Scienziati in allerta: la sottovariante BA.2, ribattezzata Omicron 2, è arrivata anche in Italia. È la sorella della variante Omicron, che ormai abbiamo imparato a conoscere piuttosto bene. C’è chi dice che sia peggio di tutte le precedenti, chi dice che sia altrettanto contagiosa ma praticamente innocua e chi afferma che comporti irritazioni cutanee, come l’orticaria. È comunque troppo presto per una carta d’identità completa.
Quasi tutti d’accordo nel dire che Omicron 2 si caratterizza per una superiore capacità di eludere le difese immunitarie determinate dalla vaccinazione (che resta comunque molto protettiva contro la forma grave del COVID-19 e la morte). Nonostante la maggiore suscettibilità all’infezione anche in chi ha ricevuto il vaccino, tuttavia, gli scienziati non osservano un aumento della trasmissibilità nei nuclei famigliari in cui il positivo è vaccinato con 2 o 3 dosi. Tanto è vero che la curva epidemiologica in Italia si sta abbassando in maniera costante. Lo conferma all’agenzia Adnkronos Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova: “Possiamo dire che è iniziata la discesa della curva epidemiologica del Covid-19. E nelle prossime settimane potrebbe essere anche veloce come accaduto in altri paesi. Il fatto che Omicron 2 sia stata rilevata in Italia non è un problema e non deve creare allarme perché è una sorella della variante Omicron che abbiamo visto essere molto contagiosa ma non sta creando stress negli ospedali. Le varianti ci saranno perché lo dice la storia dei virus, dobbiamo essere attenti e sequenziare”.
Sono parole rassicuranti, perché stando alle cronache, Omicron 2 è già stata rilevata sia in Emilia Romagna, sia nelle Marche, cioè praticamente davanti alle porte di casa nostra.
Per il resto, la situazione in Repubblica è sempre sotto costante attenzione: il totale dei contagiati scende leggermente grazie ad un numero altissimo di guariti (421); ciò nonostante si registrano ben 259 nuove positività, oltre ad un aumento dei ricoverati e delle terapie intensive, per un saldo complessivo di oltre 1600 contagi in carico al Covid Team. Insomma, non si può assolutamente abbassare la guardia, soprattutto adesso, anche se la stanchezza è il sentimento predominante, oltre all’ansia e alle preoccupazioni per bambini e teenagers, che attualmente sono i più colpiti. In effetti, è questa la fascia che conta il maggior numero di non vaccinati, nonostante le liste per le dosi pediatriche siano ormai aperte da tempo.
A conti fatti, tuttavia, fra guariti e vaccinati con le tre dosi, ormai la stragrande maggioranza dei sammarinesi dovrebbe essere immunizzata. Però il pericolo non è finito, come abbiamo appena detto, e i rischi ci sono sempre, tenendo in conto la voglia esagerata di uscire e tornare a fare la vita di sempre. Il fatto che da adesso nei ristoranti sammarinesi si può entrare anche con un semplice tampone, ha fatto subito registrare l’en plein delle prenotazioni da parte dei no vax riminesi. Per l’andamento degli affari è una buona cosa, vedremo quali saranno le conseguenze a livello di nuovi contagi.
Questo virus maledetto, diventato un incubo mondiale, continua a devastare molti paesi, soprattutto quelli dell’est europeo, quali la Russia che ogni giorno segna nuovi record. In altri paesi, invece, dove le percentuali di vaccinati sono molto alte, si cominciano a togliere o a diminuire le restrizioni fin qui adottate: dalle mascherine all’aperto all’obbligo di green pass. In Cina, dove stanno per cominciare le Olimpiadi invernali, la caccia al virus è sempre ai massimi livelli.
Non si sa chi abbia ragione o torto: quelli che invocano tana libera a tutti, o quelli che preferiscono controlli e restrizioni per mettere il virus il più lontano possibile dall’intera comunità. Le pagine mediche e scientifiche dei più quotati giornali italiani ed europei, che pubblicano statistiche di ogni tipo, hanno anche calcolato il quoziente di rischio per vaccinati e non. E portano un esempio lampante: per i non vaccinati il rischio è pari a quello di uno che, ubriaco, guidi la macchina senza cintura. Il dato dei morti nelle terapie intensive, lo conferma.
a/f