In Italia sta per arrivare il “Ministero della transizione ecologica”. Come sarà e in cosa si differenzierà dal Ministero dell’Ambiente, lo si vedrà nei prossimi giorni. Intanto, in Repubblica, da qualche tempo è nato il gruppo Facebook “Ripuliamo il Titano”. Un gruppone, che cresce in maniera esponenziale al semplice invito: “… vediamo se riusciamo a ripulire il nostro splendido territorio. OGNUNO DI NOI PUÒ FARE LA DIFFERENZA! Anche raccogliendo un semplice rifiuto”. E così, donne e uomini, giovani e meno giovani, armati di sacchi e di un bastone a pinza, ogni giorno si incamminano per strade e sentieri a raccogliere immondizia. A guardare le foto che pubblicano sulla pagina, c’è davvero di tutto e in quantità esorbitanti. In effetti, basta camminare a bordo strada, su qualsiasi strada, per constatare che ogni sito, per quanto piccolo, appare come un’immensa discarica di plastica, lattine, involucri di ogni genere, bottiglie. Indumenti e utensili tra i più disparati. Ferri arrugginiti. Attrezzi rotti, batterie scariche.
La disgregazione di un sacchetto di plastica può durare un paio di anni, poi si riduce in microplastiche. Che non sono visibili dall’occhio umano. Ma non scompaiono: si trasformano in nano-plastiche, che scendono nelle falde acquifere, nei fiumi, nel mare, nei pesci, nell’uomo. Ci ritroviamo nello stomaco i sacchetti che abbiamo abbandonato. Tra qualche generazione nasceranno bambini di plastica. È orribile solo immaginarlo!
Senza nulla dire di frigoriferi e vasche da bagno abbondonate nelle radure; materassi, scheletri di divani e vecchie gomme, su cui non riescono a crescere neanche le erbe infestanti. E chissenefrega del mare deturpato, del turismo che va a ramengo, dell’inquinamento che ci divora!
Ovviamente, la colpa non è mai di nessuno: gli spazzini non puliscono; il porta a porta non funziona; è colpa del vento, e così di questo passo. La colpa vera è del comportamento incivile dei cittadini. C’è chi butta bottiglie e lattine dal finestrino della macchina. I ciclisti fanno parte della stessa categoria. C’è chi raccoglie nel sacchetto la pupù del cagnolino e poi lo lancia dietro la siepe. Chi lascia i bidoni della carta e della plastica fuori casa senza nessuna protezione e il vento li trascina ovunque. Chi spegne la sigaretta semplicemente buttandola un po’ più in là. Il 60 per cento dei materiali raccolti nel fondo dell’Adriatico è costituito da cicche di sigaretta! Sappiatelo!
È vero, ci sono anche bidoni mai svuotati e tanti luoghi dove non ci sono neppure. Anche la raccolta dei rifiuti solidi urbani, forse dovrebbe essere fatta un po’ meglio. Il fatto è che se ognuno di noi stesse più attento e fosse più educato, tutto il mondo sarebbe più pulito. E forse, un gruppo come “Ripuliamo il Titano” non avrebbe ragione di esistere. Però, per fortuna, per ora c’è!
a/f