Leggiamo dal nostro articolo di ieri pomeriggio tratto da L’Espresso.
”L’Espresso, nel numero in edicola da domenica 28 luglio, pubblica in esclusiva i documenti dell’indagine ispettiva. Dagli atti risulta che il prestito non aveva motivazioni finanziarie: è stato deciso dalla banca per avere «scambi e relazioni con il senatore, considerata l’imporante posizione di sottosegretario», in grado di condizionare il governo italiano.
Le anomalie più gravi della pratica di Siri riguardano documenti decisivi che risultano «alterati», «cancellati», «omessi» o «tenuti nascosti»: atti ricostruiti dagli inquirenti dopo uno scontro con la banca per sbloccare il sistema informatico. Ora anche queste carte sono state trasmesse ai pm italiani.”
Per avere ”scambi e relazioni con il senatore, considerata l’importante posizione di sottosegretario in grado di condizionare il governo italiano”.
Quando ho letto questa frase, devo essere sincero, non ho pensato al fatto che la Banca Agricola volesse avere rapporti con il governo italiano, ma più al fatto che il governo sammarinese volesse fare un favore economico ad un importante politico leghista vicinissimo a Matteo Salvini.
Sono sensazioni, quelle che mi inducono a pensare che il governo sammarinese avesse, anche tre mesi fa all’epoca del secondo finanziamento senza garanzie apparenti, tutto l’interesse per agevolare Siri.
Sto pensando al CASO TARGHE e di come il governo sammarinese non sia riuscito dopo un anno, nonostante gli emendamenti al decreto sicurezza dell’amica sinistra italiana, a sistemare la questione che ha sollevato così tanto clamore mediatico e che così sta tanto a cuore agli operatori, e non, sammarinesi.
Vuoi vedere che qualche politico ha alzato la cornetta e chiamato il direttore di banca per agevolare i finanziamenti anomali di Siri e del suo amico per oltre un milione di euro? Tutti gli elementi fanno supporre che ciò sia avvenuto e dalle testimonianze e dalle carte che emergeranno si potrà capire se ciò è avvenuto o meno.
Se così fosse sarebbe una cosa oltremodo vergognosa ed un modo di fare becero da parte della politica, o di chi lo ha fatto, e sicuro non potrebbe non avere conseguenze anche politiche se non penali.
Ripeto sono sensazioni ma i fatti lasciano supporre che ciò sia avvenuto.
Sarebbe una vergogna se emergesse che qualche esponente del governo si sia abbassato a far agevolare Siri, pressando la Banca Agricola, pensando di avere in cambio l’emendamento per San Marino dal governo italiano sul DECRETO SICUREZZA.
Stiamo a vedere se queste sensazioni sono corrette o meno, tanto se c’è stato un coinvolgimento di qualche segreteria verrà fuori dato che l’indagine ora è in mano alla Procura di Milano.
Marco Severini – direttore ed editore