San Marino. UN SISTEMA DA CAMBIARE … di Emilio Della Balda

emilio della baldaUna ondata di insoddisfazione si registra a livello mondiale perché il sistema non è più in grado di dare le risposte che i cittadini chiedono. L’ingiustizia sociale determinata da una assurda distribuzione del reddito; da una disoccupazione impressionante; da una perdita di sicurezza da parte delle famiglie soprattutto per l’avvenire dei figli, diffondono delusione, protesta e rabbia. A tutto ciò si devono aggiungere le ruberie, la mediocre gestione della cosa pubblica, le paure per i migranti, il dominio della finanza, l’individualismo e l’egoismo. Non va sottovalutato il declino dei partiti, delle grandi forze politiche del Novecento che formavano i dirigenti, erano presenti sui territori e operavano per il bene del proprio Paese.

San Marino non è più l’isola felice di un tempo e si trova nella tempesta mondiale. I partiti non sono capaci di interpretare il presente e di progettare il futuro. Le finanze sono state devastate dalle ruberie, dal clientelismo e dai regali alle banche e agli evasori. Il territorio, già cementificato dall’indecente piano regolatore del 1992, viene tenuto a disposizione degli speculatori. Le istituzioni sono completamente inadeguate ai tempi moderni. Il sistema concessorio è la madre di tutte le tangenti. Il sistema bancario è stato messo in ginocchio da politiche suicide. La sicurezza sociale è a rischio e in pericolo di privatizzazione. La disoccupazione ha raggiunto livelli impressionanti. Dominano gli annunci, la propaganda e l’occupazione di tutti i gangli vitali del Paese. I recenti referendum, politicizzati dal governo, hanno espresso scelte precise, ma hanno anche manifestato una critica netta alla conduzione del governo.

Per non fare precipitare la situazione occorre cambiare le politiche oltre che i politici; occorre cambiare un sistema ormai fallito; occorre coinvolgere i cittadini nelle scelte di fondo; occorre una visione di futuro che delinei la nuova San Marino. La soluzione è l’alternativa democratica allo schieramento riformatore realizzata da uno schieramento progressista capace di pensare la politica e di riorganizzare su basi nuove il Paese.

                                                       Emilio Della Balda