Fatta la legge trovato l’inganno” recita il famoso proverbio. Negli anni, tra i tanti “furbetti” che hanno aggirato le norme o sfruttato alcuni cavilli, sono saliti agli onori della cronaca in particolare alcuni commercianti di automobili rei di aver “svolto la propria attivita? in for- ma tale da menomare il prestigio e gli interessi della Repubblica”.
Questa la motivazione con cui il governo, su indicazione della segreteria all’Industria, ha provveduto negli anni scorsi a revocare diverse licenze prima e a modificare le leggi in materia poi.
Dopo qualche tempo si torna oggi a parlare di nuovo di possibili distorsioni nel mercato delle automobili e di un nuovo atto normativo del governo per contrastarle. Tra le ultime norme del 2015 c’e? infatti il Decreto delegato 29 dicembre 2015 n.195, “Inibizione attivita? di vendita tramite mezzi informatici”.
In un articoletto di tre righe in pratica l’esecutivo modifica la legge del 2013 sull’e-commerce specificando che “e? inibita l’attivita? di vendita tramite mezzi informatici di veicoli non potendosi perfezionare contratti relativi ai veicoli tramite sole comunicazioni elettroniche”.
Nella relazione al Decreto il segretario Marco Arzilli spiega che “a seguito di confronto avvenuto con gli uffici dell’Amministrazione preposti al controllo e? emersa una criticita? sulla modalita? operativa di vendita di veicoli tramite mezzi informatici”.
Il problema, va precisato, non riguarda i concessionari che cercano i propri clienti via web magari con un proprio sito dedicato ma coloro che hanno una licenza esclusiva per il commercio elettronico, e che quindi non sono tenuti potenzialmente ad alcun contatto fisico col cliente.
Con la legge del 2013 infatti si e? aperta la possibilita? di licenze ad hoc per le compravendite via web che, fino ad oggi, potevano commerciare praticamente di tutto a parte le armi da fuoco.
Il fatto e? che per le norme del Titano, spiega ancora Arzilli nella relazione, “non si possono perfezionare contratti relativi ai veicoli tramite sole comunicazioni elettroniche”. Ad esempio va firmato il contratto e va completata l’immatricolazione oltre che, piu? banalmente, l’auto va consegnata fisicamente.
Eppure, da quanto emerge, negli ultimi mesi sono state depositate diverse licenze specifiche che hanno come oggetto sociale esclusivamente il commercio di automobili via web. I dati in possesso degli uffici hanno fanno presupporre quindi che la volonta? dei neo commercianti online fosse quella di aggirare le norme ed eludere i controlli.
Ma le richieste, strano ma vero, non hanno incontrato alcun ostacolo da parte degli uffici preposti per il controllo e cosi? e? dovuto intervenire in Congresso di Stato vietando espressamente la possibilita? di vendere auto con questa particolare licenza.
La scelta, spiega ancora il segretario Arzilli, e? avvenuta “a tutela del prestigio e degli interessi della Repubblica” considerato che “il settore merceologico dei veicoli nel corso degli anni e? stato fortemente attenzionato in quanto si e? prestato a situazioni di anomalie e distorsioni nell’interscambio con l’Italia ed e? stato oggetto di diversi interventi normativi volti anche a tutelare gli operatori del settore che hanno sempre apportato il proprio contribuito a favore dell’economia del Paese”.
Davide Giardi, La Tribuna