San Marino. “Smettete di farvi influenzare”. L’APPELLO DEL CONSIGLIERE ROBERTO CIAVATTA ALL’AULA CONSILIARE

“A poco serve dire come mi è stato detto da un consigliere fuori dai microfoni ‘vuoi che non sappia che abbiamo fatto gli interessi di Tizio’? Ma quel consigliere non esce allo scoperto per lo stesso motivo per cui tanti altri non lo fanno, perché questo governo usa l’olio di ricino e non fa sconti a chi si azzarda a mostrarsi non allineato”

L’intervento che il Consigliere di Rete Roberto Ciavatta ha fatto in comma comunicazioni lunedì scorso in Consiglio Grande e Generale ha toccato alcune questioni che meritano di essere portate all’attenzione dei sammarinesi. E’ infatti emerso che sulla tanto discussa vendita degli Npl sarebbe in atto un ricorso da parte della Fondazione. Mentre sarebbero rimasti pressoché identici al recente pas- sato i rapporti tra un istituto ban- cario (“sempre lo stesso”) e Banca Centrale: “spostamenti di milioni tra l’istituto privato e Bcsm continuano ancora oggi”.

“Di fronte a tutto questo se la maggioranza non è colpevole – e io credo non lo sia, ha detto Ciavatta – è però complice di quel che è accaduto e sta accadendo. A poco serve dire come mi è stato detto da un consigliere fuori dai microfoni ‘vuoi che non sappia che abbiamo fatto gli interessi di Tizio’?

Ma quel consigliere non esce allo scoperto per lo stesso motivo per cui tanti altri non lo fanno, perché questo governo usa l’olio di ricino e non fa sconti a chi si azzarda a mostrarsi non allineato. Di conseguenza si fanno due conti e si decide di stare dalla parte degli ‘omuncoli’ che dominano il Paese in combutta con gente che viene da fuori e che ha dei servi nella politica.

E’ così banale del resto il male. Lo aveva scritto la Arendt e in America si sono fatti anche degli esperimenti per capire come gli uomini fossero arrivati, durante il nazismo, a comportarsi come bestie. L’esperimento consisteva nello scegliere persone a caso chiamate a spingere un bottone che faceva partire la registrazione di grida di persone disperate perché sotto tortura. Chi spingeva il bottone ovviamente non poteva sapere che al di là del sipario non c’erano uomini veri che venivano torturati ma ciononostante in pochissimi si rifiutavano di farlo”.

I risultati di tali esperimenti sono poi confluiti nei contenuti di un famoso e conturbante saggio di Stanley Milgram che tra il 1960 e il 1963 ebbe modo di veri care come vari volontari fossero disposti a infliggere sofferenze anche gravi a persone sconosciute, purché qualcuno dicesse loro di farlo.

Ora ovviamente il Consigliere Ciavatta ha scelto di portare in aula l’esempio di una realtà davvero in- quietante ma con il giusto intento di provare a scuotere le coscienze. “E’ felice – è Goethe a sostenerlo – e grande solo chi non ha bisogno di comandare o di obbedire per essere qualcuno”.

La Repubblica