San Marino. Sopaf. L’intervista di David Oddone all’Avv. Stefano Pagliai (Studio Annetta): ennesimo attestato positivo per la nostra magistratura

Stefano PagliaiArresto Magnoni: i magistrati milanesi stanno passando al vaglio anche le carte che riguardano la vicenda Delta-Carisp, per valutare il ruolo della Sopaf.

Ed è proprio qui che emergono importanti novità. A pagina 53 della lunga ordinanza – anticipata ieri in esclusiva da Tribuna – si parla proprio della Cassa di Risparmio di San Marino. Secondo gli inquirenti italiani, la Cassa al periodo rappresentava il “polmone finanziario” di Sopaf che ne ha garantito la sopravvivenza.

Risorse utilizzate per porre in essere operazioni fina- lizzate alla copertura di perdite, poi stornate in parte su società estere – “prive di valide ragioni economiche” – successivamente distratte dalla società in maniera parcellizzata. Il fatto che fossero passaggi assai oscuri – come dice l’ordinanza – lo testimonia il fatto che nei server Sopaf non vi fosse alcuna interlocuzione o trattative di tipo commerciale per la gestione dei finanziamenti o l’acquisizione delle quote. In particolare nella parte che riguarda le “distrazioni patrimoniali sotto forma di drenaggio di risorse finanziarie prive di giustificazione economica”, si legge: “L’indagine ha origine da una rogatoria passiva del Tribunale di San Marino relativa alla controversa cessione della partecipazione di Sopaf in Delta S.p.a. alla Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino.

Nel corso degli ultimi anni – prosegue l’ordinanza -, Cassa di Risparmio di San Marino ha pagato a Sopaf S.p.a. per questa operazione la somma netta di 60.7 milioni di euro costituendo di fatto il vero polmone finanziario di Sopaf. Gli accertamenti di tipo bancario eseguiti dalla Guardia di Finanza hanno consentito di ricostruire le modalità di impiego di questo enorme flusso di denaro. E’ stata richiesta agli intermediari Unicredit, MPS ed Intesa Sanpa-olo la documentazione bancaria inerente i conti correnti su cui sono transitate le somme provenienti dal conto corrente n. ‘OMISSIS’ intestato a Sopaf S.p.A. presso la Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino. Nello specifico Sopaf S.p.a. ha trasferito in Italia nel periodo dal 7 gennaio 2010 al 30 giugno 2011 la somma di € 50.338.330.97 dal conto corrente acceso presso la Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino ai conti correnti accesi presso Uni- credit, Banca Monte dei Paschi di Siena e Intesa Sanpaolo. Dal dettaglio dei movimenti finanzia- ri contenuto nella anno- tazione di P.G. e riscontrabile nei documenti alla stessa allegati emerge che tali somme sono state in parte impiegate per porre in essere operazioni finalizzate alla copertura di perdite o finanziamenti preesistenti.

Sono state tuttavia rilevate anche operazioni prive di una valida ragione economica, finalizzate al trasferimento di risorse finanziarie a società collegate alla famiglia Magnoni o a soggetti ad essa vicini”. In particolare spicca un bonifico da un conto corrente acceso presso Mps inviato l’11-2-2010 e di euro 2.100.000 in favore di China Opportunity Lussemburgo: “sembrerebbe – si legge nel documento – che tale operazione riguardi un finanziamento erogato dalla lussemburghese a Sopaf per euro 17 milioni”. Un altro bonifico interessante è quello partito da un conto acceso presso Unicredit dal quale sono partiti il 12-1-2010, ben 2.701.521 di euro a favore di Emro Finance Ireland Limited con causale “corrispettivo interessi”. Si legge ancora nell’ordinanza: “Si tratta di movimentazione finanziaria priva di qualsiasi giustificazione economica”.

E ancora: “Nelle annualità 2009 e 2011, Sopaf S.p.A., pur vantando crediti nei confronti della collegata, ha scelto di rinunciare a tali crediti incrementando il valore della partecipazione con conseguenti uscite finanziarie per saldare il debito in argomento; tale scelta sembrerebbe quindi finalizzata a dirottare risorse verso la collegata aggravando le tensioni finanziarie di Sopaf S.p.a.”. Rivelazioni in qualche modo scioccanti e che dovranno essere approfondite.

Per un commento tecnico abbiamo interpellato i legali del compianto Mario Fantini e della dott.ssa Paola Stanzani, gli avvocati Stefano Pagliai e Massimiliano Annetta del foro di Firenze:

“La prima reazione nel leggere quanto anticipato da Tribuna – commenta Pagliai – è insieme di soddisfazione e di amarezza. Soddisfazione perché, finalmente, si inizia a gettare luce su una vicenda rimasta per troppo tempo nell’oscurità. Segnali che in quella famosa transazione tra Sopaf e Cassa di Risparmio qualcosa – al di là del prezzo spropositato e dell’assenza di ragioni economiche a fondamento – non quadrasse ve ne erano stati effettivamente molti più di uno e le cronache ne hanno dato ampio conto in questi anni. Nonostante ciò le Autorità Giudiziarie italiane parevano essere rimaste inerti rispetto ai doverosi accertamenti più volte auspicati e sollecitati. Inerzia che stupiva ancora di più se si considera che le durissime contestazioni avanzate dai magistrati milanesi hanno preso le mosse proprio da una rogatoria richiesta dalla Repubblica di San Marino.

Ma accanto alla soddisfazione per le prese d’atto manifestate dalla Procura di Milano rimane l’amarezza per le ricadute che quella vicenda ha avuto non solo con riferimento alla distruzione di una realtà aziendale come Delta ma anche rispetto alle ricadute giudiziarie e personali che da essa sono scaturite sulla vita e sull’onorabilità di persone che si sono trovate accusate per fatti che, oggi, alla luce dei riscontri segnalati dalla Magistratura milanese, assumono tutta un’altra luce ed un diverso portato”.

E adesso che cosa si aspetta?

“A questo punto speriamo che, forti dell’impulso lanciato dalla Procura di Milano – che di tutto si può accusare tranne che di timidezza nei confronti dei potenti – sia le autorità giudiziarie italiane che quelle di San Marino, unitamente alla Commissione di Inchiesta che so essere stata istituita dal Consiglio Grande e Generale, possano riprendere in mano la questione per accertare finalmente la verità e ricostruire tutti i passaggi della vicenda senza timore e scevri da suggestioni fantapolitiche”. Un’ultima nota va rilevata, perché il documento del Tribunale milanese fornisce una ulteriore risposta a coloro i quali sostengono che dal Tribunale sammarinese non scaturiscano indagine autonome. Ebbene come si legge nell’ordinanza: “L’indagine ha origine da una rogatoria passiva del Tribunale di San Marino relativa alla controversa cessione della partecipazione di Sopaf in Delta S.p.a. alla Cassa di Risparmio”.

Ennesimo, indiretto, attestato positivo per la nostra magistratura