Spesa ridotta di 550mila euro, Giuseppe Morganti: “Eliminati sciupii senza intaccare qualità” .
Seppure con un mese di ritardo – per legge doveva essere adottato entro il 31 marzo – il “Piano di riordino del sistema scolastico” del segretario Giuseppe Morganti è diventato realtà. A introdurlo è il decreto delegato 72 del 30 aprile ma l’intervento era stato calendarizzato con l’articolo 73 dell’ultima Finanziaria. Obiettivo: ottenere “un contenimento della spesa che comunque si coniughi con obiettivi di qualità del sistema di istruzione e formazione sammarinese”. “Non si tratta, come erroneamente scritto, di riforma anche parziale della scuola, – precisa il segretario alla Cultura – ma di un semplice riordino teso al contenimento dei costi (spesso sciupii o spese contrarie alla didattica)”. Le novità introdotte con i 22 articoli del decreto non sono poche. Innanzitutto le direzioni della scuola dell’infanzia e degli asili nido vengono unite in via sperimentale dal 1° luglio.
In questo modo l’educazione dei bambini dai 0 ai 6 anni sarà guidata da un solo dirigente, il dirigente unico della scuola dell’infanzia e servizi socio educativi per la prima infanzia che, precisa il decreto, viene individuato tramite bando pubblico di selezione.
Un’altra novità destinata a far discutere è la riduzione degli orari degli asili nido che dal prossimo 2 ottobre chiuderanno alle 16:30, anziché alle 18 come è ora. Solo qualora almeno 6 famiglie facciano richiesta di allungare l’orario la direzione può estendere l’apertura fino alle 18 ma solo nelle sedi dei plessi di Cailungo e Dogana. Il decreto precisa che le domande devono essere corredate da “documentazione attestante, tramite certificato del datore di lavoro, la condizione lavorativa di entrambi i genitori o, in caso di bisogni educativi speciali o disagi socio-familiari, da certificazione dei servizi specialistici competenti” e che i dirigenti possono indirizzare le iscrizioni a proprio piacimento in base alle necessità. In pratica se una coppia di genitori di Chiesanuova avessero necessità di tenere il bambino al Nido fino alle 18 dovrebbero iscriverlo a Cailungo.
Una riduzione sperimentale dell’orario ci sarà anche nell’Infanzia. Dal prossimo anno scolastico l’“Arcobaleno” di Cailungo e “Il drago magico” di Dogana chiuderanno alle 16:30 anziché alle 18. La scelta non è casuale: in questi due plessi infatti ci sono anche altre scuole che facendo l’orario lungo possono accogliere i bambini delle famiglie con questa necessità.
La riorganizzazione toccherà anche le Elementari. Dal prossimo anno ad esempio, per i plessi con meno di 65 alunni, la direzione didattica potrà “predisporre un progetto sperimentale che preveda attività didattiche rivolte a ciascun gruppo classe, alternate ad esperienze laboratoriali a classi aperte, che favoriscano occasioni di confronto in un gruppo più numeroso”. In poche parole accorpare parzialmente le classi meno numerose.
Un altro aspetto di novità è il potere per il direttore dell’Infanzia e delle Elementare di “destinare” i bambini in altri plessi da quello in cui vengono iscritti nel caso in cui queste iscrizioni dovessero essere più di 22 e quindi comportare la creazione di una nuova classe. Questo può avvenire purché “venga comunque assicurato il trasporto scolastico”.
Salendo alle scuole medie la novità contenuta nel decreto è che il numero di studenti per classe verrà determinato dalla “capacità ricettiva delle aule, determinata dal Dipartimento Prevenzione e Protezione, ed al criterio del miglior utilizzo del personale e delle risorse disponibili”. Viene inoltre confermata l’eliminazione del corso N a Fonte dell’Ovo.
Il decreto inoltre riduce il numero degli insegnati di educazione fisica di ruolo da 30 a 27 e prevede che coloro di questi che devono completare il loro orario, sono tenuti a condurre attività extracurricolari, in base ad un piano organizzativo stabilito dal coordinamento didattico, con la possibilità di andare in scuole diverse da quelle di ruolo.
Nel riordino della scuola non poteva mancare il riferimento alla Ludoteca su cui le discussioni e le polemiche già si sprecano. Gli articoli 15 e 16 stabiliscono che il servizio Ludoteca deve “organizza le proprie attività, prevalentemente nelle giornate e nelle fasce orarie non coperte dai servizi scolastici”. Sarà formato da 3 persone che dovranno svolgere “con flessibilità, un orario di 36 ore settimanali”.
Il decreto poi fissa due paletti importanti per la qualità della scuola: il personale non docente che deve avere esperienza di almeno due anni oppure frequentare un corso e dare un esame di abilità; per quanto possibile la scuola garantisce continuità didattica soprattutto per le classi in cui ci sia bisogno di insegnanti di sostegno, mentre fino oggi in alcuni casi si è assistito a cambi ripetuti.
Queste scelte, spiega il segretario Morganti, porteranno un risparmio di circa 550mila euro all’anno che aggiunti agli interventi già effettuati porteranno in totale un risparmio di oltre 1,7 milioni di euro “strutturali e cioè che tutti gli anni lo Stato risparmia, a cui si aggiungono i 300mila euro dell’Università. La scuola – continua – ha fatto la sua parte egregiamente e senza diminuire i servizi e la loro qualità che anzi in certi casi ne trae giovamento (vedi il miglior equilibrio nelle classi). Grazie a tutto il personale docente non docente e spero che tutti i cittadini lo riconoscano. Ora possiamo pensare al futuro”.
La Tribuna