“Non è nemmeno detto – ha riferito il proprietario di un’azienda agricola sammarinese – che non vengano osservate le fasce di rispetto, più probabile è che in una società come la nostra vadano cambiati i regolamenti. Può capitare anzi capita di frequente che un animale si imbizzarrisca per aver sentito degli spari”
“Non è nemmeno detto – ha riferito il proprietario di un’azienda agricola sammarinese – che non vengano osservate le fasce di rispetto, più probabile è che in una società come la nostra vadano cambiati i regolamenti. Può capitare anzi capita di frequente che un animale si imbizzarrisca per aver sentito degli spari”.
La stagione venatoria si era aperta con la pubblicazione in Italia di un vademecum con tanto di indicazioni da seguire perché i cacciatori potessero difendersi dagli ambientalisti. Ma chi ha un fucile in mano è sempre più pericoloso di chi inve- ce ne è sprovvisto. E infatti nel frattempo si sono consumate troppe tragedie. Volendo tenere la contabilità delle vittime potremmo ricordare il diciannovenne ucciso qualche giorno fa o l’incidente occorso a un cacciatore sammarinese che convinto di sparare ad una lepre aveva invece colpito tre lavoratori che stavano raccogliendo kiwi in un campo. E’ dunque naturale che attorno all’argomento caccia si stiano addensando parecchie ansie con persone che anche a San Marino sempre più spesso denuncia- no la presenza di cacciatori nelle vicinanze delle abitazioni e pallini sparati in direzione delle case.
Il problema più grosso poi ce l’hanno gli allevatori. “Non è nemmeno detto – ha riferito il proprietario di un’azienda agricola sammarinese – che non vengano osservate le fasce di rispetto, più probabile è che in una società come la nostra vadano cambiati i regolamenti. Può capitare anzi capita di frequente che un animale si imbizzarrisca per aver sentito degli spari”. Solo giovedì scorso un cavallo terrorizzato ha travolto la sua padrona.
Il motivo dello spavento sono stati gli spari di un cacciatore che si è appostato a non più di ottanta metri da un’azienda agricola del riminese. I titolari dell’azienda, frequentata anche da famiglie e bambini che vanno a conoscere i cavalli, hanno raccontato al cacciatore che la donna era stata travolta dall’ani- male terrorizzato chiedendogli di non sparare più. L’uomo invece si è solo spostato di qualche metro, rimettendosi subito dopo a sparare. E probabilmente solo dopo aver capito la gravità delle sue azioni si è allontanato velocemente. I titolari hanno avvertito la Polizia municipale di quanto era avvenuto e del pericolo corso dalla donna a seguito dell’infortunio, sottolineando che anche nella passata stagione venatoria, avevano avuto problemi sempre con lo stesso cacciatore. Il fatto è stato denunciato presso la stazione dei carabinieri.
La RepubblicaSM