OSLA esprime soddisfazione per la sentenza del Giudice Amministrativo d’Appello Guido Guidi contro la sanzione di sospensione della pensione, comminata al familiare di un commerciante, per la propria presenza all’interno dell’attività commerciale del figlio. OSLA già nelle precedenti settimane sosteneva che: “Le micro realtà sammarinesi che operano faticosamente nello spazio economico sono spesso anche imprese familiari. Se contestualizziamo queste realtà nel tessuto sammarinese, parlare di limitare le funzioni dell’amministratore ai soli “compiti gestionali” è ridicolo. Non possiamo pensare che in queste realtà un amministratore non possa svolgere compiti all’interno della propria attività quali, ad esempio, la vendita, lo stare alla cassa o pulire il suo locale o attività similari. Chi deve farlo? Ad esempio, per confezionare i pacchi vendita o scaricare le merci dal fornitore, i ristoranti devono avere il magazziniere? La severità, l’ottusità e l’ipocrisia degli interventi di ispezione sulla presenza degli amministratori o solo di familiari all’interno delle piccole attività sono fuori luogo: l’unico risultato che si raggiungerà sarà soltanto la chiusura di ulteriori piccole attività. Ricordando che i soci/amministratori versano i contributi nel fondo Gestione separata, anche dove vi sono amministratori-soci-dipendenti, ora vogliamo limitare totalmente la loro presenza nell’attività relegandoli ad un ruolo inesistente che queste micro realtà non possono assolutamente permettersi? Chi si può permettere di fare l’amministratore nelle proprie attività di fatto senza lavorarci? Siamo quindi a ribadire che l’amministratore nelle micro attività deve poter svolgere anche mansioni esecutive e che venga data questa possibilità anche ai familiari dei titolari – soci – amministratori.”
In caso di genitori e di figli, il principio della solidarietà familiare nel supporto ad un’attività imprenditoriale non può essere considerato alla stessa stregua di un lavoro di tipo subordinato. Questa sentenza riafferma il valore della solidarietà familiare.
La domanda da cui è partito il fascicolo affidato al magistrato Guido Guidi era semplicissima: può un pensionato dare una mano ad una figlia nell’attività commerciale? Conclusione: “Per tutti questi motivi si ritiene che le ingiunzioni si debbano annullare perché emesse in violazione dell’articolo 21, c. 3, del DL 156/2011”. Insomma una sentenza che dovrebbe far ripensare le modalità dei controlli prima di sanzionare.
Risulta irrimandabile una Riforma del Lavoro, che parta dall’analisi oggettiva ed approfondita dei dati del sistema socioeconomico: disoccupazione e competenze, ammortizzatori sociali, CIG erogata per settori e per dimensioni di impresa, controlli ispettivi per settori e per dimensioni di impresa.
Comunicato stampa OSLA