San Marino, tabacchi: l’Italia alza i prezzi, adeguamento in vista anche sul Titano

Con la manovra italiana scattano i rincari per le “bionde” e il tabacco trinciato. La Repubblica pronta a rivedere i listini per mantenere l’equilibrio fiscale con Roma.

L’onda lunga dei rincari italiani sta per abbattersi anche sulle tabaccherie del Titano. Mentre oltreconfine la manovra finanziaria ha delineato un piano triennale di aumenti per il settore dei tabacchi, San Marino si prepara all’inevitabile adeguamento dei listini. Una mossa dettata non solo dalle logiche di mercato, ma dalla necessità storica di mantenere quel “differenziale fiscale” con l’Italia che permette un risparmio per chi acquista in Repubblica, senza però generare distorsioni eccessive che potrebbero alimentare il contrabbando o irritare i rapporti con Roma.

Le notizie che arrivano dall’Italia, confermate dalle disposizioni di bilancio pronte a entrare in vigore con il nuovo anno, parlano chiaro: il governo italiano ha concordato con le multinazionali un calendario di aumenti graduali ma costanti. Per i fumatori italiani, e di riflesso per quelli sammarinesi e frontalieri, il 2026 si aprirà con un rincaro stimato tra i 14 e i 15 centesimi a pacchetto per le sigarette tradizionali.

Non si tratta di un aumento isolato, ma dell’inizio di una strategia a lungo termine. Il piano prevede infatti ulteriori ritocchi: tra i 10 e i 12 centesimi nel 2027 e altri 12-13 centesimi nel 2028. In totale, nell’arco di un triennio, il costo delle “bionde” è destinato a salire di circa 60 centesimi. Una scelta che mira a incassare oltre un miliardo di euro in tre anni per le casse italiane, ma anche a preparare il terreno alla futura direttiva europea sulle accise (Ted), che promette di rivoluzionare la tassazione del fumo a livello continentale.

Se per le sigarette l’aumento sarà spalmato, la stangata più pesante riguarda il tabacco trinciato, molto diffuso tra i giovani e chi cerca di risparmiare con il “fai da te”. Per le buste di tabacco, l’aumento previsto per il 2026 in Italia è di circa 50 centesimi a confezione. Anche i sigaretti subiranno un incremento sensibile, pari a circa 28 centesimi a pacchetto per il prossimo anno.

Non sfuggono ai rincari nemmeno i prodotti di nuova generazione, su cui anche San Marino ha visto crescere notevolmente i volumi di vendita. Per il tabacco riscaldato si prevede un aumento di circa 12-13 centesimi nel 2026, mentre si stringono le maglie sulle bustine di nicotina (nicotine pouches). Per queste ultime, oltreconfine scatta il divieto di vendita online con obbligo di passaggio in tabaccheria e un limite massimo di nicotina fissato a 16,6 milligrammi per dose, oltre all’obbligo di chiusure a prova di bambino.

Per San Marino, l’adeguamento è una prassi quasi automatica. Storicamente, l’Ufficio Tributario e le autorità competenti monitorano le variazioni italiane per ricalibrare le imposte e i prezzi al consumo sul Titano. L’obiettivo resta quello di garantire introiti allo Stato e mantenere la competitività commerciale, senza però allargare la forbice di prezzo oltre i limiti di guardia concordati negli accordi bilaterali. È dunque questione di giorni, se non di ore, prima che i nuovi prezzi diventino realtà anche nelle ricevitorie della Repubblica.