Più che via del Voltone avrebbero dovuto chiamarla via del Ribaltone. Sì perché la Banca centrale di San Marino (sede in via del Voltone, appunto) non è celebre per la stabilità dei suoi scranni apicali; come i coach del Palermo dell’era Zamparini, presidenti e direttori vanno e vengono come da porte girevoli. A prescindere essi siano di nazionalità italiana o sammarinese: come il commercialista Antonio Valentini, unico sammarinese ad avere guidato la banca al tempo dello scoppio del caso Delta-Cassa di risparmio di San Marino. Valentini si dimise probabilmente anche a causa di un’inchiesta della procura di Forlì, che mise sotto schiaffo la Asset Banca nel caso Re Nero (il processo è ancora in corso) che lo coinvolse anche se solo marginalmente. Passò un lungo periodo di vacatio e Valentini venne sostituito dal palermitano Biagio Bossone, un curriculum internazionale di standing molto elevato: Banca Mondiale e Fondo monetario internazionale. Bossone, che oggi ricopre la carica di presidente dell’Associazione bancaria sammarinese, se ne andò con una durissima lettera datata 9 febbraio 2010 e indirizzata ai Capitani reggenti, nella quale prendendo le difese dell’allora capo della vigilanza Stefano Caringi, rimosso dal Consiglio direttivo della Banca centrale, decise di uscire a sua volta sbattendo la porta. (…) Il Sole 24 ore
