San Marino. Spunto di riflessione sull’IVA italiana pagata dai sammarinesi e residenti per i loro acquisti in rete (Amazon, Nespresso, Zalando ecc.ecc.) … di Marco Severini

Queste poche righe dopo aver letto l’ottimo articolo dell’amico David Oddone sul Corriere della Sera.

A mio parere non è corretto far pagare a chi abita a San Marino l’IVA italiana sugli acquisti on line, come avviene ora sfortunatamente sulle più disparate piattaforme commerciali. Amazon compresa.

Si è passati da non pagare nulla come imposta, ci ricordiamo come acquistavamo in totale esenzione tempo fa, a pagarla totalmente all’Italia; si tratta sicuramente di diversi milioni di euro vedendo il crescente giro di affari delle piattaforme di acquisto on line.

Così facendo perdiamo, quindi, milioni di euro di gettito e questo è profondamente sbagliato anche perché questi soldi servono all’erario sammarinese, ora piu’ che mai dopo i vari buchi milionari a danno dello Stato dei soliti noti furbetti e delle solite banche; problematiche già ampiamente trattate su questo portale.

Potremmo creare una sorta di ufficio dentro il Tributario, con personale formato appositamente, che si occupi di ricevere una copia del bollettino di consegna dei corrieri e mandare la nota di pagamento da Banca Centrale ai singoli consumatori sammarinesi per posta, così come avviene anche per la tassa della televisore, ad esempio.

Non è che ci vuole granché basta organizzarsi.

Non trovo corretto che si regalino soldi all’Italia, perchè è un regalo non dovuto, solo perché non si ha la voglia e nemmeno la giusta determinazione di stringere accordi con Amazon e le altre piattaforme e con le singole società dei corrieri.

Oppure, e questa seconda ipotesi probabilmente potrebbe essere una cosa piu’ fattibile, si potrebbe fare un accordo con Amazon, e con le varie piattaforme, per fatturare in esenzione (non imponibile) IVA, secondo l’art.7 e 81 DPR 633/72 come avviene per qualsiasi società che vende a ditte di San Marino, e fare inviare al Tributario, dalle varie piattaforme, un elenco degli acquisti dei sammarinesi e residenti con solo l’importo ed a fianco quella che era l’imposta italiana in modo da far iniziare il giro Tributario-Bcsm per far pagare ai sammarinesi l’imposta dovuta. Imposta che verrà pagata allo Stato di San Marino e non a quello italiano. 

Si potrebbe fare e non si perderebbero milioni di euro di imposta, che peraltro i sammarinesi ed residenti in territorio già pagano ma all’Italia quando acquistano beni e servizi dalle piattaforme on line.

Questo è a mio parere da fare subito e c’è solo da guadagnarci, per tutti. Che cosa si aspetta?

/ms