San Marino. Su vaccini e pandemia, retorica e propaganda non dicono mai la verità … di Alberto Forcellini

 

«Non siamo al punto dove vorremmo essere. Ci siamo mossi in ritardo con le autorizzazioni. Siamo stati troppo ottimisti riguardo alla produzione di massa [dei vaccini] e forse troppo fiduciosi che quelli che avevamo ordinato sarebbero stati consegnati in tempo». Parola di Ursula von der Leyen all’ultima riunione plenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles, mercoledì scorso. Non è Matteo Ciacci dalle colonne del suo giornale, né Nicola Renzi dagli schermi tivù.

C’è un problema enorme sulla produzione e distribuzione dei vaccini, che si scontra con quelli di un’Italia che solo adesso sembra aver trovato stabilità politica, dopo oltre un mese di crisi durante la quale si è bloccato tutto. Altri piccoli Stati hanno cominciato ad avere i vaccini sulla base dello stesso protocollo firmato da San Marino. Dove sta la differenza? Ognuno lo sa perfettamente.

Ma tutto questo serve come giustificazione per il governo? È stato fatto tutto bene? Tutto in tempo? Basta percorrere a ritroso le cronache degli ultimi mesi, fino ad agosto scorso, per verificare tempismo e opportunità. Non ci sono stati errori o mancanze? Difficile dirlo stando al di fuori. In ogni caso, le dichiarazioni pubbliche rivelano un fitto intreccio di relazioni e di iniziative sia a livello nazionale, sia internazionale

Sul fronte pandemico, i dati che ci vengono dalle Regioni, sono davvero sconfortanti: c’è un aumento innegabile dei contagi, che porterà ad un aumento delle morti. Le varianti stanno ormai sostituendo il “vecchio” Corona-virus e hanno un alto indice di contagiosità. Si torna a parlare di lockdown nazionale. Di fronte a tutto ciò, la propaganda delle opposizioni, che dovrebbe generare fibrillazioni nella maggioranza, infonde invece paura e sfiducia nella gente, soprattutto non risolve i grandi nodi del complesso quadro sociale ed economico. Del resto, dove regna la retorica, non regna la verità. Molto meglio la franchezza del governo, anche quando dice cose poco piacevoli. Sono vent’anni che San Marino è in crisi: nessun governo e nessun politico è riuscito finora a dare una vera svolta al vecchio sistema affaristico – clientelare, che ha avuto il suo clou tra il 2017 e il 2019. È vero, siamo al bivio: o si trovano soluzioni adesso, o mai più. Forse è di questo che hanno paura le opposizioni: che arrivino i vaccini, che arrivino i soldi, che si rinnovi lo Stato e si apra una nuova stagione di sviluppo.

a/f