San Marino. Su Fixing il piano industriale della Val Form per l’acquisizione della Centrale del Latte. Ma è per fare formaggi e non per confezionare latte

Valform Cuneo[Fixing] In esclusiva il documento presentato dalla Valform: investimento iniziale di oltre un milione di euro e mantenimento del marchio. —
Senza entrare nel merito dalle polemiche da oltre un lustro periodicamente rimbalzano attorno alla Centrale del latte – polemiche rinfocolate anche in questi giorni -, e ribadendo ancora una volta che l’azienda rappresenta un patrimonio per il Paese e che va quindi rilanciata, siamo riusciti ad avere tra le mani il pia-no industriale presentato da Valform. Parliamo di un’impresa solida, con un progetto preciso e mirato che proviene dal Piemonte. Martiniana è una piccola cittadina ai piedi del Monviso, nella valle del Po.

Il piano che vi presentiamo è solido e strutturato, e affronta diversi nodi, da quello della ristrutturazione dell’edificio – un milione di euro di investimento iniziale – ai nuovi prodotti da lanciare (anche i formaggi di capra), passando per l’occupazione.

Le parole che Flavio Benedettini, Presidente del Consorzio Terra di San Marino aveva rilasciato un paio di mesi fa a San Marino Fixing erano state nette: “Se entro il mese di febbraio qualcuno non si farà avanti, la Centrale del Latte di San Marino chiuderà i battenti”.

Senza entrare nel merito delle polemiche che da oltre un lustro periodicamente rimbalzano attorno alla Centrale del latte – polemiche rinfocolate anche in questi giorni -, e ribadendo ancora una volta che l’azienda rappresenta un patrimonio per il Paese e che va quindi rilanciata, siamo riusciti ad avere tra le mani il piano industriale presentato da Valform.

Parliamo di un’impresa solida, con un progetto preciso e mirato che proviene dal Piemonte. Martiniana è una pic-cola cittadina ai piedi del Monviso, nella valle del Po. E’ la regione in cui Paolo Bernardi, titolare della Valform, ha scelto di costruire la sua azienda con un sogno preciso: continuare le tradizioni casearie valligiane con prodotti che, pur conservando tutte le caratteristiche e i sapori delle produzioni artigianali, potessero fregiarsi del marchio CE a garanzia del consumatore.

Tutto questo è stato possibile anche grazie alla collocazione geografica, una valle dove il tempo sembra essersi fermato ad alcuni decenni fa, dove i pascoli incontaminati e gli alpeggi in cui i pastori portano le loro mandrie conferiscono al latte quelle caratteristiche ormai introvabili nelle produzioni industriali.

Questo marchio è ormai divenuto garanzia di una produzione eccellente, controllata quotidianamente da attenti e preparati operatori caseari che ne verificano la qualità, la genuinità e la stagionatura, che ancora avviene come un tempo sulle assi di legno in cantina.

Piano industriale

Il primo passo è quello della creazione di una nuova società. Verranno acquistati una serie di macchinari: un pastorizzatore a norma Cee; due serbatoi, inizialmente con possibile acquisto del terzo, con lavaggio incluso a norma Cee; una scrematrice; una confezionatrice; vari tavoli in acciaio per lavorazione prodotti; vari tini in acciaio per la lavorazione prodotti; vari stampi per prodotti nuovi. Verranno inoltre adeguate le tubazioni dell’impianto e della pavimentazione. Il progetto inoltre prevede la valutazione congiunta tra le parti dell’impianto elettrico e della struttura e della nuova linea di imbottigliamento latte. Molti macchinari presenti nella vecchia struttura verranno dismessi.

Investimenti e budget.

L’attività imprenditoriale necessita di nuovi investimenti economici, materiali e immateriali. E’ stato programmato di ristrutturare l’edificio con l’abbattimento della struttura, con la sola eccezione dei pilastri e il mantenimento della palazzina adibita agli uffici. Verrà realizzata una galleria di circa 100 mq al fine di sviluppare nuovi prodotti e garantire una adeguata stagionatura e una struttura prefabbricata di circa 100-150 mq adiacente al sito produttivo, che verrà utilizzata per garantire la continuità della produzione durante il periodo di ristrutturazione. Per beni immateriali invece si intendono le spese burocratiche, i costi pubblicitari per il lancio della nuova attività e i costi dei professionisti specializzati. L’investimento iniziale sarà di un milione di euro. Il budget economico per gli esercizi 2015-2016 e 2017 sarà il seguente.

Per il 2015, 800 mila euro per l’acquisto di materie prima, un milione per “merce terzi, formaggio e latte sterile”. Assieme ad altre voci si arriva alla somma di 1 milione e 880 mila euro, che diventeranno 2 milioni e 185 mila euro nel 2016 e 2 milioni e 590 mila euro nel 2017.

Ricavi. Fatte le prime analisi del progetto, del posizionamento, del modello organizzativo e definita la gamma di prodotti, Valform stima, per il primo esercizio, un ricavo di 2 milioni e 680 mila euro con una crescita media, a partire dal secondo esercizio, del 30% per i prodotti caseari di produzione propri. Su questa voce il piano fornisce numeri chiari: 3 milioni e 176 mila euro per il 2016 e 3 milioni e 783 mila euro per il 2017. Utili Dalla sottrazione tra i costi e ricavi, si individuano gli utili: 165 mila euro per quest’anno, 168 mila per il 2016 e 175 mila nel 2017.

Prodotti. Il progetto è chiaro e attento ai mercati: Valform intende inserire quattro o cinque tipi di formaggi a media – lunga stagionatura; tre o quattro tipi di formaggi freschi e stagionati con latte di capra e pecora. Verranno comunque mantenuti il latte fresco, la panna fresca, lo yogurt, la casatella, le caciotte, la rivendita burro, di latte UHT e delle mozzarelle.

Informazione La strategia industriale si deve fondare su una campagna di informazione volta a dare notorietà agli aspetti di qualità e sicurezza che devono caratterizzare gli allevamenti zootecnici dell’area di San Marino e di conseguenza all’affidabilità dei prodotti lattiero-caseari che ne derivano. La campagna va articolata sull’elemento della tradizionalità dei sistemi produttivi che si identifica in una cultura agroalimentare strettamente legata al suo territorio nel cui ambito realizza un completo ciclo di produzio-ne, trasformazione e consumo.

Strategia. Il piano vuole far emergere una serie di aspetti qualificanti, come ad esempio l’unità territoriale del ciclo operativo a garanzia dell’assoluta tracciabilità dei prodotti, l’efficienza che il ciclo genera consentendo che per i prodotti a brevissima durata, come il latte pastorizzato, il tempo che intercorre tra la mungitura del latte e la con-segna del prodotto confezionato alla vendita è sempre inferiore alle 24 ore; la tradizionalità dei prodotti tipici e specialità dell’area.
Obiettivi Valfom informerà dettagliatamente sui luoghi di insediamento e sistemi di allevamento; sui luoghi di insediamento dello stabilimento di trattamento e trasformazione del latte proveniente da detti allevamenti e sui sistemi distributivi dei prodotti; sulle modalità con le quali, tramite le confezioni dei prodotti o altre forme di comunicazione, i consumatori potranno riconoscere con facilità quelli provenienti dall’area limitrofa alla Centrale del Latte di San Marino; sullo sviluppo di prodotti di nicchia con latte ovino e caprino locale di qualità ad alto tasso di crescita con conseguente sviluppo e crescita dei prodotti già oggi esistenti e commercializzati dalla Centrale.

Impegni. Il piano industriale assicura il ritiro di tutto il latte regolarmente prodotto dagli allevatori sammarinesi e conforme agli standard igienico- sanitari e qualitativi e norme vigenti sia a San Marino che nell’Unione Europea. Il prezzo del latte sarà determinato in base alla media semestrale, salvo scostamenti significativi, di 2 listini, uno praticato nelle zone limitrofe e l’altro praticato da azienda leader nel settore in Italia. E ancora: la trasformazione in territorio di tutto il latte prodotto negli allevamenti sammarinesi, con filiera ben definita; l’adeguamento delle struttura e delle attrezzature alle norme igieniche e di sicurezza previste nell’Unione Europea; l’esecuzione dei lavori di consolidamento e restauro della struttura necessari. Sotto il profilo dei lavoratori, ci sarà l’assunzione, nella fase iniziale, di sei dipendenti e, in previsione di una crescita di fatturato e di uno sviluppo costante, di arrivare a una forza-lavoro, a pieno regime, di 15 persone. Il piano inoltre chiarisce che verrà mantenuto il marchio esistente.

Condizioni necessarie. A fronte dei grossi investimenti che dovranno essere affrontati, si richiede la permanenza della “Zona Bianca” per almeno cinque anni dalla firma del contratto e comunque all’inizio attività della nuova new co. Chiesto inoltre l’esenzione del pagamento del canone d’affitto “fino che il costo da corrispondere equivalga all’investimento necessario per il consolidamento o sostituzione del solaio zona produttiva e l’autorizzazione alla costruzione di un chiosco nell’area circostante l’edificio da adibire a spaccio di formaggi o latteria.
Fixing