Quanti dipendenti pubblici, o parastatali, ieri – il 27 del mese – hanno avuto il bonifico sul proprio conto corrente bancario del proprio stipendio di Ottobre, ovvero lo stipendio di quel posto di lavoro ottenuto con il voto di scambio?
Di quel lavoro ottenuto, non per meriti propri, non perchè erano primi in graduatoria, non perchè hanno vinto un concorso, ma solo perchè al politico di turno si sono svenduti ed hanno dato il loro voto?
E questo politicante – in maniera putrida e nausebonda – lo ha ricompensato dandogli una cosa, pubblica, che non poteva dare: il lavoro sotto lo stato, anche precario.
Ci sono intere famiglie che lavorano sotto la Pa, e molte di queste hanno avuto e dato favori politici. Molti di questi hanno anche l’arroganza dell’impunito; gente che si permette di non fare nulla perchè sa che ci sarà sempre quel politico che li coprirà. Il politico, che non avendo particolari meriti o capacità, sa che non potrà essere rieletto senza il loro essenziale voto! Un politico che va ad infoltire quella pletore di incapaci – non tutti ovviamente – che siedono in Consiglio Grande e Generale. Il politico tronfio che gongola, petto in fuori come un tacchino, di essere stato eletto ma che sa in cuor suo di non meritare quel posto avuto con lo scambio, o la promessa, di utilità con l’elettore. Reato – che ne dica Buriani – punito dall’articolo 394 del codice penale.
Ed allora perchè non fare proprio una revisione totale di chi ha avuto e come ha avuto il posto di lavoro nella pubblica amministrazione? Quanti direttori siedono li solo per favori politici? Quanti di questi sono veramente competenti per ricoprire quel posto di lavoro?
Licenziare dopo 20 anni di lavoro, e forse più, persone che hanno avuto il posto di lavoro grazie al voto di scambio non è sicuramente una strada praticabile; ci sono troppe dinamiche che sarabbero stravolte. Anche se sarebbe da fare!
E’ importante – soprattutto per noi utenti – avere persone qualificate che sappiano fare bene il loro lavoro! Ed allora perchè non fare un piccolo esame, un test, per vedere se queste persone sono veramente all’altezza del proprio compito? Avendo frequentato per tanto tempo gli uffici pubblici, posso dire che – sicuramente – ci saranno delle sorprese. Chi non è capace di fare il proprio lavoro vada pure a fare lavori manuali come le pulizie, senza nulla togliere a chi lo sta già facendo. Lasciare incompetenti a fare lavori che altri potrebbero fare meglio è un abominio, e di certo non avvantaggia l’utenza e la cittadinanza.
E quanti di questi politici siedono o hanno seduto in Consiglio Grande e Generale? Quanti di questi politici non meritavano di essere eletti ed invece sono li belli e paciotti seduti sugli scranni del potere, magari pigiando il tasto del suo collega assente, votando anche provvedimenti importanti per la vita del paese? Magari non avendo le competenze o non capendo cosa stia succedendo? Avete fatto caso a quanti non prendono mai la parola? Perchè?
Perchè non si fa una seria analisi sul voto di scambio? Perchè forse coinvolge molti degli eletti in Consiglio Grande e Generale; la pratica del voto di scambio è diffusissima. Per questo da parte del parlamento non c’è mai stata una ferma azione di condanna verso quell’abominio che è la truffa, perpetrata da politici e cittadini consenzienti, verso la collettività. Ci sono politici che addirittura tengono un vero e proprio registro di chi ricevono e dei favori concessi. Indovinate perchè?
I politici cercano di fare finta di niente, anche se il popolo è furibondo.
Ma certo proprio dopo la sentenza shock di Buriani a favore di certi socialisti sul voto di scambio, dove in sostanza si depenalizza il misfatto di attentato contro il libero esercizio del diritto di voto punito dall’art. 394 c.p. per coloro che fanno da tramite (!!!) alla collocazione del voto popolare, non si può chiedere di essere più stringenti su questa norma; che poi è tutto da vedere se, con un colpo di spugna, un giudice possa fare disapplicare una legge a tutela della collettività e contro la corruzione.
Il reato sanziona come previsto dall’articolo n.394 del codice penale, “chiunque in occasione delle votazioni di Stato usa violenza o minaccia o inganno ovvero offre o promette utilità non dovute, rimborsi o sovvenzioni per spese di viaggio o di soggiorno per indurre il cittadino a firmare una dichiarazione di presentazione di candidatura o una proposta di legge o referendum ovvero ad astenersi o dal non voto od a votare o non per un determinato candidato o simbolo”. Chiunque, intermediari compresi!
Ma quest’ultimo è un altro argomento che abbiamo già trattato, e che – probabilmente – tratteremo ancora nel prossimo futuro. Resta il fatto che ieri, il 27, alcuni hanno preso una busta paga che non avevano diritto di avere, e che hanno avuto solo per la vendita del proprio voto.
E questo fa incazzare, soprattutto a chi non ha lavoro e non ha mai chiesto favori.
Marco Severini – Direttore del Giornalesm.com