Riceviamo e pubblichiamo.
Il rappresentante legale del Comitato a favore del Polo della Moda interviene dopo le dichiarazioni di Alessandro Cardelli.
“Questo modo di fare politica irrazionale, non solo non giova a nessuno, ma alimenta la sfiducia delle persone, verso chi la politica la rappresenta”.
Non so quante volte mi è capitato di leggere articoli di stampa, di ascoltare interviste televisive o di leggere notizie pubblicate a vario titolo sul web, riguardanti la costruzione del Polo della Moda, in cui affermazioni incoraggianti si alternavano a dichiarazioni di sfiducia: “parte”, “non parte”, questo era il dilemma.
Informazioni apparse a puntate e contrastanti fra loro, che vanno avanti ormai da un anno, da quando con il referendum i cittadini si sono espressi su questo progetto.
Cio? ha prodotto inevitabilmente una gran confusione e, come me, tanta parte della collettivita? non ci sta capendo piu? nulla.
La gente vuole sapere la verita?. E? stanca di essere in balia di chi fa dichiarazioni di un certo tipo, per poi essere subito smentite.
Dispiace vedere che le varie componenti politiche, invece di mostrarsi unite e di credere negli investimenti facendo effettivamente sistema, preferiscano accanirsi l’una contro l’altra mostrando, ancora una volta, tutta la loro debolezza e irrazionalita?.
Se un progetto d’investimento di questo tipo, che rappresenta una vera e propria risorsa per tutto il paese, viene gestito in cosi? malo modo, c’e? da chiedersi come possano gestire situazioni delicate e complesse per il futuro della nostra Repubblica, come quelle finanziarie bancarie. Cosi? facendo non pensano al bene del Paese, ma a tirare la “coperta” dalla loro parte.
Questo modo di fare politica irrazionale, non solo non giova a nessuno, ma alimenta la sfiducia delle persone, verso chi la politica la rappresenta. La gente e? snervata, non vuole essere presa in giro.
I cittadini hanno bisogno di essere garantiti dai politici, di sapere che se viene presa una decisione o fatta una scelta, la si deve portare avanti fino in fondo.
Il mio vuole essere un richiamo al senso di responsabilita?, di chi ha scelto di fare della politica uno strumento al servizio del cittadino e dell’intera comunita?.
Monica Francioni, su La Tribuna
