San Marino sul banco degli imputati… a Parigi! Marc Tierce ha proposto causa civile contro l’eccellentissima Camera

Marc TierceCausa civile intentata da Jean-Marc Tierce contro la Repubblica di San Marino, niente meno che davanti al Tribunale di Grande Istanza di Parigi, ovvero la corte d’appello del capoluogo parigino. Tutto parte negli anni ’90, quando l’imprenditore transalpino, a seguito anche del deterioramento del rapporto con il suo socio e nell’ambito della sua attività, finì tra le maglie della giustizia, subendo poi una condanna per truffa dal Tribunale sammarinese.

Dopo diverse peripezie, Tierce si rivolse al Tribunale Europeo. Ebbene a dargli ragione fu proprio la corte di Strasburgo, che però solo nel 2000 gli ha riconosciuto la parzialità del processo e gli errori compiuti nel corso del secondo grado di giudizio. In seguito il Titano aveva adempiuto a quanto disposto dal Tribunale europeo, ma Tierce non si era mai detto soddisfatto, soprattutto economicamente. Così il francese ha proseguito la sua battaglia anche attraverso la Francia e l’ambasciatore francese.

E qualche tempo fa della vicenda si occupò anche il giornale parigino “Le Nouvel Obser- vateur”, dalle cui pagine il giornalista Cavignoli, arrivò ad apostrofare l’antica Terra della Libertà definendola “una repubblica delle banane senza banane che credeva di essere protetta dal cielo”. Ebbene è di questi giorni la notizia della necessità da parte dell’Eccellentissima Camera di pagare un avvocato francese per difendere il Titano, a Parigi.

Questo nonostante il Congresso ritenga “la citata azione giudiziaria inammissibile e comunque destituita di ogni fondamento”. Il governo ha così dato mandato allo Studio Legale Darrois Villey Maillot Brochier di Parigi, con l’assistenza dell’Avvocatura dello Stato, di promuovere ogni utile iniziativa a tutela degli interessi dello Stato, invitando i Sindaci di Governo a rilasciare relativa procura speciale all’Avv. Christophe Ingrain.

Tierce insomma vuole portare lo Stato sammarinese, davanti al tribunale francese. Una azione non prevista dal diritto internazionale, ma certamente capace di riportare l’attenzione su un caso non ancora concluso, almeno per Jean Marc Tierce. La Tribuna