San Marino. Sui profughi decideranno i quattro “saggi”. L’orientamento dell’esecutivo e? accogliere minori senza famiglia (15-20).

migrantiLunedi? in Congresso prima bozza di suggerimenti da parte dei segretari Esteri, Interni, Sanita? e Istruzione.

Il gruppo di lavoro messo in campo dal Governo non si e? ancora riunito. Ma ha assicurato che per lunedi?, in Congresso, sara? abbozzato un piano di intervento all’altezza delle potenzialita? di accoglienza che la Repubblica potra? offrire ai profughi.

I quattro “saggi” indicati dall’esecutivo sono i segretari Pasquale Valentini, Gian Carlo Venturini, Francesco Mussoni e Giuseppe Morganti.

Un lavoro sicuramente non facile il loro. Sono tante, infatti, le problematiche da affrontare che trovare soluzioni efficaci per far fronte a questa drammatica situazione, ormai dalle proporzioni spaventose, per via del mare di persone che se un tempo arrivavano ad ondate successive, ora si e? trasformato in un fiume inarrestabile.

Dunque, come San Marino dovra? confrontarsi al suo interno ed affrontare la situazione in atto? Lunedi? dai quattro “saggi”, in Congresso, le risposte con le loro prime considerazioni.

Di certo al momento c’e? solo che si puntera? ad una ospitalita? sull’onda di quanto proposto una settimana fa dalla direttrice del Museo dell’Emigrante, Patrizia Di Luca: “Accogliamo un gruppo di bambini soli. Sono tanti i minori che arrivano senza un adulto ad accompagnarlo”.

Spesso infatti sono i genitori che spingono i minoria partire: i rischi del viaggio sono minori rispetto a quelli che incontrerebbero se rimanessero.

Il governo, insomma, sembra orientato su questa scelta. Una strada pressoche? obbligata: “Non siamo in grado di ospitare adulti, non abbiamo lavoro da offrire loro, non abbiamo la possibilita? di concedere una accoglienza impregnata da quella dignita? umana che invece meriterebbero; loro purtroppo l’hanno dimenticata da troppo tempo”.

Quindi, i bambini.

La tesi e? molto semplice: “Non occorrerebbero particolari interventi. Abbiamo gia? tutti i servizi necessari. Dagli asili, alle scuole, alla sanita?, al personale che dovra? occuparsi di loro. Non sarebbero inoltre moltissimi quindi avremmo una situazione facilmente gestibile anche dal punto di vista finanziario”.

Un concetto che ha fatto tornare alla memoria situazioni gia? vissute e che ora possono essere di nuovo percorribili.

Ad esempio il valore umanitario della comunita? stessa. Un tempo, i sammarinesi erano piu? poveri, avevano stili di vita piu? semplici, erano piu? disponibili all’ospitalita?: “Dove si mangia in cinque, si mangia anche in sei…”, il principio dei nostri nonni.

Un ragionamento che (pare) si sia gia? in parte sviluppato tra il segretario Pasquale Valentini e il responsabile della Caritas Giovanni Ceccoli. La Caritas diocesana, seppure divisa come organizzazione in tre Vicariati (San Marino, Val Marecchia, Val Foglia e Conca) e? gia? impegnata nell’accoglienza di alcune famiglie di profughi.

Al momento ospitano otto persone nella struttura di Secchiano: “Sono alcuni mesi che sono con noi, prima avevamo altre famiglie. Non hanno mai creato problemi di alcun genere. Fanno lavori saltuari che ci premuniamo di trovare loro. Ora stiamo cercando di acquistare un mini bus per portare a scuola i bambini. Costa attorno ai 40 mila euro. I problemi burocratici li abbiamo risolti facilmente con la collaborazione con la Prefetto di Rimini”.

Gian Maria Fuiano, La Tribuna