San Marino. SINDACATO IL RAPPORTO CON IL GOVERNO E’ AI FERRI CORTI «Lo sciopero è sempre più vicino»

Per la Centrale sindacale unitaria il rapporto con il governo è sempre più ai ferri corti: «Gli appelli alla concertazione continuano a cadere nel vuoto – dicono dal sindacato – e ormai il ricorso allo sciopero generale appare sempre più necessario». Ieri, nel corso della terza assemblea Csu, tenuta al Teatro Concordia, si è registrata infatti «una nuova spinta ad alzare il livello della mobilitazione». La relazione introduttiva è partita dai temi dello sviluppo: per il sindacato unitario il nuovo modello Paese non può prescindere dal mettere al centro l’industria manifatturiera, «anche se dovesse rendersi necessario un maggiore utilizzo del territorio». Eppure «nel Piano di stabilità nazionale presentato dall’esecutivo – lamentano i sindacalisti – questo settore non è quasi menzionato». L’attenzione è soprattutto focalizzata sulla crisi bancaria e «in particolare a Cassa di Risparmio». A riguardo, ricordando il peso sul debito pubblico della ricapitalizzazione dell’istituto, la Csu torna a richiedere l’avvio di azioni di responsabilità «verso coloro che hanno portato questa banca alla situazione di dissesto attuale». E ancora Csu chiede chiarezza a governo e Banca Centrale «sulle modalità con cui sono stati venduti gli Npl derivanti dalla vicenda del gruppo Delta». E sulla spending review, l’assemblea «ha respinto con forza la proposta del governo di tagliare di un’ora l’orario di lavoro settimanale dei dipendenti pubblici, con conseguente riduzione dello stipendio». La Csu la ritiene infatti «una misura ingiusta, che si configura come un ulteriore taglio lineare, e del tutto inapplicabile, in particolare in settori come sanità e scuola». Il Resto del Carlino