che i lavoratori dipendenti ed i pensionati debbano attendere due anni per ricevere il ristorno delle maggiori imposte pagate, peraltro sulla SMAC, costituendo una ulteriore restrizione delle libertà personali. Il Governo è stato invece “di parola” sull’applicazione automatica del fiscal drag, ma solo a partire dal 2028. Ciò significa che i 10 milioni di euro annui incassati dallo Stato non applicando la norma in vigore vengono ritenuti dalla maggioranza come dovuti e incassati, a dispetto di tutto e tutti. Anche in questo caso, la partita rimane aperta. Ad oggi, nonostante le rassicurazioni, non è pervenuta alcuna convocazione, per cui non siamo in grado di riferire in merito alla veridicità delle affermazioni di Governo e maggioranza rispetto alla volontà di tenere conto delle rivendicazioni sindacali, fortemente sostenute da migliaia di persone in occasione dei due recenti scioperi generali. Il Sindacato non si ferma e sta predisponendo nuove iniziative di protesta e sensibilizzazione, a cominciare da domani 10 ottobre. Alle 15.00 i Quadri sindacali sono stati convocati a Domagnano in occasione dell’evento organizzato dall’Associazione San Marino – Italia, che vede tra i relatori l’Ambasciatore S.E. Fabrizio Colaceci, i Segretari di Stato Beccari e Belluzzi e diversi Parlamentari italiani di maggioranza ed opposizione, con i quali abbiamo chiesto di interloquire al termine del dibattito. È importante comprendere che tipo di reazioni politiche scatenerà la riforma IGR, dopo che sul fronte italiano ai lavoratori frontalieri le imposte sono state ridotte attraverso l’innalzamento delle franchigia a 10.000 euro, mentre a San Marino le tasse verrebbero aumentate, con particolare accanimento proprio sui residenti in Italia, vanificando i benefici ottenuti nel Belpaese. Sempre presso la sala Montelupo di Domagnano, lunedì 13 ottobre, alle ore 20.30, i Sindacati hanno organizzato un nuovo dibattito pubblico con le forze politiche di maggioranza ed altri ospiti. Lavoratori, pensionati e cittadini sono invitati a partecipare ad entrambe le iniziative.

Comunicato stampa – CSdL – CDLS – USL