Capicchioni:“I problemi organizzativi e tecnologici li affronteremo di volta in volta e non staremo con il fucile spianato per fare sanzioni”.
La magica scheda blu, ormai nelle tasche di tutti i sammarinesi, sta diventando l’oggetto della discordia.
Dal primo gennaio infatti il Governo sammarinese l’ha fatta diventare obbligatoria in ogni transazione economica sammarinese. Sia come scontistica per i clienti sia come mezzo per gli accertamenti fiscali nei confronti di chi vende. Altra novità è la sostituzione delle tessere del Fondo servizi sociali per l’accesso alle mense del territorio.
In alcuni esercizi commerciali infatti, accettano la Smac, ma solo come accertamento fiscale senza effettuare la ricarica al cliente. Nel caso di una spesa inferiore ai 5 euro non è obbligatoria, in questo caso è difficile controllare gli incassi dei bar della Repubblica. Quando a fine giornata, l’esercente di turno, raccoglierà i dati delle strisciate Smac a li confronterà con gli incassi reali, è molto probabile che ci sia una discrepanza anche elevata e sta alla sua coscienza civica dichiarare anche l’incasso non registrato.
E qui o il goveno pensa che siano tutti onesti oppure ha volontariamente lasciato un ‘margine di manovra’ ai commercianti. Un esempio è quello di un esercente del centro storico che il primo gennaio ha incassa-to oltre 2.000 euro ma ne ha registrati con la Smac 900: il resto deve essere dichiarato di propria sponte.
Le farmacie sammarinesi, sono dovute ricorrere a preventive scuse: “[…]al momento presso le farmacie dell’Iss non è possibile utilizzare la Smac card come da disposizioni di legge. Stiamo provvedendo a risolvere il problema nel più breve tempo possibile[…]”.
I distributori di carburante che hanno ritirato la protesta di lasciare aperti solo i self service navigano a vista perché la legge nei loro confronti è talmente lacunosa da fare venire il mal di testa (ai benzinai).
La segreteria alle Finanze, dopo l’approvazione definitiva per il primo gennaio 2015, aveva confermato che il confronto con le categorie sarebbe continuato e Gian Carlo Capicchioni si è detto pronto ad affrontare gli “intoppi” che verranno segnalati dagli esercenti: “Ci saranno sicuramente problemi organizzativi, tecnologici e li affronteremo di volta in volta -disse- non staremo con fucile spianato per fare sanzioni, ma dovremo accompagnare i nostri commercianti all’uso di questo strumento”.
Poi l’affare delle mense. Ieri alle casse era il caos, nonostante a causa delle festività di lavoratori a pranzo ce ne era un numero ridotto rispetto alle giornate normali, però ognuno si è trovato di fronte all’incognita “funzionerà?” ma ne sono funzionate ben poche, costringendo gli avventori a pagare prezzo pieno senza diritto al rimborso. Facce tese da entrambi i lati della barricata. Anche per il ritocco verso l’alto di 10 centesimi a pasto. Ma da una verifica presso il servizio mensa è emerso come il problema sia stato di software, nella lettura del codice della carta stessa. Da lunedì sarà tutto quanto sistemato. Come per tutte le cose nuove, serviva un po’ di rodaggio. Il problema ha comunque riguardato, ieri, in media il 20/30% degli utenti. Attenzione, infine, a chi ha acquistato la Smac con codice fiscale e successivamente è venuto a lavorare a San Marino: senza un codice Iss la Smac non funzionerà automaticamente come tessera mensa.
Forse un periodo di qualche giorno di assestamento consentendo l’uso di entrambe le schede sarebbe stato sensato.
Sul sito della Smac è presente anche una guida video per istruire gli esercenti meno tecnologici all’utilizzo del pos. Negli esercizi commerciali si sono viste discrete code alle casse senza però registrare un aumento della clientela.
E’ un periodo di prova che proverà i sammarinesi e gli oltre 2.000 operatori economici del Titano.
Marco Bollini, La Tribuna