Per transumanza si intende la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostano da pascoli situati in zone collinari o montane verso quelli delle pianure e viceversa.
Si tratta di un fenomeno si ripropone spesso anche nella politica sammarinese.
Dopo l’ingresso del Partito Socialista nella maggioranza continuerà l’opera di allargamento dei confini di San Marino
Bene Comune. La prossima mossa riguarderà l’Unione Per la Repubblica, o meglio, una parte di essa.
È sul trampolino di lancio per entrare in maggioranza un consigliere UPR: Remo Giancecchi. Il novello “voltagiubba” di questa legislatura sta, infatti, seguendo la strada battuta dal Partito Socialista negli ultimi mesi.
Un ingresso in pieno stile tradendo il mandato ricevuto dagli elettori.
Uomini nuovi, soliti schemi verrebbe da dire.
Giancecchi (ex Democristiano, ex Democratico di Centro ed ora UPR) è entrato in Consiglio dopo le dimissioni a catena in casa UPR ed è un imprenditore edile e socio di Moris Faetanini arrestato e poi rilasciato, nei mesi scorsi, per la vicenda Conto Mazzini.
Vicenda di cui anche lo stesso Giancecchi è stato oggetto di indagine.
L’approdo di Giancecchi, nella maggioranza, si concluderà con il suo ingresso (o meglio ritorno) nella lista DC.
Chiusa l’operazione con il prode Remo, stando alle gole profonde di via delle Scalette, gli occhi della DC si sposteranno su William Giardi e Nicola Selva per dare il colpo di grazia alla martoriata UPR.
Il tutto sotto la generosa tutela di Ciccio Mazzetta, quello dell’eredità Facchi, e Marco Gatti, quello di Evox.
Chissà cosa dirà Remo ai suoi elettori e all’opinione pubblica? Ma, anche in questa legislatura, il fenomeno della transumanza doveva realizzarsi.
E così, al gregge guidato dai pastori Paride Andreoli e Germano De Biagi (non ditelo a Simone che crede di esserne il capo, altrimenti si offende permaloso com’è!), si aggiungerà la pecorella Remo.
Giggi Ruspelli