Il “coccodrillo” Manzaroli: “Quelli di Adesso.sm non vedono, non parlano e non sentono come le tre scimmiette e si limitano a votare secondo ordini e contro quel popolo sovrano che ieri era in piazza e che non li aveva eletti. La legittimità democratica era di qua del cordone di polizia e non al di là al chiuso del palazzo che è rimasto sordo ed abitato da rappresentanti delegittimati e nemici della Repubblica”
Mercoledì, come preannunciato, si è svolto lo sciopero generale organizzato dalla Centrale Sindacale Unitaria, assente l’Usl. Una manifestazione necessaria e riuscitissima non solo nella partecipazione ma nella ritrovata determinazione di larga parte della cittadinanza di una volontà di partecipazione e di difesa degli interessi generali del Paese, ormai in agonia. Dopo mesi e mesi di rassegnazione, sfiducia mancanza di prospettiva, finalmente, grazie ai due sindacati, si concretizza un polo di opposizione trasversale alle politiche fallimentari e corrotte messe in atto da un governo incompetente ed arrogante quando non prono agli interessi criminali di lobby interne ed esterne, coi risultati che tutti possiamo constatare e con la prospettiva di un grave impoverimento delle famiglie e del Paese.
Fra i partecipanti anche molti cittadini che hanno votato per Adesso.sm sperando in un rinnovamento della politica e in migliori risultati e che ora devono fare il conto con la disillusione e la rabbia di fronte all’improvvisazione, all’incompotenza e all’inconcludenza. Il corteo si è snodato rumoroso ma composto lungo le strade di città con sosta significativa davanti alla sede della Segreteria di Stato alle Finanze (disastrate), per giungere infine sul pianello già gremito da migliaia di manifestanti. Ad un certo punto sono scesi, fra la folla che a malapena il pianello conteneva, i Consiglieri della cosiddetta minoranza: tutti insieme in realtà le opposizioni rappresentano il 70 % del voto popolare contro il 30% della cosiddetta maggioranza i cui rappresentanti non si sono degnati di scendere anche a sostenere e a spiegare le loro posizioni.
Sono mancati in modo particolare i 15 eletti dal premio di maggioranza, alcuni in Consiglio Grande e Generale con 20 preferenze, e che dovrebbero avere particolare attenzione ai punti di vista delle opposizioni di cui hanno soppiantato i legittimi eletti, fra l’altro con decine di preferenze più numerose. Come ho avuto già occasione di dire: non vedono, non parlano e non sentono come le tre scimmiette e si limitano a votare secondo ordini e contro quel popolo sovrano che ieri era in piazza e che non li aveva eletti. La legittimità democratica era di qua del cordone di polizia e non al di là al chiuso del palazzo che è rimasto sordo ed abitato da rappresentanti delegittimati e nemici della Repubblica. Fra la folla tutte le categorie, tanti giovani con finalmente un ritrovato spirito combattivo e propositivo: apprezzabile l’invito del segretario Tamagnini a trovare uniti, Paese ed Istituzioni, forze politiche e sociali, le soluzioni possibili e le solidarietà necessarie per mantenere attivi i patti fra le generazioni e fra i ceti sociali perché o ci si salva tutti insieme o si affonda tutti insieme.
Speriamo che lo sciopero generale apra una breccia fra i sostenitori del Governo e li induca ad un confronto serio e a scelte più ponderate e condivise.
In particolare penso ai rappresentati di SSD che oltre alle specifiche responsabilità negli incarichi di Governo assunti, si stanno assumendo anche la responsabilità di fare definitivamente evaporare l’idea stessa di sinistra e di una sua presenza significativa ed incisiva nel Paese, aprendo varchi e praterie illimitate alle forze populiste, razziste, quando non decisamente fasciste che approfitteranno di divisioni incomprensibili, scarsa incisività e compromissioni in politiche fallimentari e lo lobby-affaristiche.
La situazione italiana e la sua attuale involuzione decisamente e drammaticamente insegna. Meditate gente, meditate.
Dario Manzaroli