Mentre c’è attesa per sapere che cosa ne pensa la Corte Europea dei diritti dell’uomo della questione carceri a San Marino, ci si può agevolmente fare un’idea dell’aria che tira guardando a casa dei nostri vicini.
Dove da Strasburgo è arrivata una sventola da 61 milioni di euro. Chiaro: i numeri italiani non sono minimamente paragonabili a quelli del Titano. Tuttavia il raffronto può dare l’idea di quello che interessa all’Europa.
Nel Belpaese siamo ad una sentenza di condanna alla settimana (48 complessive nel Bilancio del 2013).
Il balzo rispetto al 2012, (allora il totale era 19 milioni) è legato anche all’esecuzione di 28 sentenze relative a due anni fa che si sommano alle 15 sentenze del 2013 e ai 5 regolamenti amichevoli. Ma nella relazione appena arrivata da Strasburgo c’è di peggio: non solo l’Italia è all’ultimo posto in tema di serietà, ma tende ai contenziosi seriali, che poi perde regolarmente. Interessante il caso Torreggiani, una sentenza pilota che ha portato alla proibizione di trattamenti inumani e degradanti all’interno delle carceri italiane, partendo dall’analisi della presenza di una spazio inferiore ai 3 metri quadri per i detenuti nel carcere di Busto Arsizio e Piacenza che hanno presentato il ricorso.
Strasburgo ha condannato l’Italia anche per la mancanza di acqua calda in cella per lunghi periodi, mancanza di ventilazione e addirittura di luce. La multa: centomila euro ad ogni ricorrente, per danni morali.
Come detto, al momento, non possiamo fare particolari parallelismi, ma certamente la questioni carceri sul Titano va monitorata e possibilmente risolta. Nell’interesse non solo dei carcerati, ma anche di chi applica la legge che non può e non deve preoccuparsi di posti disponibili o di eventuali trattamenti inumani ai quali è sottoposto chi si trova in cattività: di questo deve farsi carico la politica.