Politica in fermento, in particolar modo l’area socialista. Occasione da non perdere per una chiacchierata col Consigliere di Npr, Alessandro Mancini.
Consigliere Mancini, allora siamo a un passo dalle nozze? Ha preparato l’abito scuro con il garofano (rigorosamente) rosso all’occhiello?
“In che senso?”
Mi riferisco alle imminenti nozze “socialiste”.
“Esco da giorni di confronto sulla riforma pensionistica e temo che i matrimoni politici scaldino poco il cuore dei sammarinesi. Mi piacerebbe di più che le forze riformiste della maggioranza, rappresentate da Npr, parlassero di proposte per dare un orizzonte di stabilità alle famiglie e alle imprese. Sarebbe un bel modo di dare una mano al Governo oltre che una grande novità”.
Guardando la sua espressione mentre lo dice, mi sembra scettico… Sbaglio?
“Mi sono iscritto al Partito Socialista Sammarinese nel 1991, a sedici anni, conosco l’ambiente di casa. Con i suoi pregi e tanti difetti. Sono consapevolmente realista”.
Può essere meno criptico?
“Per almeno venti anni ho visto i leader delle varie correnti socialiste compiere il seguente schema: sposarsi per poi lasciarsi per poi ancora rinnamorarsi per poi rilasciarsi ancora. Sembra il testo di una canzone sanremese ma purtroppo questa è stata la realtà. Una generazione che ha lavorato più ad accreditare sé stessa che impegnarsi a far crescere una classe dirigente. Un vero peccato perché le nostre difficoltà attuali partono tutte da li”.
Parole forti. Quindi che cosa farà?
“Ogni tentativo di ricomposizione dell’area socialista va assolutamente sostenuto con la consapevolezza però che la base di partenza politica, culturale e sociale è quella del 2022 che è cosa ben diversa da quanto avvenuto nel 1992 o nel 2003. Giusto per semplificare”.
E poi?
“Penso sia giusto e corretto che la nostra generazione composta da quarantenni prenda finalmente in mano il proprio destino caricandosi autonomamente di responsabilità. Preparando un passaggio teso alla creazione di una nuova classe dirigente in linea con i tempi”.
Insisto e le reitero la domanda: che farà?
“Per prima cosa penso sia giusto aprire la partita al Movimento Ideali Socialisti di Rossano Fabbri”.
Perché?
“Ha mostrato coraggio e coerenza. Coraggio sulla scelta solitaria di collaborare in materia di giustizia e coerenza facendo proposte alla maggioranza. Che altro dobbiamo fare? fargli fare altri esami? – Siamo seri”.
Consigliere, ci conosciamo da parecchio. Non sfugga alla questione principale… Aprire al MIS, per andare dove?
“Per aggregare l’area socialista: ma non basta. Occorre favorire il rafforzamento dell’area liberaldemocratica della lista. Non è una novità che io proponga una evoluzione di Npr, non solo per rafforzare la maggioranza, ma anche in previsione della prossima tornata elettorale”.
Quindi uno schieramento innovativo. ma compatibile?
“Sì esatto: tutti questi problemi da parte degli elettori quando varammo Npr non li ho visti. In poco tempo abbiamo raggiunto un risultato ragguardevole. Chi volesse ridimensionare o cestinare questa esperienza è un ‘tantino’ in malafede e troverà la mia opposizione e degli amici che – anche nel Partito Socialista – la pensano come me”.
Ma se l’area socialista è chiara, ancora sono incerti i contorni dell’ala liberale. E’ d’accordo?
“Ho letto dichiarazioni interessanti da parte di Gian Nicola Berti. Se anche loro credono in questo progetto è bene che palesino questa volontà. È arrivato il momento di fare sul serio anche da parte loro”.
Cosa teme di più?
“Sono finite le ideologie novecentesche e occorre trovare sintesi sul governo del Paese. Nel 2024 voteranno cittadini nati nel 2006. La generazione che vive su Tik-Tok e sui social. Se non si coglie questo dettaglio si è fuori dalla storia. Si fa una sommatoria di sigle. Si fa solo una battaglia identitaria senza un progetto di Governo per il Paese”.
David Oddone
La Serenissima