San Marino. Spesa pluriennale per la realizzazione di infrastrutture ed opere pubbliche per 30 milioni di euro. Il dibattito in consiglio

consiglioComma 16. Progetto di legge “Spesa pluriennale per la realizzazione di infrastrutture ed opere pubbliche di cui all’art. 62 della legge 23 dicembre 2014 n.219” 

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “Provvederò a depositare a nome del governo un emendamento all’articolo 1 che aggiunge alle opere, per cui è prevista la possibilità di  finanziamento di 30 mln di euro in tre anni, lo spostamento della sede Smrtv. Il che porterebbe a un duplice vantaggio, dare a Smrtv una sede adeguata, dall’altra sgomberare il Kursaal, destinandolo alla sua funzione precipua per cui è nato, e per cui è previsto anche lo spostamento della Gendarmeria.
Ieri è pervenuto ai consiglieri un documento in cui abbiamo provato ad immaginare gli impatti di questi progetti sulla crescita economica del Paese. In molti casi si tratta di individuare nuove sedi, uffici pubblici, si possono avere impatti economici per il turismo, per la risposta all’esigenza di spending review che viene soddisfatta, o per il risparmio di tempo per gli utenti. Per altre opere indicate nell’Odg approvato si ricerca compartecipazione pubblico-privato. Ascolterò con grande attenzione il dibattito e in sede di replica, se ci fossero questioni da chiarire, sarò lieta di farlo”.

Marco Gatti, Pdcs: “Qualche giorno fa abbiamo concluso un dibattito che riguardava la trasformazione di un’area per permettere l’insediamento in territorio di un’attività economica importante che porterà ad un aumento sostanziale del flusso turistico in territorio.

Quindi credo che anche ragionare su come possiamo potenziare strutture in centro storico sia importante e sostanziale, mettendo in fila una serie di interventi che abbiano coerenza di sviluppo. Cava degli umbri, trasformazione di aree a parcheggio che potrebbero diventare strutture importanti, si parla di un museo in centro storico che abbia un richiamo turistico che oggi non abbiamo. Credo che gli interventi individuati dal governo abbiano una coerenza in questo senso. Le opere ai parcheggi 6-7 sono da realizzarsi in sinergia con il privato, ma in contemporanea è necessario ragionare su nuovi parcheggi. Abbiamo poi in centro storico una struttura importante come l’ex ospedale, dove ci sono oggi le scuole superiori. Ora bisogna ragionare su come usare quella struttura per potenziare l’ospitalità e i servizi turistici. E’ il momento di decidere, vogliamo realizzare o no il polo scolastico? Dobbiamo tenere le macchine il più lontano possibile dal centro storico, realizzare il parcheggio della funivia, un collegamento non sfruttato oggi al 100%. Per l’ex ospedale è il momento di iniziare a pensare a un’opera importante, che manca su tutto il territorio, bisogna essere ambiziosi e crederci, perché un albergo di grandissima qualità a San Marino manca. Questa conversione è un’opportunità da cogliere e da vedere se si può realizzare in sinergia e come realizzarla. Ci sono strutture che lo Stato non potrà mai cedere, tra cui lo stesso ex ospedale, e se la gestione sarà privata, deve esserci una presenza forte dello Stato nella struttura. Il progetto oggi giunge in seconda lettura per far prendere una strada sugli interventi prioritari indicati: centro uffici, parcheggi, centrale unica dei corpi di polizia. Nello step ‘due’ si inizierà a realizzare opere che potenzino la permanenza in centro storico del turismo, quindi sicuramente il museo e l’intervento ai parcheggio 6-7, con un progetto da discutere, ma molto di valore come quello che ha vinto concorso, e la realizzazione di un centro benessere. Bisogna procedere velocemente con questi progetti e sono contento che dopo tanti anni lo Stato torni a ragionare su investimenti. Non ho paura se dovremmo procedere all’indebitamento perché sono investimenti che avranno un ritorno, economico o sicuramente influenzeranno positivamente la spesa che lo Stato ha nei tanti accordi di locazione”.

Simone Celli, Ps: “Sottolineo l’impegno messo in campo dal segretario di Stato competente che merita di essere affrontato in modo serio. Il tema delle opere pubbliche è infatti strategico per il futuro di San Marino. Da molto tempo sosteniamo che il Paese sia rimasto indietro su questo aspetto, malgrado le grandi risorse finanziarie che ha avuto negli ultimi 20-30 anni sul piano delle opere pubbliche non abbiamo investito in modo adeguato. L’ultima opera di rilievo è stato il  Multieventi, agli inizi degli anni ’90. Poi bisogna passare dalle parole ai fatti, non è facile in momenti di crisi, ma quello che ci è stato illustrato dal segretario Mularoni è un punto di partenza importante. Investire in opere pubbliche significa poi creare lavoro per le nostre imprese legate all’edilizia, può determinare un incremento di occupazione in un settore che dal 2008 ha perso 250 unità lavorative. Oggi è poi fondamentale favorire la sinergia pubblico-privato attraverso bandi di concorso di carattere internazionale che evitino distorsioni. Lo Stato deve ricercare questa sinergia e collaborazione, altrimenti dare concretezza al piano illustrato da segretario Mularoni sarà molto difficile. Come fondamentale è che queste opere pubbliche siano inserite in un piano complessivo. Non possiamo parlare di opere a spot, scollegate a  un piano più ampio. Rispetto al piano proposto dal segretario Mularoni mi auguro ci sia la possibilità di ragionare e ci sia confronto. Sul polo unico della sicurezza: si deve fare una distinzione tra la centrale unica operativa e il polo della sicurezza. Cerchiamo di chiarirci un po’ le idee, ho alcune riserve sull’individuazione di un unico polo della sicurezza. Il polo scolastico sicuramente è un’idea condivisibile, mi raccomando non dimentichiamoci però un piano più generale di edilizia scolastica, con interventi di manutenzione  e verifica di strutture non più corrispondenti alle esigenze dei Castelli che hanno avuto un incremento demografico grosso, come Domagnano, e non possiamo trascurare questo aspetto. Un’ultima questione: la legge di spesa che individua in 30 mln di euro le risorse da investire in opere pubbliche solleva il tema dei conti pubblici su cui è fondamentale che il dibattito sia ripreso al più presto. E spero che il segretario per le Finanze dia disponibilità ad affrontare questo tema”.

Stefano Macina, Psd:  “Finalmente dopo tutti i dibattiti fatti in Consiglio, compreso quello di dicembre scorso, concluso con un Odg richiamato dal provvedimento, si arriva in Aula a proporre un primo piano di intervento per realizzazione opere pubbliche e infrastrutture. E’ un segnale positivo che dal Consiglio può arrivare ai cittadini. Il primo a crederci che nel Paese si può investire e invertire rotta è chi dirige il Paese. E’ un segnale importante di fiducia nel Paese. Può sembrare che si fa una proposta di interventi-spot. Invece credo che da questo provvedimento emergano non solo proposte, ma un progetto di investimento, una visione complessiva per trasformare il Paese in tre settori importanti. Il primo è il comparto turistico, intervenire nella ristrutturazione dei parcheggi in centro storico e recuperare così aree per attività turistica, poi il polo scolastico a Fonte dell’Ovo dà una risposta funzionale rispetto ai servizi che nella struttura in centro storico non possono esserci, come biblioteca, palestra etc. Quindi dare ai servizi sedi più idonee, con il polo a Valdragone, a questo si collega la nuova sede di Rtv, tra le priorità. Una questione particolare è il polo della sicurezza per arrivare a una nuova strutturazione dei corpi di polizia. E’ fuori dubbio che in queste scelte lo Stato da solo non ce la può fare. Trenta milioni sono utili per iniziare, ma occorrono sinergie tra pubblico-privato, è un’altra partita che come maggioranza riteniamo si debba andare fino in fondo. E’ importante cercare di dare una priorità agli interventi indicati nel Pdl, in modo che se iniziamo un intervento, questo sia portato a compimento ed evitiamo di iniziare un lavoro e lasciarlo lì. Ritengo il provvedimento sia una proposta importante che può incidere positivamente rispetto alle esigenze del Paese e può iniettare fiducia rispetto alle possibilità che lo Stato ha di investire, pur indebitandoci. Se ci si indebita per opere pubbliche non è debito, ma capitale che si mette a disposizione della collettività”.

Marco Podeschi, Upr: “Un piano di investimenti così corposo non lo ricordo a memoria. Mi spiace solo che il segretario Mularoni sia stata lasciata sola tra i banchi del governo Ci sono investimenti per scuole, turismo, infrastrutture e si parla di indebitamento, è un piano che non riguarda solo il Territorio, ma l’intero congresso di Stato che oggi non c’è. Rimarco anche la scarsa partecipazione dei colleghi consiglieri. Mi sembra un tema importante o forse c’è un senso di ineluttabilità. Penso vada riconosciuto al segretario al Territorio la volontà di presentarsi e illustrare l’intervento all’interno del progetto. Ci sono interventi che da anni si tenta di fare, presenti anche nel famoso allegato Zeta del 2012. Ho apprezzato la relazione inviata a corredo del progetto di legge. Nella legge si parla di un indebitamento non superiore ai 30 mln di euro, nel documento inviato la somma è attorno ai 60 mln di euro, quindi la prima domanda è se il progetto dà avvio ai lavori e se successivamente si interverrà. Visto che siamo in recessione anche per il 2016, ci interessa capire quindi in primis qual’è l’indebitamento complessivo dello Stato a medio lungo termine. Il settore delle infrastrutture può muovere l’economia per l’edilizia e altri settori in difficoltà, è una scossa a tutta l’economia, ma capire a quanto ammonta l’indebitamento pubblico è un ragionamento che si deve fare. Infine non siamo d’accordo sulla centralizzazione di tutte le strutture sulla sicurezza pubblica. Su Smrtv, liberare il Kursaal potrebbe restituire l’immobile ad attività turistiche, ma vorrei capire che ruolo ha lo Stato nella nuova collocazione nell’emittente. Abbiamo sempre detto che è una società di diritto privato a partecipazione pubblica, cosa c’entra metterla in un piano di infrastrutture pubbliche, lo Stato si farà carico delle spese per la nuova sede?”.

Matteo Fiorini, Ap: “E’ un atto che va nella direzione giusta della trasparenza, rispetto quanto succedeva gli anni scorsi, quando il Consiglio stanziava in sede di bilancio grosse cifre per le opere che poi il congresso gestiva liberamente. Poi la crisi economica ha imposto voci di bilancio sulle opere ridotte a 3, 5 mln di mezzo rispetto ai 10 mln del passato, con cui non si riesce a dare visione politica. Questa legge di spesa è quindi una procedura innovativa che porta in un momento diverso dal bilancio una discussione utile in Aula su come intervenire in opere pubbliche per i prossimi 3 anni. Forse la cifra non è sufficiente, ma è importante rispetto agli ultimi anni e credo dia un segnale di rilancio e impegno delle finanze pubbliche a supporto del sistema Paese. Quindi c’è trasparenza a livello decisionale e una visione globale,  non singoli interventi spot. Sono interventi tutti strettamente connessi che danno la possibilità di cucire qual’è l’idea che abbiamo di Paese, quali sono gli ambiti su cui vogliamo intervenire. Per tanti anni si è puntato su modelli economici sbagliati, oggi in Aula potremmo avere visioni diverse ma parliamo tutti di rilancio turistico, congressuale, di polo scolastico, centro storico, di potenziare parcheggi…di come insomma vediamo il Paese. Non è una cosa scontata, ma frutto del cambiamento di questi anni che ci porta a confrontarci su una cosa che tutti diciamo, cioé che vogliamo disegnare una San Marino con al centro qualità turistica e una qualità di vita migliore per i residenti”.

Mimma Zavoli, C10: “Questi investimenti dovrebbero dare impulso all’economia: dalla creazione del polo della sicurezza, al parcheggio in Borgo per liberare la piazza, dalla costruzione di un mostro di parcheggio in piazzale Giangi in Città cui si aggiunge il trasloco San Marino Rtv presso un’altra sede. Se l’intento di alcuni interventi può essere comprensibile, di altri invece se ne capisce un po’ meno la ratio. Si dovrebbe procedere per gradi, mettendo al vertice di questa ipotetica scala opere più necessarie, lasciando le altre in stand by, con la consapevolezza che i soldi non ci sono. Non abbiamo 30 mln di euro, si corre il rischio di lasciare cantieri aperti e di deturpare zone turistiche. Si parla di infrastrutture e ancora non esiste la legge sugli appalti per le infrastrutture, anche questo è da mettere sul piano di confronto . Così si finirà di favorire i soliti grandi gruppi e le imprese terranno in caldo i cantieri a suon di varianti necessarie, con gru che svettano per anni. Su questa serie di progetti le gare partiranno nel giro di poco tempo e tutto sarà come adesso: cantieri eterni, cifre che lievitano, imprese- sempre le stesse- che vivono nell’assenza di norme e alle imprese più piccole al collasso saranno lasciate le briciole. Sarà una prova dei fatti concreta. Sarà interessante vedere quanto aumenteranno le assunzioni, se ci si avvarrà invece di non residenti. Forse conviene che le cose restino come sono, diversamente la legge sugli appalti sarebbe già sui banchi. Parcheggi: non sarebbe meglio fare un parcheggio meno impattante sotterraneo? E ancora, perché non  creare un polo attrattivo in zona stazione, riorganizzandola in modo più sostenibile, con aree di svago e di verde? Come tutti i vostri provvedimenti, questo sembra il bisogno di ogni segretario di mettere un bandierina, con aspettative non ritagliate al bene del Paese, ma a vantaggio dei soliti noti”.

Fabio Berardi, Pdcs: “Anche io pensavo che l’elenco dei provvedimenti potesse fare la fine dell’allegato Zeta, invece il segretario Mularoni ha dato gambe al progetto portandolo in seconda lettura. C’è anche un tempismo perfetto rispetto quanto dibattuto poco fa in Aula sullo sviluppo del centro moda del lusso. Su cosa deve puntare il turismo oggi a San Marino? Due gli obiettivi: aumentare anche se di poco la permanenza del turista, poi sviluppare l’attrattività. Quei visitatori del polo del lusso per esempio devono essere incentivati a  venire in centro. Devono poter contare su cose che oggi non siamo in grado di offrire, come il benessere, e devono trovare un’adeguata proposta culturale, come il polo museale di Tadao Ando.

Trenta milioni di euro chiaramente non sono sufficienti, c’è possibilità di fare project financing e sinergia pubblico-privato, che è da ricercare. Questi interventi danno subito risposta a settori che si sono fermati, quelli legati all’edilizia. Da subito i nostri professionisti, le nostre imprese e gli artigiani potranno lavorare. Per i bandi c’è possibilità di costituire Ati, per piccole imprese che dovremmo favorire. Questi effetti si sommano a quelli particolari che gli interventi in programma avranno sulla ricaduta del Paese”.

Massimo Ugolini, Pdcs: “In questo progetto di legge vengono individuate una serie di opere pubbliche prioritarie per il territorio. Trenta milioni di euro non sono sufficienti ma è una solida base di partenza. Nelle infrastrutture identificate dal governo e dalla maggioranza c’è la visione della San Marino che sarà. Le opere pubbliche presenti nella legge avranno un impatto forte e positivo su San Marino. La speranza è di dare avvio all’esecutività dei lavori in tempi abbastanza celeri. E’ giusto approvare velocemente una regolamentazione sugli appalti pubblici. Credo che dovremmo valorizzare il nostro patrimonio territoriale, storico e culturale. Ed anche la nostra qualità di vita”.

Francesco Ugolini, Pdcs: “E’ importante rimarcare che a fronte di minori entrate il governo non ha interrotto gli investimenti sulle opere pubbliche perché sono il volano per garantire lo sviluppo del Paese. Come ha ben ricordato il segretario, i trenta milioni in tre anni serviranno per la progettazione, mentre per la realizzazione dovremmo aprirci al finanziamento dei privati. Questo progetto di legge è fondamentale per far ripartire l’economia. L’edilizia anche a San Marino può essere e può tornare ad essere un settore strategico e termometro dell’economia del paese. Vorrei soffermarmi sulla necessità di individuare infrastrutture fondamentali per il rilancio del settore turistico nel centro storico. Unico settore in grado di creare sviluppo e occupazione. Vera industria del Paese”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Al rigore sui conti pubblici affianchiamo una strategia di crescita e una visione di lungo periodo. Questa legge è un’opportunità per tutte le forze politiche. La spesa pluriennale per la costruzione di opere pubbliche è stata realizzata dal governo per dare segnali positivi al Paese. Non solo opere pubbliche. Tanti settori della nostra economia trarranno benefici da questi investimenti. Trenta milioni sono pochi, ma l’obiettivo è di andare avanti in sinergia con i privati per la realizzazione di opere prioritarie per il paese. Piena condivisione del progetto di legge. Mi preme rimarcare che le scelte devono essere fatte con tempestività e nella massima trasparenza. Non perdiamo altro tempo. L’economia per vivere e prosperare ha bisogno di regole certe. Oggi ci sono le condizioni di base per progettare una fase di sviluppo. Fino ad oggi siamo stati lenti ora bisogna accelerare e fare passi importanti per dare una spinta al Paese”.

Vladimiro Selva, Psd: “Non è la prima volta che si fa ricorso a una legge speciale di spesa. C’è condivisione sulla necessità che lo Stato individui risorse da mettere nel sistema per far ripartire il settore edilizio. Qui abbiamo un duplice scopo: nell’immediato investire e dare beneficio a questo settore, nel medio-lungo periodo, se gli investimenti sono finalizzate a incentivare la permanenza in territorio dei visitatori cogliamo un altro risultato ossia di generare indotto. Queste 4 iniziative che con 30 milioni andiamo a finanziare rappresentano già un elenco delle priorità. Trenta milioni di euro sono pochi, ma è il punto di equilibrio che oggi con una certa prudenza possiamo individuare tra il rigore di bilancio e gli investimenti per rimettere in moto l’economia. Contrarre dei debiti quando non c’è certezza di un bilancio in pareggio diventa pericoloso. Ed è per questo che sono solo trenta milioni di euro. Sono troppo pochi, ma forse sono già tanti rispetto all’attuale struttura di bilancio. Se poi guardiamo quali sono le priorità emerse sono quelle che garantiscono un maggiore ritorno dell’investimento. Il Campus scolastico, risponde meglio alle esigenze della proposta formativa e nel centro storico permette di utilizzare uno spazio strategico. Il Polo dei servizi, la concentrazione di una serie di attività pubbliche riduce le spese in affitti passivi. Il Polo della sicurezza invece riguarda un discorso che dobbiamo iniziare a fare. Ogni comando ha a disposizione una serie di spazi, ma dobbiamo fare un ragionamento su economie di scala anche perché per la Gendarmeria il Kursaal è una sede infelice. Sui parcheggi: a Borgo nessuno mette in dubbio la necessità di fare un parcheggio alla funivia per dare risposta adeguata a funivia e a commercianti di Borgo. Sul piazzale Giangi invece ci troviamo dinanzi a uno spazio che ha necessità di molta attenzione nel fare l’intervento. Seicento posti auto mi preoccupano perché prefigurerebbero un intervento invasivo su una zona nevralgica del centro storico. Potrebbe essere necessario un ulteriore ragionamento. Se puntiamo su un turismo di qualità dobbiamo pensare ad altri collegamenti piuttosto che a portare in centro così tante auto”.

Ivan Foschi, Su: “Partendo dalla necessità di investire abbiamo perplessità sulle priorità di investimento individuate. Manca una scelta di fondo: qual è l’offerta complessiva su cui puntare? Il turismo di massa? Il turismo di qualità? Sono scelte che devono essere fatte perché una volta fatto questo si capisce poi che strada prendere. Credo poi che dovremmo parlare maggiormente di innovazione tecnologica. Servirebbe al Paese un investimento nell’informatizzazione completa della Pa. Al di là di singoli interventi, notiamo l’assenza di una pianificazione di fondo. Invitiamo il governo a fare un ragionamento molto più ampio per cercare di ricomprendere anche quelle situazioni che ad oggi sono state escluse. Si tratta di aspetti molto importanti e non possiamo ridurli a semplici auspici o speranze”.

Andrea Zafferani, C10: “Questo progetto manca di due requisiti fondamentali: l’indicazione dell’impatto sulla crescita economica del paese e l’indicazione sulle modalità di finanziamento. Due requisiti che la Finanziaria aveva indicato come necessari ma che non vediamo in questo documento. Al di là di una generica indicazione sui project financing non sappiamo come verranno ripartiti i finanziamenti tra pubblico e privato. Potrebbe essere una cosa come il Parcheggione? Non si sa niente su tutto questo. Non sappiamo neppure se ci sono già privati interessati a finanziare le opere o meno. Per le opere finanziate dallo Stato non sappiamo niente su quali saranno i costi dei finanziamenti. Tassi, durata del finanziamento, meccanismi di rimborso, possibilità di estinzione anticipata: non si sa niente di niente. Le stime economiche vanno fatte per ottenere un’indicazione sugli impatti che gli investimenti avranno: qui non c’è un numero che è uno. Solo frasi fatte. Mancano analisi economiche. Per il polo scolastico ma anche per il parcheggio di piazzale Giangi. Per migliorare la vita dei cittadini potremo fare tante cose: la riqualificazione delle strutture sportive, la realizzazione di strutture per l’intrattenimento, i parchi, opere per migliorare la viabilità. I soldi che avevamo un tempo però sono finiti e dobbiamo fare i conti con un bilancio molto rigido. Siamo in deficit. Non possiamo fare debiti con leggerezza. Dobbiamo essere certi che il ritorno economico degli investimenti supererà il costo per accendere finanziamenti. Dobbiamo essere certi ma non c’è un numero su questa legge. Siete irresponsabili per come vi approcciate alle cose. Non faccio valutazioni sulle priorità di investimento individuate: non posso giudicare su impressioni personali. Servono numeri chiari. Temo che sia tutto finalizzato a far lavorare i soliti noti. Si farà lavorare qualche impresa edile amica della politica a spese dello Stato e dei giovani che avranno sulle spalle un debito sempre più pesante da restituire”.

Massimo Cenci, Ns: “Non ci sono le risorse di anni fa e dispiace verificare come quelli che oggi sono stanziamenti straordinari su piani triennali tempo fa erano l’ordinario. Abbiamo presente gli errori fatti nel passato su finanziamenti e stanziamenti. Mi riferisco al Kursaal, con l’investimento fatto, potevamo realizzaree 2/3 Palazzi dei Congressi, mi riferisco ancora al parcheggione. Questi sono interventi fatti in momento di grande difficoltà economica e la capacità di coinvolgere gli investitori privati sarà fondamentale. Ma occorre essere consapevoli che noi in questa fase non possiamo stare fermi, altrimenti entriamo in una spirale da cui non se ne esce più. Io spero che tutti questi interventi possano essere di stimolo agli operatori, così da mettere in piedi un volano che riguardi anche i singoli operatori: se si cresce, si cresce tutti insieme. Spero anche che gli investimenti sul turismo convincano molti giovani sammarinesi a impegnarsi in questa attività mettendosi in gioco in un settore affascinante. Lo Stato con questa legge dimostra che la sua parte la fa”.

Elena Tonnini, Rete: “Nessuno mette in dubbio la necessità di far ripartire l’economia o che alcune proposte non siano degne di attenzione, ma dobbiamo lamentare alcuni approcci della politica. Lo slogan che ci sentiamo dire è quello della ‘politica del fare’ e il ‘non potere restare fermi’. Condivido Zafferani sulla mancanza precisa di impatti e dei mezzi finanziari necessari. La risposta della maggioranza è che bisogna essere ambiziosi e crederci. Ma con questo tipo di atteggiamento qualsiasi intervento va bene, basta incrociare le dita. La politica dovrebbe essere coscienziosa invece e pianificare con precisione, essere strategica. Io non vedo interventi per turismo e cultura, ma si spera che questi siano conseguenti alle opere. Ma non sappiamo su quali

tematiche San Marino deve puntare per il turismo congressuale, questo non viene indicato. Intanto però facciamo parcheggi per i turisti quando mancano politiche turistiche capaci di riempire i parcheggi che già esistono. Altro slogan è quello della politica del debito. Non diciamo che le opere pubbliche non siano uno strumento importante per creare economia, ma oggi si fanno opere pubbliche per creare debito, quando questo era evitabile a monte. Quei 30 mln di euro si potevano reperire dal nostro bilancio, magari accogliendo gli emendamenti dell’opposizione per ridurre gli sprechi. Si lega il destino del Paese al destino di un settore, quello edile, già in crisi da tempo, è una visione miope indicare il settore edile come settore di traino, non è sviluppo, ma rischia di diventare assistenzialismo se non si accompagna a una riconversione.

Qui in questo progetto ci si occupa di spostare archivi anziché investire sulla digitalizzazione, siamo fermi alla creazione di spazi per poter spostare moli di carta da Acquaviva a Valdragone. Noi indebitiamo il Paese per spostare moli di carta o lo spacciamo come sviluppo. La verità poi per Tadao Ando: è un problema politico, prima si è identificato il destinatario spendendo degli impegni. Attorno Lui è stata costruita l’idea del polo museale che è considerato una priorità, ma nessuno sa cosa metterci dentro. Dal 2013 ad oggi avete chiesto un parere all’Unesco per la sua realizzazione?”.

San Marino, 29 aprile 2015/01

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La seduta pomeridiana si interrompe con le repliche al dibattito sul progetto di legge “Spesa pluriennale per infrastrutture e opere pubbliche”. In seduta notturna si concluderanno gli interventi e inizierà l’esame dell’articolato. 

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.

Comma 16. Progetto di legge “Spesa pluriennale per la realizzazione di infrastrutture ed opere pubbliche di cui all’art. 62 della legge 23 dicembre 2014 n.219” 

Alessandro Cardelli, Pdcs: “L’investimento di 30 milioni di euro in infrastrutture è davvero importante. Anzi, forse in questo genere di interventi occorreva investire anche in passato perché si tratta di opere strategiche. Voglio fare una piccola parentesi sul Polo della Moda: si tratta di un’infrastruttura di cui si sta discutendo da tanto tempo. Gli aspetti positivi e l’indotto che può creare un’infrastruttura di questo tipo sono rilevanti. Il Polo della Moda può portare tanta gente a San Marino. Nel momento in cui portiamo la gente dobbiamo sapergli offrire un servizio di qualità e un prodotto alto. Sul Polo scolastico: è un progetto importante che migliora la vita scolastica dei nostri studenti e che può creare un’attrazione formativa. La cosa più importante è riuscire a votare quanto prima questo progetto di legge”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Il dibattito di oggi non è un dibattito qualsiasi. Siamo all’inizio di un percorso che va a interagire e riposizionare la Repubblica di San Marino. Ci sono momenti nella vita di un Paese in cui i governi devono avere coraggio, che è frutto di una progettualità. Dobbiamo ridare a San Marino una prospettiva. Questo progetto di legge ha in sé una grossa prospettiva di sviluppo. Creare un Campus scolastico legato all’istruzione e allo sport per esempio lo trovo molto positivo. Se vogliamo che i nostri ragazzi trovino a San Marino il luogo ideale dove proseguire i propri studi dopo le scuole medie è ora di creare questa struttura. E’ un progetto fondamentale di questo piano di interventi. Creare poi un parcheggio in piazzale Giangi significa togliere le auto da piazzale Onofri e restituire al Paese un bell’ingresso. Per non parlare poi del parcheggio di Borgo: si tratta anche in questo caso di un intervento necessario. Il nostro Paese non può essere vittima di non fare le cose. Negli anni sono stati fatti molti errori. Ora facciamo le cose con trasparenza. Questa legge di spesa scrive una pagina importante nello sviluppo del nostro Paese. Non dobbiamo avere paura di aprirci a possibili investitori privati a patto che sia lo Stato a indirizzare e a progettare. L’importante è fare le cose con massima trasparenza e correttezza. I rapporti del Fondo monetario internazionale spingono i Paesi a fare investimenti strutturali perché non si guariscono stando immobili. Dobbiamo ridare ai cittadini l’opportunità di tornare a sperare. L’entrata nel patrimonio Unesco da parte di San Marino ha dato la direzione giusta e la garanzia perché le cose vengano fatte. Non dobbiamo avere paura. Dobbiamo avere coraggio”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Io mi sarei aspettato dei progetti oppure dei Piani di ammortamento del debito creato per finanziare gli investimenti. Ed invece non c’è nulla. Solo il classico compitino svolto abbastanza male a mio avviso. Io credo che di queste opere infrastrutturali non ci sia alcuna necessità e credo anche che la stragrande maggioranza dei progetti visti qui non andranno a buon fine. Realizzare un Campus scolastico da 12 milioni di euro ad esempio non mi sembra necessario”.

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo: “Una corretta politica di sviluppo deve essere attuata per rispondere ad esigenze attuali ma anche a esigenze che riconoscono tutti in Aula, quelle per un futuro economico del Paese. Le infrastrutture pubbliche hanno infatti ricadute su tutto il sistema economico. L’attività oggi presentata con un piano progettuale 2015-2017 è stata fonte di discussione in precedenza in Aula, buona parte di quello che è inserito è stato approvato anche nel piano strategico di rilancio delle politiche turistiche.

Tanto ho sentito parlare delle preoccupazioni per il parcheggio Giangi, si è fatto riferimento alla società con cui lo Stato ha in essere una convenzione. Si sta dialogando con Sinpar per avere condizioni sempre più adeguate tra pubblico e privato e la disponibilità c’è in questo momento e ci sarà quando saremo attorno al tavolo qualora lo Stato voglia investire in nuove infrastrutture ad uso parcheggio, di cui si ha estrema necessità. Oggi si devono liberare luoghi di bellezza come Cave per strutturare altri parcheggi. La riqualifica della Cava umbri e della Cava antica è una discussione iniziata da tempo, di fronte allo stato attuale delle cose ci poniamo dubbi se in quelle aree dobbiamo intervenire? Lo dobbiamo fare adesso per adeguare in uno stato degno quelle aree, per crearci attività che portino beneficio economico e turistico. E’ lavoro progettuale fondamentale al di là delle logiche turistiche”.

Stefano Canti, Pdcs: “ Con i trenta milioni di finanziamento andiamo a finanziare due tipi di interventi, quelli per la ristrutturazione di edifici pubblici, in modo da trasferire alcuni uffici all’interno del polo servizi di Valdragone. Ciò ci serve per localizzare uffici e per ridurre la spesa pubblica attuale in locazioni di affitto a privati. Ci permette da una lato la riduzione della spesa corrente e poi di razionalizzare l’organizzazione degli uffici. Quindi il polo della sicurezza ci permetterà di liberare uffici e spazi per recuperarli e destinarli ad altri scopi. Un’altra parte del progetto è la possibilità di finanziare interventi per rilanciare il comparto turistico e commerciale.  Mi auguro questo pdl possa partire prima possibile per dare le risposte necessari. Sia il progetto del polo museale che la riqualificazione del parcheggio 6-7 sono due interventi che richiedono l’intervento della finanza di progetto perché sono costosi e le risorse pubbliche non permettono la loro realizzazione. Se vogliamo essere credibili nei confronti della popolazione e dei commercianti lo saremo quando avremo la capacità di portare avanti questi progetti attesi. Più saremo veloci, più la politica sarà credibile”.

Federico Pedini Amati, Indipendente: “San Marino si deve muovere e fare uno scatto d’orgoglio, smettere di andare avanti con gli slogan e mettere in essere cose concrete per rilanciare il Paese. Nell’unica occasione in cui alla segreteria del Territorio c’è stata la possibilità per la minoranza di discutere la bozza, ho detto che è difficile pensare che con i parcheggi si rilanci l’economia. Abbiamo carenza di attrazioni turistiche che non viene colmata dai parcheggi.

Già domani mattina i sammarinesi che lavorano negli uffici e nei negozi potrebbero parcheggiare nel parcheggione, dotandolo di navette, per lasciare liberi i posti auto in centro storico. E’ un modo per liberare il centro storico dalle auto dei sammarinesi. Il rilancio di un’economia non passa solo dalla creazione di infrastrutture. Ben venga lo spostamento di Gendarmeria e Rtv, riportiamo il palacongressi alla sua funzione per il turismo congressuale, ma detto ciò, non è questo il modo per rilanciare l’economia. Qui si sta intervenendo in modo dovuto e necessario, ma non per questo si rilancerà l’aspetto complessivo del nostro Stato.
Nelle varie proposte sottoposte nel documento, i due parcheggi, il campus scolastico e quant’altro, il totale dei costi delle opere non è 30 mln di euro ma ne servono almeno 70 mln. Nel momento in cui si libera, con la creazione di un campus scolastico, la sede delle scuole superiori mi auguro siano spostati anche gli uffici dello Stato in cui si paga l’affitto a privati e si metta in atto la spending review. La legge obiettivo aveva una struttura diversa da quella di oggi, perché aveva sul serio lo scopo di rilancio generale di economia, anche se passava attraverso casinò e residenze del buon ritiro. Mi chiedo in quanto tempo queste opere si potrebbero realizzare? Apprezzo l’impegno del segretario di Stato, che prova sul serio a sbloccare il Paese, di fronte a sempre nuove chiusure di aziende”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Non si poteva ragionare in termini di indebitamento fino a quando il bilancio non avesse consentito di affrontare il costo finanziario di questi interventi. Fino ad oggi abbiamo lottato per far sì che il bilancio avesse le condizioni di sostenibilità. Il Polo della Moda: tutti gli interventi devono coinvolgere e in via prioritaria le imprese del territorio. Un progetto di rilancio per un settore che in questi anni ha subito tagli pesanti. Parcheggi? Le infrastrutture sono necessarie per creare economia. Fondamentali per creare maggiore vivibilità nelle piazze che sono attualmente adibite a parcheggi, ma soprattutto per agevolare chi deve arrivare a San Marino. Non solo parcheggi. La creazione di un Campus scolastico che libererà un edificio da destinare ad attività turistica-commerciale in pieno centro storico. Se riusciamo a liberare le vecchie scuole dobbiamo destinare quell’immobile al benessere, al turismo, al settore ricettivo. La cosa peggiore che possiamo fare è approvare le leggi e poi non dargli seguito. Condivido quello che diceva prima il collega Pedini Amati: una città piena di auto non è una città più vivibile. Attraverso parcheggi multi-piano decentrati e un accesso diverso alla città, liberando viale Onofri e altre aree, rendiamo la città più bella e attrattiva per i visitatori. Abbiamo un bilancio che finalmente riesce a reggere un investimento pluriennale da 30 milioni di euro. Molte imprese e molte aziende stanno aspettando interventi di rilancio del settore infrastrutturale”.

Franco Santi, C10: “Stiamo ragionando su delle aspettative, ma non abbiamo dati. Non è né corretto né serio, anche perché ci stiamo impegnando a spendere soldi che non abbiamo. Centro Congressi: noi abbiamo dichiarato il suo fallimento perché non siamo stati in grado di utilizzare la parte del Kursaal destinata a Congressi. Adesso andiamo ad aumentare la disponibilità di questo spazio per quella determinata attività. Ma siamo in grado di mettere a frutto quella attività? Non c’è alcun piano congressuale, non c’è alcuna analisi su come incentivare e sostenere il settore. Non c’è nessun progetto. I parcheggi: sono infrastrutture ma le infrastrutture devono essere pensate e legate all’attività. A me piacerebbe avere un quadro preciso su quello che c’è adesso e mi piacerebbe sapere come si intende riempire quei parcheggi. Secondo me non si può presentare un piano di finanziamento senza avere ben chiaro i flussi turistici, i ritorni economici etc”.

Augusto Michelotti, Su: “Serve una programmazione e un progetto unitario per questo Paese. Io vorrei ridisegnare un progetto a San Marino dove al centro torni l’uomo. Noi abbiamo bisogno di idee e non di opinioni. E non abbiamo bisogno delle contrapposizioni. Un’emergenza di questo Paese a mio avviso è anche quella della viabilità. Servono infrastrutture fluide e adeguate ai tempi moderni. Più che un polo museale va messa in sicurezza e resa più scorrevole la superstrada evitando attraversamenti a raso e rendendola scavalcabile velocemente”

Nicola Renzi, Ap: “In un momento così difficile del Paese governo e maggioranza si prendono l’onere di pensare a questo tipo di progetti. Pensiamo agli ultimi anni, alle disponibilità economiche che avevamo e che sarebbero potute servire per realizzare quello che oggi facciamo indebitandoci.

Oggi ci sono una maggioranza e un governo che prendono le decisioni. Del polo scolastico se ne parla dal 2006 e chi oggi è all’opposizione sosteneva allora a spada tratta questa iniziativa. Oggi con quella stessa forza dovremmo sostenerla. Qual’è il ritorno economico di un polo scolastico? Non credo sia quantificabile solo in un flusso economico. E’ un investimento forte su cultura e formazione e sulla realizzazione di una struttura nuova che ha l’obiettivo di liberare per un migliore utilizzo la struttura oggi occupata dalla scuola superiore. Per forza include una riflessione maggiore sul sistema scolastico, serve una riflessione per dislocare le scuole medie, se vogliamo mantenerle diffuse nel territorio o accentrarle. E’ una pianificazione territoriale.

Poi c’è un aspetto turistico fondamentale: gli interventi non vanno presi svincolati. Quindi il polo dei servizi che consente di accentrare servizi e il risparmio degli affitti. E’ un intervento che nasce dalla relazione sulla spesa che oggi concretizziamo con questa proposta. Parimenti con il polo della sicurezza. infatti abbiamo un bel parlare di centrale unica se i corpi sono dislocati.

Ultima cosa, sappiamo che la situazione di bilancio e della liquidità presentano criticità, ancora una volta per iniziative che vengono dalla vicina Italia. A me non spaventa seguire la strada del debito, è una scelta del sistema Paese che vedo integrata con interventi privati e pubblici. Se si ha una visione di insieme di questo tipo tante obiezioni non hanno motivo di essere”.

Nicola Selva, Upr: “Qualcuno affermava che la peggior scelta è non scegliere e condivido, ma anche io mi chiedo perché questi progetti non sono stati fatti prima. Ben vengano progetti di sviluppo. Sulle preoccupazioni dell’opposizione, credo siano lecite, qui non facciamo infrastrutture con attivi di bilancio ma si indebita lo Stato. E visto l’andazzo, la minoranza fa bene a essere attenta. Chiarito questo  e visto gli impegni importanti, le scelte vanno fatte. Do atto al segretario che cerca di portare un progetto sulle infrastrutture per lo sviluppo che nessuno negli anni passati era riuscito a fare. Spero non sia da sola a portare avanti questi progetti. Mi fa piacere vedere che alcuni di queste idee sono indirizzate al rilancio turistico. Ben vengano le proposte come un albergo in centro storico e un nuovo parcheggio e un museo che possa ospitare mostre di livello. La scelta di avviare un confronto con l’opposizione portato avanti dal segretario la condivido. Sullo sviluppo siamo molto sensibili.  In prima lettura avevo richiesto l’analisi con dati sui progetti sul ritorno economico e sociali. I dati ad oggi presentati sono l’elenco di interventi e costi, dati non di prospettiva sull’impatto per il Paese. Alcuni progetti vanno sostenuti ma con buon senso a fronte dell’indebitamento pubblico. Non si può dire semplicemente che porteranno più turisti e più investimenti, io mi chiedo dove, come quando, servono analisi serie e business plan, se no sono solo parole”.

Paride Andreoli, Ps: “Il dibattito che si sta svolgendo su una legge che prevede una spesa pluriennale per la realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche è giunto alla seconda lettura. In prima lettura avevamo avuto modo di entrare nel merito dell’articolato e di chiedere informazioni al segretario Mularoni.  Si parla di polo scolastico, del polo museale o di trasferire a Fonte dell’Ovo l’università, sono iniziative che non hanno del nuovo, ma sottolineiamo l’importanza del provvedimento e ci preme sapere che questi interventi, visto iniziale l’investimento di 30 mln, non possono essere programmabili nel triennio ma dovranno essere riprogrammati per un altro triennio. Pur condividendo le intenzioni e la volontà, con l’auspicio che ci sia il confronto sugli aspetti tecnici, mi si permetta di fare alcune puntualizzazioni. Sui parcheggi: è tuttora in corso una convenzione con Sinpar che prevede che nuovi parcheggi non possono essere fatti se non si passa attraverso la Sinpar. Una riflessione sulla convenzione Sinpar bisogna tenerla in considerazione. Diverso è il discorso per il parcheggio di Borgo maggiore, Castello dove vivo. Non è tra i Castelli che hanno ottenuto molto in questi anni. Mi auguro che non cada nel dimenticatoio, ma ci sia la volontà di realizzare il multipiani a Borgo maggiore che serve per il centro storico di Città, ma anche per rivitalizzare il centro di Borgo che a livello commerciale sta morendo. Forse ci vorranno 6-7 anni per realizzare queste infrastrutture, serve volontà e determinazione. Il polo museale: dobbiamo riflettere molto sui costi, se dobbiamo partire con 12 mln di euro per poi spenderne 26 ci penserei molto bene. Quindi la valorizzazione del Kursaal, tutti lo vogliamo per quei 19 miliardi spesi per la sua realizzazione. E’ poi indispensabile una nuova sede per Rtv e Gendarmeria, anche che dal momento, con il loro trasferimento, si vuole potenziare il turismo congressuale”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “C’è chi ha chiesto perché queste opere non sono state fatte prima. Ciò significa che c’è una novità perché oggi le facciamo, in un momento in cui le risorse poi non sono quelle del passato.  E c’è un rammarico perché nelle gestioni precedenti con i bilanci con segno positivo non si è pensato fosse importante continuare il percorso delle infrastrutture.

Il polo scolastico è un investimento da fare perché serve alla comunità, non c’è da contare il ritorno economico. Alcune delle opere sono da anni al centro dell’attenzione.

E’ logico che non è solo con queste opere che si rilancia economia. Oggi analizziamo solo alcuni interventi al centro dell’attenzione, altri riguardano tlc, linee viarie, poli del commercio. E’ importante che tutto stia in piedi come unicum, è un’ambizione che non ci deve mancare ora.

I parcheggi non porteranno turisti in sé, ma sono parte delle iniziative necessarie identificate come motori di attrattiva, come polo del lusso e polo museale. Quello di Borgo è già sentito come esigenza, ma finora non si è mai provveduto a liberare le piazze del centro storico dai veicoli. Ora è necessaria la concretezza, abbiamo ragionato e discusso, è giunto il momento di mettere in atto l’elaborazione pensata ed è ciò che serve al Paese in un momento di difficoltà anche per dare una svolta, per far vedere che la politica converge su cose concrete e importanti per lo sviluppo. E mi auguro ci possa essere convergenza”.
Luca Beccari, Pdcs: “Credo che la politica abbia una scarsa propensione a spese pluriennali e investimenti, per questo in passato non erano stati fatti certi interventi. E’ un limite che nel tempo la politica ha avuto e oggi si ha un piccolo segnale di cambiamento da questa classe politica che non è solo la maggioranza e sta dimostrando di avere una propensione diversa. E’ più determinata a fare cose con un’orizzonte temporale più lungo, è disposta a investire senza guardare ai risultati immediati. Il progetto fa parte di una serie di interventi che, messi insieme, rappresentano un pacchetto di soluzioni per rilanciare lo sviluppo del Paese. A volte qualcuno dice che non c’è stata pianificazione e progettazione, ma forse è stata l’eccessiva progettazione e pianificazione delle cose da fare che ha rappresentato un limite. Non possiamo scrivere tutto a tavolino. Di fronte alle emergenze attuali, la presunzione di prevedere il futuro è un errore. Non siamo qui a fare lezione economica, ma a trovare soluzioni del Paese. Di fronte a progetti come questi non so se possiamo sapere quanti turisti in più verranno a San Marino e se useremo troppa corrente per la funivia. Capisco le preoccupazioni dei consiglieri di minoranza che non ho sentiti comunque contrari ai progetti degli investimenti.
Qualunque progetto da qui a 20 anni si potesse pensare sull’immobile dell’ex ospedale questo è bloccato dal problema di trovare una sistemazione alternativa alle scuole superiori. Per questo il Polo scolastico è importante. Dobbiamo passare alla fase di liberare quell’immobile. Anche il parcheggio di Borgo è importantissimo perché qualsiasi progetto che riguardi quel Castello passa per liberare la piazza e la viabilità del centro storico. Sì quindi a stabilire le priorità, ma dobbiamo renderci conto delle opere necessarie per passare attraverso certi nodi. Questa legge è tecnica e poteva stare benissimo dentro il bilancio. Ma in Finanziaria abbiamo fatto la scelta di limitarci a creare una premessa, a creare un percorso di confronto separato attraverso una legge di spesa.
Questa non è una legge onnicomprensiva sullo sviluppo del Paese, né è un intervento solo per l’edilizia. Sono opere funzionali per lo sviluppo dell’offerta turistica e commerciale perché servono e se le riusciamo a combinare con altre ricadute positive sul settore edile è positivo. Sostanzialmente su questo progetto è importante la condivisione che anche se non si manifesterà con il voto mi è parso di sentire in Aula”.

Repliche:

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “Il dibattito mi è parso molto costruttivo con contributi utili. Darà alcune risposte. Si è detto in modo ingiusto che il governo non ha le idee chiare. Allora, la legge prevede all’articolo 1 che si debba finanziare la completa progettazione e realizzazione delle opere pubbliche. Non potevamo venire in Aula con i progetti, ma dobbiamo decidere quale opere finanziare e se queste indicate sono quelle da finanziarie, anche con la progettazione che ha un costo e dobbiamo stare attenti alle spese. Detto questo il progetto globale lo abbiamo. Da un lato ci sono progetti che consentono il raggiungimento degli obiettivi di spending review, della razionalizzazione degli uffici dello Stato, terzo, diamo migliore destinazione  al patrimonio immobiliare pubblico non valorizzato. Altro obiettivo è quello di valorizzare aspetti turistici, in particolare in centro storico e Borgo, aree patrimonio Unesco. Perché non è stato fatto prima? Anche io me lo chiedo, ma non ritengo sia utile concentrarsi su questo. Nei momenti di difficoltà è bene investire in infrastrutture che nel medio e lungo termine dovranno portare risultati sul piano economico. Oggi non sappiamo quanti turisti verranno a San Marino tra 3-4 anni. So per certo che i turisti vogliono andare in un posto bello con servizi e offerte culturali, di shopping, ben collegato con ferrovia e aeroporto. Ci sono anche altri progetti che finanziamo con bilancio e progetti in essere con l’Italia, oggi ci stiamo concentrando con questa legge su opere interne imprescindibili per valorizzare maggiormente parti della Repubblica. Chiaro che ci dovrà essere sinergia con le categorie, ma noi stiamo cercando di fare la nostra parte. Mi auguro che sia una scelta condivisa perché sono infrastrutture importanti per il Paese, per raggiungere obiettivi di spending review e consentire di imboccare la strada della ripresa. Su alcune censure e critiche: la leggi sugli appalti delle opere pubbliche è complessa, il gruppo che ci sta lavorano ha promesso che entro i primi dieci giorni di giugno sarà predisposta un testo, ma non vorrei far passare che ora siamo nella giungla. Non è così, ci sono le leggi e i controlli. Sulla richiesta di numeri precisi: non appena avremo la progettazione, li potremo dare al Consiglio. Sono contenta dell’accoglienza avuto dal Pdl in Aula. Faccio fatica a seguire il ragionamento logico che porta Rete a dire che nel Paese non si vuole fare niente e che magari è meglio che si investi in altri settori, magari nell’agricoltura. Il resto dell’Aula ha assunto un atteggiamento con cui mi sento più in sintonia”.
Gian Matteo Zeppa, Rete: “Il segretario si stupisce dei nostri emendamenti abrogativi di tutta la legge. In cui ci sono impegni di spesa, ma non è stato allegato nemmeno un progetto nel documento inviato ieri ai consiglieri. E’ un universo nulla, vago, pericoloso. Se 30 mln di euro dovevano essere investiti, dovevano esserlo nel lavoro. Nelle opere elencate la meno peggio è il polo scolastico, ma non si capisce bene se nel luogo dove oggi c’è il liceo ci sarà o meno un hotel, qui non c’è scritto. Non è che siamo malfidati, il problema è la delega in bianco che si chiede al Consiglio per l’indebitamento di 30 mln di euro. E’ vero, ho sentito condivisione sul polo scolastico, ma forse sui parcheggi c’è diffidenza perché manca una programmazione sul flusso turistico futuro. Io temo che di questi progetti ben pochi vedranno la luce, la situazione non è assolutamente chiara”.
Augusto Michelotti, Su: “In urbanistica fare un progetto non significa che le cose succedano, non c’è certezza matematica. Quando parlo di programmazione e pianificazione di interventi sul territorio, questi vanno pensati come idea iniziale che porta a cascata altri interventi. Se poi si riesce o meno nell’obiettivo è un azzardo. Però qui bisogna arrivare con uno schema generale per dimostrare un’idea come punto di partenza e come obiettivo finale. Se non c’è, inizio a pensare che la cosa è ‘buttata lì’, come sempre in questo Paese. Non metto in dubbio la buona fede del segretario, ma mi sono disilluso su scelte del passato, come il progetto del Multieventi”.
Stefano Canti, Pdcs: Si è parlato di necessità di piccoli progetti per centro storico, ricordo che nell’arco degli ultimi anni sono diversi i progetti portati avanti con stanziamenti ordinari del bilancio. Uno è sotto gli occhi di tutti, la riqualificazione di via Donna Felicissima. Abbiamo riqualificato l’accesso principale del centro storico con uno stanziamento ordinario del bilancio. Un altro è la ristrutturazione in corso dell’ex loggia dei Balestrieri. Altro progetto importante è il recupero della galleria ‘il Montale’ per cui c’è un progetto di musealizzazione con stanziamento da bilancio ordinario. Questo progetto di legge finanzierà gli interventi più grossi, in parallelo sono portati avanti progetti con stanziamenti ordinari. Sugli appalti, la normativa va modernizzata e rivista, ma occorre principalmente snellire la procedura amministrativa per dare avvio ad opere pubbliche. E’ qui che dobbiamo intervenire”.
Franco Santi, C10: “Rinnovo al segretario la richiesta di informazioni sulla convenzione Sinpar rispetto a nuovi parcheggi da realizzare. Sulla valutazione della debolezza della relazione che ci è stata presentata, noi non vorremmo si verificasse la condizione per cui noi realizziamo parcheggi e spostiamo servizi in centro storico ma poi altre iniziative previste, come il polo museale e il centro congressi, o la riqualificazione delle cave, per mille motivi non si realizzassero e avremmo a che fare con cattedrali nel deserto. Per questo chiediamo ulteriori verifiche. Prima di partire con i parcheggio vorrei avere certa certezza sulla riqualificazione del centro storico e sulla nuova offerta per i flussi turistici. Il progetto musei ha necessità di avere un progetto culturale di un certo respiro e un’idea chiara sui costi”.
Nicola Renzi, Ap: “Una legge di spesa serve nella natura delle cose per finanziare tutte le procedure per giungere alla creazione dell’opera. Non corriamo troppo in avanti. Noi stiamo dicendo che diamo un mandato per realizzare tutti i passi per arrivare a quelle opere su cui il confronto ci sarà. E’ inappropriato parlare di cambiali in bianco. Oggi parliamo di modalità di finanziamento di queste opere. Dire altro è fuorviare per chi ci ascolta da casa, così come dire che queste opere non arriveranno a compimento e non le vedremo mai”.
Andrea Zafferani, C10: “Per noi il parcheggio dovrebbe servire nel momento in cui c’è una politica capace di attrarre flussi turistici tale che giustifichi nuovi parcheggi. Per questo riteniamo non si siano ben identificate le priorità, si sta partendo dalla fine più che dall’inizio. Rispondo ad Arzilli che chiede coraggio. Per me questo significa fare interventi anche a costo zero per ridurre burocrazia, sprechi, per attrarre investimenti, per formare i nostri giovani. Questo è il coraggio che serve oggi, sapere fare le riforme a partire dalla Pa. Significa destinare le poche risorse verso politiche per attrarre nuove imprese. Fare debiti non è avere coraggio ma essere irresponsabili se non c’è ritorno. Oggi si sono sentiti atti di fede, non dati sul ritorno, ed è un atto folle”.

San Marino, 29 aprile 2015/02