San Marino. Supermercati del Titano presi d’assalto

“La paura della gente non va banalizzata. C’è una giusta preoccupazione visto quel che sta accadendo nella vicina Italia”. Sono le parole del capo della protezione civile Fabio Berardi che però aggiunge: “Abbiamo sempre lavorato sottotraccia, fatto noi da investigatori per avere la situazione costantemente monitorata sui rientri, da venerdì in Italia e da sabato anche a San Marino c’è stato il salto di qualità con le ordinanze che hanno reso obbligatoria la segnalazione dei rientri dalle zone a rischio o di chi ha avuto contatti con i contagiati e la conseguente quarantena a domicilio per 20 giorni con sorveglianza da parte delle forze dell’ordine e monitoraggio sanitario delle condizioni cliniche da parte del medico di base”. La preoccupazione, ha spiegato il capo della protezione civile, prende le mosse anche dalle informazioni non coerenti che le persone ricevono. Così si è parlato a lungo delle misure prese dalla vicina Italia sulla chiusura dei voli diretti da e verso la Cina senza che il più delle volte le persone sapessero che i rientri continuavano comunque ad avvenire per il tramite dei voli indiretti. “L’allarmismo non possono farlo le istituzioni – ha chiarito Berardi – o gli enti che operano e sanno con scienza e coscienza quel che sta avvenendo. Da parte nostra la situazione è stata sempre sotto controllo, siamo riusciti ad intercettare tutti i rientri e a studiare soluzioni ad hoc. C’è un ragazzo in quarantena che vive solo e che è costantemente monitorato”. E sul caso del fattorino che proprio oggi rientrerà al lavoro: “Si tratta di una persona che è rientrata a fine gennaio, sono dunque trascorsi anche i 20 giorni di quarantena, inoltre ho visto personalmente il certificato medico che gli è stato rilasciato, sta bene. Aggiungo inoltre che non è rientrato dalla Cina e sicuramente non proviene dalle cosiddette zone rosse. La Cina stessa ha aumentato i controlli tanto che i due coniugi sammarinesi che stavano rientrando non rientreranno perché il volo è stato spostato a data da destinarsi”.
L’allerta da parte delle istituzioni è massima, l’ordinanza con l’obbligatorietà della segnalazione si è resa necessaria dopo il diffondersi dei contagi anche nella vicina Italia. Dal momento in cui una persona non si attiene alle disposizioni dell’ordinanza scattano le misure penali, chi si rende responsabile di omettere tali comunicazioni obbligatorie ha conseguenze molto dure proprio perché il pericolo è quello di mettere a rischio l’intera popolazione. In seguito a tali segnalazioni il medico di base fa una valutazione epidemiologica e oggi tra le zone rosse non ci sono più soltanto alcune parti della Cina ma ci sono anche i comuni italiani, per intenderci quelli in provincia di Padova dove è stato individuato il cuore dell’epidemia, un po’ come fosse la Wuhan d’Italia. Il virus del resto dalla Cina centrale ha ormai raggiunto una delle aree più globalizzate del Nord ed è, oltre che in Veneto, alle porte di Milano. La notizia dello stop a tempo indeterminato per asili, scuole, uffici, negozi e locali pubblici nei paesi attorno all’epicentro del contagio ha fatto salire la preoccupazione dei sammarinesi che sabato scorso hanno dato letteralmente l’assalto ai supermercati. Nessuno può permettersi come giustamente ha sottolineato Berardi, di banalizzare la paura delle persone preoccupate per quel che oggi accade in Italia e che non vi è certezza non possa accadere domani anche da noi. Ma la paura è un sentimento che occorre imparare a tenere sotto controllo visto che farsi prendere dal panico non è di nessun aiuto. Tutto è pronto per far fronte ad eventuali emergenze, parte questa settimana – lo fa sapere Berardi – un corso di formazione con tanto di dimostrazioni pratiche per più di 100 agenti di polizia al fine di assistere la popolazione a trecentosessanta gradi”.

Repubblica Sm