L’economia di San Marino, storicamente incastonata tra tradizione e modernità, si trova ora ad un crocevia importante, segnato da riforme strategiche e un’integrazione sempre più stretta con l’Unione Europea. L’Antica Repubblica sta infatti affrontando sfide complesse con un approccio pragmatico, mirato a garantire una crescita sostenibile e una stabilità economica di lungo termine. Sotto la guida del Segretario alle Finanze, Marco Gatti, il governo ha avviato un percorso di riforme strutturali che non solo stanno irrobustendo il tessuto economico, ma stanno anche riducendo le vulnerabilità storiche, specialmente in un settore bancario una volta dominato da criticità e non-performing loans.
L’avvio dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea rappresenta un’opportunità epocale. L’accordo, nelle capaci mani del Segretario agli Esteri, Luca Beccari, sarà in grado traghettare il Paese verso una nuova fase di modernizzazione e competitività, allineando le sue norme e procedure a quelle europee e aprendo nuovi mercati per le imprese locali. La prospettiva di un accesso al mercato interno europeo promette di ampliare le opportunità di esportazione, consentendo al Paese di rafforzare ulteriormente la propria economia diversificata. Ma, affinché tale integrazione sia efficace, sarà essenziale mantenere un costante monitoraggio dell’andamento del debito pubblico e delle dinamiche del settore bancario, che rimangono i nodi cruciali. La struttura del debito di San Marino è migliorata negli ultimi anni grazie a una direzione accorta e a un graduale consolidamento di bilancio, ma resta un elemento delicato, soprattutto in vista della scadenza dell’Eurobond nel 2027.
La gestione dei crediti deteriorati, una piaga del passato, sta ora registrando progressi significativi grazie alla Società di Gestione degli Attivi, creata per liberare le banche da gran parte dei rischi di insolvenza. La riduzione dei crediti improduttivi è cruciale per riattivare la capacità di prestito e per riportare fiducia nei mercati finanziari. Inoltre, la nuova regolamentazione interna sulle riserve obbligatorie per gli NPL (calendar provisioning), in linea con gli standard UE, contribuirà a ridurre le esposizioni rischiose, dando alle banche strumenti più solidi per operare in modo prudente e sostenibile.
Il turismo rappresenta un settore chiave, in continua espansione, con strategie volte ad attrarre non solo turisti di passaggio, ma anche viaggiatori di fascia medio-alta, capaci di prolungare la propria permanenza. Parallelamente, il settore manifatturiero, con una specializzazione in componentistica per motori, continua a rafforzarsi grazie alla stretta connessione con le vicine regioni italiane. Tale diversificazione dell’economia, che spazia dal manifatturiero al turismo e al commercio, offre a San Marino un ventaglio di opportunità per mitigare le vulnerabilità esterne, pur mantenendo il carattere aperto della propria economia.
Il graduale calo della disoccupazione e il consolidamento della crescita interna rappresentano segnali incoraggianti. Il recente incremento della base imponibile e la possibile introduzione di una normativa IVA rappresentano passi decisivi per bilanciare le finanze pubbliche, ma dovranno essere accompagnati da un controllo costante sulla spesa.
Il Titano si avvia così verso una trasformazione importante, un cammino che richiede pazienza e coesione. Le prospettive di crescita sono promettenti, ma solo con una governance solida e una visione di lungo termine il Paese potrà trarre il massimo vantaggio dalle riforme in corso e dalle opportunità offerte dall’integrazione europea. Le analisi di S&P Global Ratings, che hanno recentemente confermato il rating di San Marino a “BBB-/A-3” con una previsione stabile, costituiscono una conferma essenziale del percorso intrapreso. Attraverso il report, l’agenzia ha riconosciuto i progressi sostanziali sul fronte del consolidamento del bilancio e della stabilizzazione del settore bancario, elementi critici per attrarre investimenti e rinsaldare la fiducia internazionale. La credibilità di tali giudizi non solo posiziona l’Antica Repubblica come un interlocutore affidabile, ma costituisce un viatico per attrarre capitali e partnership indispensabili. Come indicato dal report, solo con una gestione accorta delle finanze pubbliche e un controllo costante dei rischi bancari sarà possibile mantenere e migliorare questi rating, un obiettivo che incarna l’impegno del governo verso una stabilità che guarda lontano.
David Oddone
(La Serenissima)