San Marino. Sulle sale operatorie la politica cercò già di indagare. Nel 2010 s’istituì una commissione tecnica con il compito d’indagare.

MussoniIl Congresso di Stato lunedì ha dato mandato al segretario alla Sanità Francesco Mussoni di fare chiarezza sui ritardi e sui rincari delle nuove sale operatorie dell’ospedale. Quello che in pochi sanno è che un’indagine a riguardo era già stata avviata qualche anno fa, precisamente nei primi mesi del 2011. Ad istituirla anche allora fu il Congresso di Stato con la delibera 134 del 28 dicembre del 2010.

La commissione era composta dal Dirigente dell’Avvocatura dello Stato, dal responsabile dell’Authority sanitaria e dal Coordinatore della Protezione Civile che entro il 31 marzo 2011 avrebbero dovuto compiere “una verifica su metodi, comportamenti ed eventuali responsabilità di quanti a vario titolo coinvolti nella supervisione, coordinamento, collaudo e controllo dei lavori oggetto dell’appalto” relativo alle sale operatorie. Ma di quella relazione non si sa più nulla.

Quel che è certo è che sarebbe un’ottima base da cui partire. Anzi, se il lavoro si rivelasse concluso basterebbe integrare l’indagine con gli avvenimenti degli ultimi anni. Giova ricordare che nell’autunno 2010 scoppiò il caso delle sale operatorie in cui si infiltrava l’acqua poco dopo la loro inaugurazione. Il fatto provocò l’indignazione generale oltre che articoli di giornale e diverse interpellanze all’allora segretario di Stato alla Sanità Claudio Podeschi e all’allora segretario di Stato al Territorio Gian Carlo Venturini a cui spettava la competenza sui lavori all’ospedale in quanto referente dell’Aaslp.

L’allora Aasp aveva infatti seguito la fase di esecuzioni dei lavori. Nei mesi successivi ci fu la crisi di governo con l’uscita di Gian Marco Marcucci e la vicenda finì nel dimenticatoio. Dopo quattro anni, e dopo altri 900 mila euro, la politica prova oggi a portare a compimento l’indagine sulle motivazioni e soprattutto sulle responsabilità dietro ai ritardi e all’aumento di costi arrivati dai 2,2 milioni di euro previsti nel 2006 ai 5,6 finali.

Davide Giardi, La Tribuna