San Marino. “Sotto la neve il pane”. Ma non siamo mai contenti … di Alberto Forcellini

È arrivata, finalmente. Una copiosa nevicata sulle parti più alte del territorio sammarinese. Da Cailungo / Domagnano in giù, tanta pioggia e tanto freddo. Ma è inverno, con tutti i fondamentali di questa stagione. Fino alla settimana scorsa si sono registrati anche 14 gradi di temperatura. A gennaio! Una cosa che non va bene per niente e dimostra tutti i danni che può fare il cambiamento climatico. L’aria era piena di mosche, zanzare e di quelle dannosissime cimici cinesi. Senza contare la scarsità di acqua, con fiumi e torrenti asciutti come d’estate. Tutte le colture sofferenti perché dovrebbero avere il classico riposo vegetativo.

La neve è una manna per le campagne, non solo per gli operatori turistici che lavorano con gli sport invernali.

La neve è amica dei contadini, della terra, della vigna, della campagna. Da sempre. Questi microscopici cristalli si depositano sul terreno apportando volumi di acqua elevatissimi alla terra senza provocare frane o smottamenti o, peggio ancora, alluvioni. La neve si scioglie lentamente, e questo permette al terreno di assorbire a poco a poco l’acqua, creando una scorta importante a disposizione delle radici delle piante, sino all’arrivo dell’estate. Inoltre, va a ricaricare pozzi e falde acquifere, da cui attingono gli acquedotti. La parte di acqua in esubero non trattenuta dal terreno, lentamente scorrerà nei fossi e nelle “bialere”, fossati più grandi, sino ai torrenti; e via via ai fiumi e poi sino al mare, per chiudere insieme alle piogge il prezioso ciclo dell’acqua.

La neve ha poi una funzione di volano termico sul terreno: funziona come una coperta. Un detto popolare diffuso nelle civiltà contadine, dice: “sotto la neve c’è il pane”: questo perché il suo manto crea uno strato protettivo tra l’aria freddissima e il terreno sottostante, impedendo che questo geli in profondità; così i germogli del grano non soccomberanno all’inverno, e potranno dare vita a una nuova spiga. Allo stesso modo, la neve rallenta sino a bloccare le attività di erbe, funghi, muffe e tutta la microflora presente, mettendo il terreno a riposo per qualche mese.

È ovvio che la neve può creare qualche disagio a chi non abita più nelle campagne, soprattutto quando presenta accumuli importanti come quelli di questi giorni in Città, Murata, Fiorentino, Borgo. Ma è solo perché non abbiamo ancora imparato a confrontarci con la natura e le sue manifestazioni. Vogliamo fare sempre quello che ci pare, quando ci pare. Ovunque lamentele a non finire: perché il servizio rotta neve non è passato davanti a casa di qualcuno, perché qualcun’altro che ha lasciato la macchina in giro se l’è trovata sommersa a causa della pulizia delle strade, perché le scuole sono state chiuse, perché qualcuno ha dovuto andare a lavorare lo stesso, perché le ruspe girano dove non c’è neve con le benne abbassate e fanno scintille sull’asfalto. Insomma, siamo sempre agli egoismi personali che non tengono conto del quadro generale.

Il Segretario Canti ha detto in tivù che ci sono pochi mezzi. Non sappiamo perché la squadra sia stata ridotta, un tempo era molto molto nutrita. È un dato di fatto che negli ultimi dieci anni ha nevicato pochissimo, quasi niente. Può darsi che si sia cercato di risparmiare. Oppure ci sono stato altri fattori, non sappiamo.

In ogni caso, le strade principali e gli ingressi a Città sono stati sempre percorribili, giorno e notte. Ovviamente alle macchine attrezzate, e non tutte lo sono. In seconda battuta sono state aperte le strade secondarie e in molti casi anche quelle private. Le forze dell’ordine sono sempre state al lavoro per garantire sicurezza e circolarità. In più, rispetto al passato, è stata allertata anche la Protezione Civile con i suoi volontari, che hanno affiancato le forze dell’ordine e hanno dato una mano alla rotta neve. In qualche caso sono intervenuti in aiuto a qualche cittadino in stato di oggettivo bisogno.

L’amministrazione pubblica ha diramato un’ordinanza per diluire il traffico di punta, specialmente nelle ore mattutine, quando le previsioni davano nuove precipitazioni. Questo il senso del posticipo dell’orario di apertura degli uffici pubblici, ieri mattina. Così non si sono intasate le strade per chi lavora in fabbrica o nel commercio.

Come sempre, qualche disagio c’è stato comunque perché un metro di neve lo crea. Ci sono alberi caduti, rami spezzati, rischio di slavine dai dirupi sulla strada. Nelle ore notturne sono possibili formazioni di ghiaccio, che sono pericolosissime se non si controlla la velocità.

Adesso bisogna tenere sotto controllo i corsi d’acqua a valle, che possono rischiare l’esondazione. Ma anche questo è nella normalità delle cose. Basta essere preparati. E prudenti.

a/f

Foto di Sonia Ceccaroni tratta dalla pagina FB “Che meraviglia San Marino”