Il governo ha dichiarato guerra all’evasione fiscale dopo averla incentivata al massimo a favore dei trafficanti. E’ dunque partita la caccia ai lavoratori autonomi, in notevoli difficoltà, in nome dell’equità fiscale, ma in realtà per rimpinguare le vuote casse dello Stato.
In questi anni abbiamo assistito allo scandalo dei furbetti della monofase che è costato oltre 200 milioni a tutti i cittadini. Sono state fatte detassazioni agli imprenditori amici e generosi oltre che furbi, con i vari trucchetti che tutti conoscono. E’ stato fatto un condono fiscale che ha messo sullo stesso piano onesti ricattati e disonesti patentati. E’ stato regalato alle banche il credito di imposta per soddisfare interessi particolari di alcuni proprietari di banca, con un costo alto prolungato a tempo indeterminato. L’aliquota fiscale per i redditi alti è stata diminuita dal 50% al 35%. E’ stata istituita l’imposta sui servizi completamente traslata sui cittadini. L’enorme speculazione edilizia è passata a imposta zero sulle grandi rendite dei soliti noti. La distribuzione del reddito ha privilegiato la parte ricca della popolazione aumentando il divario con la parte povera. E’ stato negato il quoziente familiare per l’IGR ed è stata continuamente rimandata l’istituzione dell’IVA europea che avrebbe favorito il commercio sammarinese e gli stessi consumatori, mentre avrebbe messo fine ai traffici irregolari e truffaldini.
Dopo tutto questo disastro, il governo rilancia il discorso dell’equità fiscale proprio nel momento della crisi infinita provocata da una pessima politica, e dichiara guerra ai lavoratori autonomi.
Questa non è equità fiscale. E’ la ricerca disperata di soldi per non fare bancarotta.
Emilio Della Balda