San Marino. Soci Asset: “Stiamo valutando la regolare funzione dell’attività del commissariamento durante il blocco dei pagamenti, in quanto ci risulterebbero violazioni palesi in merito alla retroattività della norma”

Riceviamo e pubblichiamo:

È incredibile leggere sul sito di Banca Centrale la cancellazione di Asset Banca dal registro dei gruppi bancari e dal registro dei soggetti autorizzati, dopo la sospensione del commissariamento disposto per ben due volte dall’autorità giudiziaria.
Come più volte sostenuto, noi azionisti abbiamo l’intenzione di ricorrere in tribunale per far valere i nostri diritti anche contro questo ulteriore provvedimento. È come se Banca Centrale, visto il tempismo della liquidazione coatta, non abbia alcun rispetto della autorità giudiziaria. Infatti si è assistito al deposito del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa, un quarto d’ora prima dell’udienza sulla sospensione del commissariamento. Pensate se le posizioni fossero state invertite che cosa avremmo dovuto fare e che clamore avrebbe suscitato con Asset Banca soccombente.
Noi azionisti, soprattutto la parte italiana, notiamo con rammarico che nella Repubblica di San Marino non c’è rispetto dell’autorità giudiziaria. Come più volte ribadito, come si fa ad investire in uno Stato in cui Banca Centrale ha poteri superiori a quelli della Magistratura? Come si fa a depositare un quarto d’ora prima dell’udienza della sospensione dell’amministrazione straordinaria il provvedimento di liquidazione coatta amministrativa? Riteniamo che Banca Centrale non volesse neanche per poche ore lasciare la disponibilità della banca ai legittimi proprietari per poter convocare l’assemblea dei soci, come da ordine del giorno già presentato all’avvocato Sommella nel commissariamento provvisorio. Riteniamo opportuno, dopo l’ultima decisione di Banca Centrale, di intraprendere con maggior vigore azioni di responsabilità amministrative, civili e penali nei confronti del Governo, di Banca Centrale, del coordinamento di Vigilanza, del presidente di Bcsm, dei commissari passati e presenti, nonché di tutti quelli che in qualche modo hanno collaborato al non rispetto dei nostri diritti.
Stiamo valutando altresì la regolare funzione dell’attività del commissariamento durante il blocco dei pagamenti, in quanto ci risulterebbero violazioni palesi in merito alla retroattività della norma. La scarsa preparazione nella gestione dei commissariamenti e della liquidazione coatta deve essere assolutamente portata all’esame della Commissione Finanze. Riteniamo che una maggiore azione di controllo sull’attività di Banca Centrale da parte di organismi internazionali sia assolutamente indispensabile al di là dei poteri assegnati al collegio sindacale dell’istituto centrale.
La gestione dilettantistica di una così importante istituzione ha creato danni enormi alla Repubblica di San Marino, ulteriormente confermata nella decisione di applicare la liquidazione coatta amministrativa di Asset. Vorremmo ricordare al segretario di Stato alle Finanze Simone Celli che noi siamo i primi investitori sul territorio e come lui stesso sostiene vogliamo essere tutelati. Ricordiamo che San Marino è l’antica terra della libertà dove la democrazia dovrebbe essere un caposaldo per poter far impresa. Se il Governo delega Bcsm a liquidare banche, significa che c’è un’assenza totale di capacità dell’Esecutivo di gestire l’economia del Paese. Non esiste nessuna nazione al mondo dove una banca centrale possa prendere decisioni di politica economica.
La parte degli azionisti sammarinesi di Asset invita i cittadini a monitorare con attenzione il loro futuro. I correntisti di Asset ne sono un esempio più che mai concreto. Infatti, i danni subiti sono notevoli, dovuti al congelamento delle loro attività private e imprenditoriali. Ci dobbiamo rendere conto, come dicono in Italia e come riportano i giornali italiani, che il bastonare gli investimenti esteri è a scapito dell’intera collettività.
È quindi nostra intenzione non arrenderci di fronte a una valutazione dei nostri attivi che sarà a questo punto molto parziale e penalizzante, a scapito dei nostri investimenti effettuati in passato. Sicuramente chiederemo perizie e contro perizie nella valutazione di tutti gli attivi della banca, perché non vogliamo essere accusati nei prossimi mesi, come qualche organo di informazione sta già sospettando, di incidere sul credito di imposta che qualche istituto pretenderà nei confronti dello Stato per l’acquisizione di Asset.
Guardando la compagine governativa ci siamo resi conto dell’assenza totale di conoscenza finanziaria ed economica, lasciando spazio a Banca Centrale che ha individuato in Asset una presunta mala gestio. È come quando a scuola il professore interroga lo stesso studente, prendendolo di mira. Non cederemo mai attività sottovalutate per aiutare un’altra banca ad uscire da una crisi profonda e monitoreremo attentamente in caso di soccombenza le eventuali plusvalenze future, che si creeranno per la cessione dei rapporti giuridici di Asset, in particolar modo sulle cessioni dei prestigiosi immobili della banca. Monitoreremo anche i beneficiari finali di queste transazioni.

Gli azionisti di Asset Banca

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